FONDI, ATTENTATO AL COORDINATORE DEL COMITATO ANTIMAFIA
Un attentato incendiario stava per essere messo a segno nelle prime ore di questa mattina a Fondi: alcuni sconosciuti hanno tentato di appiccare il fuoco a due auto di proprietà di Bruno Fiore, coordinatore del Comitato per la lotta contro le mafie e segretario comunale del Pd di Fondi. L’allarme lanciato da una vicina di casa ha però evitato che divampasse il fuoco. Sul caso indaga la polizia, che ha ritrovato accanto alle due auto, posteggiate lungo la strada davanti all’abitazione, alcuni stracci imbevuti di liquido infiammabile e una tanica di benzina. Solidarietà all’esponente del Pd è stata espressa dall’associazione Caponnetto.
Bruno Fiore è stato uno dei principali contestatori politici dell’amministrazione guidata dal sindaco forzista Luigi Parisella, dimissionario due settimane fa in seguito alle polemiche sulla richiesta di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose avanzata dal prefetto di Latina, Bruno Frattasi. Richiesta che, dopo una serie di rinvii, il Consiglio di ministri ha bocciato proprio in seguito alle dimissioni dell’intera amministrazione comunale.
FIORE: NON MI LASCIO INTIMORIRE. «Quanto è accaduto è il risultato del clima che si è venuto a creare a Fondi dopo la decisione del Governo». Così il coordinatore del Comitato per la lotta contro le mafie e segretario comunale del Pd di Fondi Bruno Fiore ha commentato il grave atto di intimidazione di cui è stato vittima questa notte quando ignoti hanno tentato di incendiare le sue due auto, una Renault Scenic e una Daewoo Leganza. «Non ho paura e non mi lascio intimidire – ha proseguito Fiore – e vado avanti nel denunciare il clima di intimidazione ed illegalità che c’è a Fondi». L’esponente del Pd ha ricostruito anche quello che è accaduto: ieri dopo le 22 e 30 tornava a casa dopo una riunione politica quando una vicina di casa lo ha chiamato per avvisarlo della forte puzza di benzina che si sentiva nell’aria: le due macchine di Fiore parcheggiate sotto casa avevano le ruote e la carrozzeria cosparse di benzina, sul tergicristalli si trovava un innesco con stracci imbevuti di alcol ed accanto alle auto una tanica di benzina da venti litri.
PDL: GESTO FOLLE. “Condanniamo e stigmatizziamo apertamente tale episodio – scrive il PDL di Fondi – per il quale ci auguriamo che immediatamente le Forze dell’Ordine riescano ad individuare i responsabili di un gesto folle, insensato e ignobile che probabilmente serve solo ad acuire ancor più un clima teso e delicato. Una condanna senza appello per atti che non fanno parte del comune vivere civile e che non possono non preoccupare e allarmare quanti sono esposti ed impegnati nella vita pubblica. Il Popolo della Libertà, biasimando ogni forma di violenza e aggressione, manifesta la propria indignazione e nel contempo la propria amarezza per il grave atto che non può e non deve in alcun modo interferire nel legittimo e democratico confronto politico, soprattutto in un momento in cui la città deve recuperare la necessaria tranquillità e serenità per affrontare e condividere le problematiche di interesse della comunità”.
FRANCESCHINI. Il segretario del Pd, Dario Franceschini, ha raggiunto telefonicamente Bruno Fiore, coordinatore del partito a Fondi e responsabile del comitato di lotta alla camorra destinatario oggi di un tentativo intimidatorio. Franceschini ha quindi espresso in una dichiarazione il suo giudizio su quanto avvenuto: «Esprimo – ha detto – la mia solidarietà a Bruno Fiore per l’attentato incendiario mancato d’un soffio alla sua auto. Quello che è avvenuto è un segnale allarmante del clima di intimidazione che la criminalità cerca di imporre a Fondi. Nelle scorse settimane ho manifestato in quella città, insieme a tanti cittadini onesti e ad esponenti di altre forze politiche, perchè venisse sciolta la giunta e il consiglio comunale che – anche a giudizio del prefetto di Latina Frattasi – sono infiltrati dai clan camorristi. Il governo è stato debole e ambiguo, ha rinviato a lungo e alla fine ha permesso l’inganno delle dimissioni dei consiglieri di maggioranza nel tentativo di salvarsi dallo scioglimento e magari di ricandidarsi. Io personalmente e il Pd siamo vicini a Bruno Fiore e a tutti quelli che, nella difficile situazione che la criminalità sta cercando di imporre a Fondi, lottano per far tornare nella città e nella sua amministrazione una piena legalità. Fondi – ha concluso – per noi è un caso nazionale».
