Pagava con assegni rubati, arrestato “il vento”

17/09/2012 di
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Si muoveva con grande destrezza in tutta la regione e arrestarlo non è stato semplice. Ma i carabinieri della stazione di Ariccia, a conclusione di una complessa attività investigativa, hanno arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, un italiano di 42 anni, autore di almeno 23 truffe nei confronti di diverse attività commerciali del Lazio: tra gli addetti ai lavori era conosciuto come ‘il ventò.

Le indagini hanno consentito di scoprire raggiri compiuti tra Lariano, Velletri, Ciampino, Castel Gandolfo, Artena, Rocca Priora, Roma, Latina e Rieti. L’uomo ordinava e acquistava merce (tra cui materiali edili, legnami, veicoli) per svariate migliaia di euro, pagando con assegni rubati. La merce veniva poi rivenduta dal malvivente, che riusciva in questo modo a trarre consistenti guadagni. L’inchiesta ha preso spunto dalla denuncia presentata da un commerciante di ricambi di Ariccia, che aveva venduto all’uomo delle batterie per camion per un valore complessivo di 2.000 euro, ricevendo un assegno risultato rubato. La ricostruzione delle truffe si è incrociata anche con le attività già avviate dalle Procure di Latina e Roma, dalle quali l’uomo era indagato per fatti analoghi.

Il 42enne, soprannominato “il vento”, era solito muoversi con grande frequenza su tutto il territorio della Regione, in modo da risultare sconosciuto sia alle sue vittime sia alle forze dell’ordine. Tale abilità negli spostamenti ha reso particolarmente difficoltosa la sua cattura: sono occorse settimane di ricerche e appostamenti per riuscire a localizzarlo con certezza e far scattare il blitz che ha portato al suo arresto. Ora il truffatore si trova rinchiuso nel carcere di Velletri a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

  1. a questi recidivi che fanno dell’inganno l’unico motivo della proprio miserrima vita…tagliare una mano e fare un bel segno in fronte, onde evitare che poi vadano a chiedere la questua…..
    Ovviamente olio di ricino al mattino e sera…a sta feccia de gente

  2. c’è scritto italiano, un truffatore italiano “doc”
    basta con questa imbecillità razzista: il marcio è ovunque, a partire dalla nostra Regione Lazio, ci vorrebbe l’ARCA di NOE’ !!