La lettera/Così mi sono trovata davanti quel cadavere

23/08/2012 di
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A chi non è mai capitato di uscire da casa con la sorellina di 12 anni e trovare a 30 metri da casa un cadavere in mezzo alla strada? Spero a nessuno! A me è successo.

Quella mattina sono uscita da casa per prendere l’autobus, erano circa le 11.00 quando ho iniziato a percorrere Via dei Cigni, strada asfaltata se cosi possiamo dire, fino all’abitazione dopo la mia e poi completamente sterrata, piena di roghi e di qualsiasi genere di immondizia per un tratto di più di due centinaia di metri.

La mia via sembra essere una stradella di campagna, ma in realtà è collegata a Via Fossignano da una parte e direttamente alla Laurentina dall’altra. Fatti una ventina di passi mi rendo conto che qualcosa non va.. Ero con mia sorella di 12 anni e avvicinandoci sempre di più notiamo che quello steso a terra non era il solito cumulo di immondizia e neanche uno dei tanti manichini che sono stati scaricati lì tempo fa, ma era un corpo, un corpo di un uomo senza vita.

La prima reazione è stata di rimanere di pietra, poi abbiamo indietreggiato e siamo scappate via verso casa a chiedere aiuto e ad avvertire subito i vicini dell’accaduto.

I vicini non ne hanno voluto sapere niente, dicendo di non voler avere “impicci”. Mamma invece, con una mentalità forse troppo lontana da questa, si è subito offerta di chiamare il 112 per aiuto, visto che la mia voce ancora tremava troppo per lo shock dalla vista di quel cadavere ricoperto di mosche e larve. I Carabinieri della Stazione di Aprilia, che ringrazio infinitamente, sono subito arrivati sul posto, ci hanno calmato e hanno provveduto ad effettuare tutti i rilievi del caso.

E’ stata davvero una brutta avventura, un’avventura che spero che non ricapiti mai più e che soprattutto non capiti a nessuno di voi. La mia zona, e in particolare la mia via, si può definire una discarica a cielo aperto, è un posto dove i camion scaricano qualsiasi cosa, dal frigorifero e dalla vasca, all’eternit (altamente cancerogeno!), ai pneumatici a cui viene poi dato fuoco ecc. Non solo, non dimentichiamo quella specie di campo nomadi a due passi, i pochissimi controlli, l’assenza di illuminazione ed ogni altro tipo di servizio. E’ un posto dove certamente non ci si sente tranquilli, ma dopo questa brutta esperienza io, la mia famiglia e i miei vicini abbiamo paura addirittura di uscire per buttare la spazzatura a pochi passi!!

Chiedo all’amministrazione di fare qualcosa, di ricordarsi di quei suoi cittadini abbandonati a se stessi e di ricordarsi di loro non solo quando c’è da pagare l’IMU o la TARSU o un’altra qualsiasi tassa, ma neanche facendo false promesse. Siamo Apriliani come chi abita in Via dei Lauri, e vogliamo sentirci al sicuro e non essere costretti a vivere nel degrado, nella sporcizia e con la paura. Chiediamo un serio, pronto ed energico intervento perché nessun altro cittadino di questa zona sia costretto a difendersi da solo come è già accaduto al sig. David Mariani, tabaccaio di Via Fossignano.

Non vi chiedo di non lasciarci soli, perche soli già siamo, vi chiedo solo di essere trattati da apriliani. 

Con amarezza, Jana Hajer

(la ragazza di 20 anni che ha trovato il cadavere in via Fossignano ad Aprilia)

  1. Dino
    devono vergognarsi solo loro, chi non gli somiglia non vedo perche debba farlo. solo per la vicinanza con persone simili!?!??!!?

  2. il degrado ambientale, sociale e della coscienza civica nasce della decadenza culturale nella quale l’Italia si trova.
    Questi sono i sintomi di una grave patologia alla quale sembra ci siamo abituati un poco per volta fino a non farci più caso, ma nessuno ha il coraggio d’ammetterlo siamo affetti dalla devastazione morale la peggiore delle malattie che l’essere umano possa contrarre.