SESA AMICI: SCIOGLIERE IL COMUNE. «Il tentativo di incendio, avvenuto la scorsa notte a Fondi, di due auto di proprietà di Bruno Fiore, coordinatore del comitato di lotta contro le mafie e segretario del Pd della città pontina è un fatto gravissimo»: lo ha detto nell’Aula della Camera Sesa Amici del Pd che ha chiesto al presidente Gianfranco Fini di «spingere sul governo perchè l’amministrazione comunale di Fondi venga sciolta».
MARINO: ORA INVERTIAMO LA ROTTA. «Voglio esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza a Bruno Fiore, coordinatore del partito democratico a Fondi e responsabile del comitato di lotta alla camorra che oggi è stato il destinatario di un tentativo intimidatorio da parte della malavita locale». Così Ignazio Marino, candidato alla segreteria del Partito Democratico, esprime il suo giudizio su quanto è avvenuto oggi a Fondi. «Sono vicino a tutte quelle persone che come Fiore- continua Marino – lottano tutti i giorni contro la criminalità in un clima di paura crescente. Dobbiamo aiutarli in maniera più concreta e forte. Non devono sentirsi nè soli nè abbandonati ed è per questo che lo Stato deve essere più presente e meno ambiguo nel contrastare queste situazioni di illegalità. Qualche giorno fa, infatti, avevo segnalato la necessità di sciogliere la giunta e il consiglio comunale perchè infiltrati dai clan camorristi. Il governo non ha reagito come tutti noi speravamo. in Italia troppo spesso si agisce solo dopo tragiche conseguenze. Io dico basta a questo modo di fare. Invertiamo la rotta. Mettiamo al primo posto la legalità».
ZARATTI: SERVE RISPOSTA DEMOCRATICA. «L’attentato a Bruno Fiore, coordinatore del Pd a Fondi, è un ennesimo segno della necessità e della urgenza di una forte azione di contrasto alle forze mafiose che sono ormai stabilmente insediate nel territorio pontino. Incendiare la macchina di quell’esponente politico, con 20 litri di benzina, poteva avere conseguenze ben più gravi di quelle alle quali abbiamo assistito. Ora serve, con più forza di ieri, una forte risposta democratica, rispetto alla quale le Istituzioni sane della Regione non possono tirarsi indietro». Lo ha detto l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio ed esponente di Sl Filiberto Zaratti. «Noi, come uomini impegnati nelle istituzioni dobbiamo dare un segno di presenza e vicinanza a chi nella città pontina – ha aggiunto Zaratti – è esposto alle ritorsioni mafiose in ragione del proprio impegno civico e democratico. Di fronte ad un Governo che avvalla lo scioglimento ordinario e non procede allo scioglimento per infiltrazioni mafiosa, costituendo così un vulnus gravissimo nella lotta alla criminalità organizzata, servono istituzioni democratiche che vigilino con severità su una situazione che rischia di aggravarsi ogni giorno di più».
LAURELLI: “ECCO I RISULTATI DELLA DECISIONE DEL GOVERNO”. “Quella che è arriva da Fondi oggi è una notizia molto triste ma quasi annunciata. Non bisogna lasciare solo chi lotta contro la criminalità organizzata, né offrire segnali di indifferenza e tolleranza verso qualsivoglia forma di illegalità. Quello che purtroppo ha fatto il Governo Berlusconi nel caso di Fondi, scegliendo di non sciogliere il Comune per infiltrazioni mafiose”. Così Luisa Laurelli, presidente della commissione Sicurezza e Lotta alle mafie della Regione Lazio commenta il tentato attentato incendiario ai danni del coordinatore del Comitato antimafia della cittadina pontina, Bruno Fiore.
“Questi – continua Laurelli – sono i risultati della decisione assunta dal Governo. Ora Maroni e Berlusconi devono assumersi la responsabilità delle conseguenze di quella scelta che ha lasciato tutti coloro che ogni giorno lottano contro le mafie più soli e più deboli. Vorrei sapere infine cosa dicono quei ministri che si sono opposti allo scioglimento preferendo offrire protezioni politiche e fare calcoli elettorali piuttosto che adempiere al dovere di rappresentare tutto il popolo italiano nella lotta contro le mafie. A Bruno Fiore va tutta la mia solidarietà e il mio sostegno”.
ASSOCIAZIONE CAPONNETTO. «Un gravissimo episodio che si inquadra nel clima di intimidazioni nei confronti di chi tenta a Fondi di opporsi all’occupazione del territorio da parte della criminalità organizzata». Così Elvio Di Cesare, presidente della associazione Caponnetto, commenta il tentativo di incendio, avvenuto la scorsa notte a Fondi, di due auto di proprietà di Bruno Fiore, coordinatore del comitato di lotta contro le mafie e segretario del Pd della città pontina. «La criminalità organizzata – prosegue Di Cesare – si è ormai inserita oltre che nel tessuto economico anche in quello politico e istituzionale, come hanno ampiamente provato le indagini delle forze dell’ordine e della Dda». Fiore era stato uno degli oppositori dell’amministrazione dell’ex sindaco Luigi Parisella (Pdl) e uno degli organizzatori delle manifestazioni per la legalità che si sono tenute a Fondi nei mesi scorsi, prima che il Consiglio dei ministri bocciasse la richiesta di scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Solidarietà, da parte dell’associazione Caponnetto, è stata espressa a Fiore e alla sua famiglia.
