Frode fiscale tra Latina e Frosinone, sette denunce

19/06/2012 di

Una frode fiscale su vasta scala, con la regia di un commercialista di Frosinone, è stata scoperta dalla Brigata della Guardia di Finanza di Ceprano nel corso di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone. L’operazione ha consentito di individuare una base imponibile sottratta a tassazione per un ammontare di 42 milioni di euro e violazioni all’Iva per 16 milioni di euro. Sette le persone denunciate per vari reati tributari per i quali è prevista la pena della reclusione fino a sei anni.

Quattro società, trasferite in modo fittizio nella Repubblica del Montenegro operanti in vari settori economici, come quello alberghiero, del commercio di autoveicoli, del trasporto merci e della carpenteria metallica, avevano ceduto le proprie quote ad un prestanome il quale ne era divenuto proprietario solo formalmente, in quanto i reali proprietari avevano disposto l’alienazione di tutti i beni a nuove insospettabili società, ad essi riconducibili.

Le vecchie società avevano omesso la presentazione delle dichiarazioni dei redditi e il versamento delle imposte ed avevano trasferito la propria sede nella Repubblica del Montenegro, rendendosi di fatto irreperibili per il fisco e per i creditori. Tutte le operazioni risultavano riconducibili al prestanome, un sessantacinquenne di Ceprano, nullatenente e pregiudicato, ma gli effettivi titolari delle aziende erano cinque soggetti residenti nelle province di Frosinone e Latina. Sotto l’abile regia del loro commercialista, secondo le fiamme gialle, avevano frodato il fisco, distrutto la contabilità e creato le condizioni per restare sul mercato con nuovi soggetti economici.