La Repubblica: le poltrone d’oro di Lazio Spa

26/09/2012 di

«Gaeta, 7 marzo 2010. Nel pieno della campagna elettorale per la Regione Lazio, Renata Polverini invita la città a intervenire presso l’hotel Serapo. L’occasione è di quelle importanti perché oltre a presentare il suo programma, la futura governatrice rilancia la candidatura di Maria Terenzi nella sua Lista per la provincia di Latina. La donna, vissuta 35 anni a Gaeta, ha un forte legame con il territorio. E questo vuol dire voti. Dopo le elezioni, a vittoria ottenuta, la candidata che ha arringato la folla sul lungomare di Serapo in favore della Polverini finisce sulla poltrona di consigliere di Laziomar spa, l’azienda che fa capo alla Regione Lazio e gestisce i collegamenti marittimi tra Formia, Ponza e Ventotene. Una piccola realtà ma con un consiglio d’amministrazione che costa 236mila euro l’anno. Di questi alla Terenzi vanno 72.500 euro, la stessa cifra che prende l’altro consigliere Marco Silvestroni, anch’egli con un passato politico, come assessore di Albano Laziale eletto nelle fila di Alleanza Nazionale. La storia di Laziomar è la storia delle oltre 20 società controllate dalla Regione, una holding di potere e di poltrone che rappresenta la faccia non ancora raccontata dello scandalo laziale». Lo scrive su la Repubblica Daniele Autieri.

«Ogni anno i consigli di amministrazione del Gruppo Regione Lazio costano al contribuente oltre 1,5 milioni di euro, cifre spesso spropositate come nel caso della Litorale spa, la controllata di Sviluppo Lazio che promuove lo sviluppo dei comuni costieri e che a fronte di 3 dirigenti e 8 impiegati, si trova a dover mantenere un consiglio di amministrazione da quasi 90mila euro l’anno – continua il quotidiano – Ma quelle poltrone, si sa, sono poltrone strategiche, strumenti affilati di spartizione politica anche quando non si parla di consiglio regionale, ma di aziende che avrebbero come finalità solo sviluppo e business. In nome di questa spartizione alla guida dell’Astral, l’azienda che gestisce le autostrade laziali, la Polverini sceglie Tommaso Luzzi (65mila euro l’anno per la carica di presidente), mentre su una delle due poltrone di consigliere finisce Maurizio Colacchi (30mila euro l’anno). Il primo è stato consigliere regionale per tre legislature nella lista del Pdl, mentre il secondo ha indossato la fascia di sindaco di Castel Gandolfo. Anche alla presidenza di Bic Lazio (società della Regione che favorisce la nascita di giovani imprese) viene scelto un politico di lungo corso, l’ex segretario provinciale del Movimento Sociale prima e di An poi, Livio Proietti (22.500 euro di compenso), mentre alla Filas ottiene una poltrona da consigliere con un compenso di 20mila euro all’anno Fabrizio Sacerdoti, l’agente di borsa con licenza media arrivato all’inizio degli anni ’90 a occupare uno scranno in Parlamento nella compagine del Centro cristiano democratico. Gli equilibri politici all’interno di Lazio Service spa sono invece stati rotti dalla magistratura che ha indagato il presidente Sergio Scicchitano (120.000 euro all’anno). Candidato alle politiche del 2001 per l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, l’avvocato Scicchitano è stato prima nominato dalla Polverini alla presidenza di Lazio Service e poi si è dimesso nel giugno 2011 perché finito sotto inchiesta per fatture false e abuso d’ufficio. Anche il suo, come tutti gli altri, è stato un valzer di poltrone e di potere guidato dalla politica e pagato dai cittadini».

  1. Un mondo di ladri. Un sistema creato negli anni per marginare sui sodli pubblici e promuovere la lottizzazione.
    Revolution!

  2. …Ancora notizie che come benzina viene versata su un fuoco che non c’è. Purtroppo non c’è il popolo, non c’è la dignità..c’è solo l’oppio del popolo…IL CALCIO…”stasera che fai vieni da me..dai prendiamo la pizza c’è una bella partita…dai che ci divertiamo….”
    Divertirsi in un paese arrivato a capolinea, dove hanno fatto trascorrere l’estate ai self service di carburante il sabato e la domenica per mettere benzina a 10 cent in meno, dove ti fanno accendere la lavatrice dopo le 8 di sera, dove non ci sono i termometri ai reparti di Pediatria dell’Ospedale…e noi?? Ancora a pensare a sopravvivere, a galleggiare, morendo ogni giorno piano piano tra queste violenze…perchè come volete chiamarle?
    Date uno sguardo alla Spagna, le persone hanno scelto di morire una volta sola, hanno assediato il Parlamento, stanno dando vita ad un nuvo autunno CALDO DAVVERO!!!

  3. Mamma mia quanti soldi!!! Poi a noi cittadini ci tagliano la sanità i trasporti gli asili nido ,scuole, strade rotte, aumento di benzina, aumento bollo auto 2012, tagli alle forze dell’ordine, lavoro precario, cassa integrazione e quant’altro….

  4. La rivoluzione avverrà solo quando sarà l’80% della gente a non arrivare a fine mese.. Finché la gente può permettersi cinema, palestra e pedicure non succederà. E la vera rivoluzione sarà quando sotto al parlamento non ci sarà più la guerra tra poveri (forze dell’ordine contro manifestanti) ma tutte le classi lavorative non sopporteranno più le caste. C’è bisogno di rinnovamento nella classe politica e dirigenziale, quelli che stanno su sono tutti marci ormai. Manca la meritocrazia che serve.

  5. la gente capirà solo quando cominceranno delle delle “piazza fontana” negli stadi!!

  6. Credo che per ultimo sia stata creata una certa autorità portuale con sedi a Gaeta e forse Civitavecchia. Non bastava la capitaneria di porto? molto competente in materia.
    Controllate per favore e vedete chi occupa le poltrone e i loro compensi.
    Qualcuno dirà: non ne sapevo niente. Ed io pago ancora una volta ( spremuto).
    Un’ ultima parola -rivoluzione non armata -quello che il popolo aspetta.
    Speriamo che la Magistratura faccia presto e bene e tolga la refurtiva ai mariuoli senza vergogna alcuna.

  7. E’ il sistema che va cambiato,un sistema che si e’ strutturato nei decenni.Un sistema che ha fatto comodo a tutti e che se non eri parte di esso non ti accettava in alcun modo.Adesso che il paese come il resto del vecchio continente(e non solo)e’ in crisi e non c’e più un euro inevitabilmente viene fuori un ingranaggio che come e’ normale i più non potevano conoscere……questo disastro non lo abbiamo creato noi ragazzi di trent’anni,ma ce lo hanno consegnato…..forse e dico forse,solo adesso si potrà sperare che qualcosa piano piano cambi.