PEDICA. «La più sentita solidarietà a Bruno Fiore, con cui condivido il lavoro del Comitato antimafia, e la ferma condanna al governo, che, non sciogliendo Fondi per infiltrazioni mafiose, ha regalato la vittoria alla criminalità organizzata e a quei delinquenti che oggi si sentono forti e impuniti, tanto da commettere atti violenti e clamorosi come quello a danni di Fiore». Lo afferma in una nota il senatore Stefano Pedica, segretario regionale Lazio dell’Italia dei Valori. «Non ci credo – spiega Pedica – che il governo non si sia reso conto delle conseguenze che sarebbero seguite alla sua vergognosa decisione, e cioè che abbassando la guardia su Fondi, permettendo che una classe politica malata si potesse ricandidare e lasciando al loro posto i funzionari comunali indagati, la criminalità avrebbe fatto seguire una serie di intimidazioni verso i cittadini onesti e verso chi si è battuto contra la mafia. Per questo – continua Pedica – su Fondi non vedo soltanto la colpa, da parte del governo, ma anche il dolo». «Le conseguenze del precedente Fondi saranno gravissime, e non soltanto locali. L’Italia dei Valori – conclude – continuerà a mantenere vigile l’attenzione e costante la mobilitazione, con una manifestazione di solidarietà a Bruno Fiore».
FAZZONE: ANCORA STRUMENTALIZZAZIONI. «Nell’esprimere solidarietà a Bruno Fiore e ferma condanna nei confronti di qualsiasi atto di violenza, non posso non registrare come ancora una volta gli esponenti della sinistra con le loro dichiarazioni contro il governo e contro la città di Fondi abbiano dato prova di voler strumentalizzare politicamente vicende come quella odierna che dovrebbero essere lasciate alla valutazione degli organi competenti prima di tranciare giudizi». Lo dichiara il coordinatore del PdL in Provincia di Latina Claudio Fazzone. «Ricordo che qualche anno fa, in piena campagna elettorale – prosegue -, la mia abitazione fu oggetto di un attentato con due bombole di gas, una delle quali esplose provocando dei danni, ma nessuno nel mio partito, e tanto meno il sottoscritto, ha mai pensato neanche per un istante di strumentalizzare politicamente la vicenda. Oggi evidentemente – osserva il senatore del pdl – i tempi sono cambiati, e chissà che forse l’approssimarsi di qualche trasmissione televisiva non abbia contribuito a surriscaldare i toni. Ma ormai ai metodi della sinistra siamo abituati: si sentono investigatori, pm e giudici al tempo stesso, ma sempre a senso unico, dal momento che non si ricorda altrettanta loquacità rispetto ai fatti di Castellammare di Stabia. In ogni caso – conclude Fazzone – all’opposizione vorrei fare una domanda: se fosse vero ciò che loro affermano e che vero non è, e cioè che Fondi è in mano alla mafia e che la mafia si sente vincitrice, a rigor di logica che interesse avrebbe avuto a compiere un atto come quello della scorsa notte così frettolosamente caricato di significato politico?».
ASSOCIAZIONE LIBERA. «L’attentato incendiario ai danni di Bruno Fiore, coordinatore del partito democratico di Fondi, della scorsa notte davanti l’abitazione dell’esponente politico, cosi come gli episodi di intemperanza e violenza fisica contro i giornalisti della Rai che hanno tentato nei giorni scorsi di intervistare gli esponenti della maggioranza politica che governa quella città, sono il sintomo di come la situazione in tutto il basso Lazio stia precipitando anche a causa della incomprensibile decisione del Governo di non sciogliere per mafia quel consiglio comunale». In una nota Antonio Turri, referente Libera Lazio, esprime solidarietà al coordinatore del Pd di Fondi Bruno Fiore: «Da Minturno sino alle porte della Capitale i clan della camorra e delle altre mafie dispongono di un consistente numero di ‘soldatì pronti a elevare il livello dello scontro con quanti si oppongono al radicamento delle cosche o mettano in discussione l’operato dei loro referenti politici. Libera nell’esprimere solidarietà a tutti coloro che si impegnano nei confronti di questa battaglia per la legalità e per i diritti su questo territorio e conferma la presenza del proprio presidente nazionale don Luigi Ciotti nelle prossime settimane nella città di Fondi».
la mafia a fondi non c’
Una mano sconosciuta ha tentato di appiccare il fuoco a due auto di propriet