IL TAR DICE NO AL PDL, POLVERINI SPERA ANCORA

08/03/2010 di

Un pezzo importante del Pdl del Lazio rimane fuori dalla corsa per le elezioni regionali del 28 marzo anche se la candidata del centro destra Renata Polverini spera ancora che una soluzione possa essere trovata grazie anche all’annunciato ricorso al Consiglio di Stato.


Un ulteriore appello che però deve fare i conti con i tempi stretti della campagna elettorale: l’eventuale riammissione della lista Pdl dovrebbe infatti essere decisa entro i 15 giorni precedenti il voto per permettere ai candidati di presentare i loro programmi agli elettori. Se i tempi non fossero rispettati si andrebbe verso un rinvio del voto.

Per ora di certo c’è la decisione del Tar del Lazio che con un’ordinanza ha respinto la richiesta con la quale il Pdl contestava la decisione della Corte d’Appello di escludere la lista di Roma dalle elezioni regionali. Le motivazioni si sapranno solo il 6 maggio quando è stata fissata la discussione di merito sul ricorso del Pdl. Al momento, però, per usare le parole del ministro dell’Interno Roberto Maroni, «se il Tar decide che la lista è fuori, quella lista resta fuori nonostante il nostro decreto».

Oggi i giudici amministrativi non sono entrati nel merito della questione decidendo soltanto sulla richiesta di sospensione cautelare del provvedimento di esclusione della lista Pdl Roma. Per i togati amministrativi del Lazio il decreto legge ‘salva listè comunque non «può trovare applicazione perchè la Regione Lazio ha dettato proprie disposizioni in tema elettorale esercitando le competenze date dalla Costituzione. A seguito dell’esercizio della potestà legislativa regionale la potestà statale non può trovare applicazione nel presente giudizio», hanno spiegato i giudici. Non solo: i giudici hanno sottolineato che non c’è prova che la documentazione per la presentazione della lista Pdl Roma fosse completa. Ed è il vice presidente della Regione Lazio Esterino Montino ad augurarsi che «il centro destra, almeno questa volta, prenda atto della sentenza del Tar con sobrietà e senza esagerazioni. Credo sia veramente arrivato il momento di abbassare i toni e di consentire da parte di tutti e soprattutto verso gli elettori un clima di fiducia verso la scadenza del voto ormai prossima».

E se Emma Bonino ha commentato dicendo: «prendo atto di questa decisione. Sarà utile vedere le motivazioni che sono lunghe, a quanto mi dicono, e che saranno rese pubbliche domani. I giudici vadano avanti, chi deve decidere decida». La sua rivale del centrodestra Renata Polverini si è limitata a dire: «Aspetto le motivazioni».

Lapidario il sindaco di Roma Gianni Alemanno: «c’è un rischio di elezioni a Roma profondamente alterate». Il Pdl però andrà comunque avanti anche nel tentativo di rientrare nella competizione. Oltre a percorrere la strada del ricorso al Consiglio di Stato oggi ha anche ripresentato in Tribunale la documentazione necessaria per presentare la lista del Pdl che il 27 febbraio non era stata consegnata. Secondo quanto prevede la legge, l’Ufficio elettorale ha 24 ore per ammettere la lista. Si tratterà di vedere se la decisione del Tar di oggi peserà sull’eventuale ammissione la lista. La lunga giornata dei ricorsi, è iniziata con l’avvocato Gianluigi Pellegrino che ha depositato per il Pd un atto di significazione che diffida la Commissione elettorale del Tribunale di Roma ad ammettere alla competizione elettorale la lista che più tardi il Pdl avrebbe consegnato. Secondo Pellegrino «la posizione della lista Pdl Roma non è compatibile con le previsioni del decreto legge cosiddetto ‘salva-listè, quindi l’eventuale ammissione sarebbe illegittima perchè violativa del dl approvato dal governo». E, ancora, «il fatto che gli esponenti del Pdl si siano portati via il plico alle 17 fa uscire fuori il caso lista Pdl Roma dalla fattispecie perchè loro in base al dl potevano presentare oggi la lista che avevano in loro possesso fino alle 12 ma avendo prelevato il plico alle 17 e avendolo riportato alle 19:30 sono fuori dai termini». Poco più tardi il Pd ha consegnato un secondo atto di significazione, in questo caso ai carabinieri del Comando provinciale di Roma, chiedendo di consultare l’ autorità giudiziaria in merito alla restituzione del famoso plico che conterrebbe la documentazione del PdL, ora in consegna presso i militari.

