Centrale nucleare, inizia lo smantellamento delle turbine

02/08/2012 di
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Le istituzioni visitano la centrale di Latina in vista dello smantellamento dell’edificio turbine. Questa mattina, infatti, il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, il direttore generale Valutazioni Ambientali, Mariano Grillo, e il presidente della Commissione Tecnica Via-Vas, Guido Monteforte
Specchi, del ministero dell’Ambiente, accompagnati dall’ad di Sogin, Giuseppe Nucci, hanno visitato la centrale di Latina.

Nel 2011 le attività di smantellamento di Sogin sono state pari a 55,5 milioni di euro, oltre due volte la media del periodo 2001-2010, il miglior risultato da quando Sogin è stata costituita.

Nel 2011, Sogin si è aperta al mercato ed ha adottato le procedure di gara nella fornitura di beni, servizi e lavori favorendo una maggiore partecipazione delle imprese. Nel 2011, sono state contrattualizzate
attività per 148 mln di euro, con un incremento del 53% rispetto al 2010. La percentuale dei contratti assegnati tramite gara è passata dal 34% del 2010 all’80% del 2011. Sono stati ottenuti 17,7 mln di risparmio nell’assegnazione dei lavori.

Nel corso della visita è stato annunciato l’imminente avvio dei lavori di demolizione dell’edificio turbine, una struttura in cemento armato, lunga 128,5 metri, larga 35,5 e alta 24, che durante l’esercizio ospitava le turbine dell’impianto, 3 principali e 2 ausiliarie. La demolizione della struttura, con un volume di 120.000 metri cubi, produrrà 14.400 tonnellate di cemento, circa il peso del ponte di Brooklyn. Il piano industriale prevede tra il 2012 e il 2015 attività di bonifica ambientale nei siti nucleari per circa 350 mln di euro con l’avvio delle operazioni di smantellamento delle isole nucleari, dei quali circa 40 mln per le attività nella centrale pontina.

Sogin terminerà la bonifica del sito di Latina nel 2021 con lo smantellamento di tutte le infrastrutture e l’abbassamento di 20 metri dell’edificio reattore, portandolo dai 50 attuali a 30 metri. Con lo smantellamento dell’edificio turbine, sottolinea Nucci, «si conferma il proficuo rapporto che abbiamo con gli Enti e le Istituzioni coinvolte, a vario titolo, nelle nostre attività di bonifica dei siti nucleari. Ritengo che continuando a lavorare in questa direzione – aggiunge – si possa creare un ‘Sistema Decommissioning Italià, che porti ad una maggiore sinergia, consentendoci di terminare nei tempi
programmati la più grande bonifica ambientale della storia del nostro Paese».

Un maggior coordinamento fra tutti i nostri stakeholder, rileva, «permetterà inoltre di costruire in questo comparto un ‘Sistema Paesè, in modo da proporci come player anche nel mercato internazionale del decommissioning, che nei prossimi anni si svilupperà con la chiusura di molte centrali nucleari obsolete».

  1. non vorrei essere di parte ma questi lavori dovrebbero essere aggiudicate a ditte serie specializzate nel settore, come ad esempio ditte rumene,sinonimo di affidabilita’ e sicurezza testata in diversi paesi europei, questo mi sembra il minimo che la citta’ deve fare in onore a questo grande e civile popolo che ci ha colonizzato.

  2. ma non dovevano riaprirla? hanno tolto pure il pontile x le cozze