TAR DICE NO A PDL, POLVERINI SPERA ANCORA /ANSA TRA CONSIGLIO STATO E NUOVA LISTA, MA SPETTRO È RINVIO VOTO (di Diana A. Formaggio) (ANSA) – ROMA, 8 MAR – Un pezzo importante del Pdl del Lazio rimane fuori dalla corsa per le elezioni regionali del 28 marzo anche se la candidata del centro destra Renata Polverini spera ancora che una soluzione possa essere trovata grazie anche all’annunciato ricorso al Consiglio di Stato. Un ulteriore appello che però deve fare i conti con i tempi stretti della campagna elettorale: l’eventuale riammissione della lista Pdl dovrebbe infatti essere decisa entro i 15 giorni precedenti il voto per permettere ai candidati di presentare i loro programmi agli elettori. Se i tempi non fossero rispettati si andrebbe verso un rinvio del voto. Per ora di certo c’è la decisione del Tar del Lazio che con un’ordinanza ha respinto la richiesta con la quale il Pdl contestava la decisione della Corte d’Appello di escludere la lista di Roma dalle elezioni regionali. Le motivazioni si sapranno solo il 6 maggio quando è stata fissata la discussione di merito sul ricorso del Pdl. Al momento, però, per usare le parole del ministro dell’Interno Roberto Maroni, «se il Tar decide che la lista è fuori, quella lista resta fuori nonostante il nostro decreto». Oggi i giudici amministrativi non sono entrati nel merito della questione decidendo soltanto sulla richiesta di sospensione cautelare del provvedimento di esclusione della lista Pdl Roma. Per i togati amministrativi del Lazio il decreto legge ‘salva listè comunque non «può trovare applicazione perchè la Regione Lazio ha dettato proprie disposizioni in tema elettorale esercitando le competenze date dalla Costituzione. A seguito dell’esercizio della potestà legislativa regionale la potestà statale non può trovare applicazione nel presente giudizio», hanno spiegato i giudici. Non solo: i giudici hanno sottolineato che non c’è prova che la documentazione per la presentazione della lista Pdl Roma fosse completa. Ed è il vice presidente della Regione Lazio Esterino Montino ad augurarsi che «il centro destra, almeno questa volta, prenda atto della sentenza del Tar con sobrietà e senza esagerazioni. Credo sia veramente arrivato il momento di abbassare i toni e di consentire da parte di tutti e soprattutto verso gli elettori un clima di fiducia verso la scadenza del voto ormai prossima». E se Emma Bonino ha commentato dicendo: «prendo atto di questa decisione. Sarà utile vedere le motivazioni che sono lunghe, a quanto mi dicono, e che saranno rese pubbliche domani. I giudici vadano avanti, chi deve decidere decida». La sua rivale del centrodestra Renata Polverini si è limitata a dire: «Aspetto le motivazioni». Lapidario il sindaco di Roma Gianni Alemanno: «c’è un rischio di elezioni a Roma profondamente alterate». Il Pdl però andrà comunque avanti anche nel tentativo di rientrare nella competizione. Oltre a percorrere la strada del ricorso al Consiglio di Stato oggi ha anche ripresentato in Tribunale la documentazione necessaria per presentare la lista del Pdl che il 27 febbraio non era stata consegnata. Secondo quanto prevede la legge, l’Ufficio elettorale ha 24 ore per ammettere la lista. Si tratterà di vedere se la decisione del Tar di oggi peserà sull’eventuale ammissione la lista. La lunga giornata dei ricorsi, è iniziata con l’avvocato Gianluigi Pellegrino che ha depositato per il Pd un atto di significazione che diffida la Commissione elettorale del Tribunale di Roma ad ammettere alla competizione elettorale la lista che più tardi il Pdl avrebbe consegnato. Secondo Pellegrino «la posizione della lista Pdl Roma non è compatibile con le previsioni del decreto legge cosiddetto ‘salva-listè, quindi l’eventuale ammissione sarebbe illegittima perchè violativa del dl approvato dal governo». E, ancora, «il fatto che gli esponenti del Pdl si siano portati via il plico alle 17 fa uscire fuori il caso lista Pdl Roma dalla fattispecie perchè loro in base al dl potevano presentare oggi la lista che avevano in loro possesso fino alle 12 ma avendo prelevato il plico alle 17 e avendolo riportato alle 19:30 sono fuori dai termini». Poco più tardi il Pd ha consegnato un secondo atto di significazione, in questo caso ai carabinieri del Comando provinciale di Roma, chiedendo di consultare l’ autorità giudiziaria in merito alla restituzione del famoso plico che conterrebbe la documentazione del PdL, ora in consegna presso i militari.
  1. Scusate tanto ma visto che il PDL deve vincere per forza altrimenti si parler

  2. Quando si vota si vince o si perde lo decidono i cittadini che esprimo un sufragio sulle liste presenti,credo sia ora di finirla di dire che una parte del popolo era esclusa, una parte del popolo non trovava la sua lista perch

  3. Alla Redazione:

    “…Se i tempi non fossero rispettati si andrebbe verso un rinvio del voto.”

    Scusate, ma chi l’ha detto? Perch