CASO FONDI, DE MAGISTRIS: NO AL GIOCO DELLE TRE CARTE

05/10/2009 di

«La maggioranza del comune di Fondi non faccia il gioco delle tre carte ai danni dei cittadini onesti. Le dimissioni del sindaco Parisella, della sua giunta e dei consiglieri comunali sono un’operazione di facciata per garantirsi un futuro politico ed evitare le conseguenze della legge». Lo afferma Luigi De Magistris, eurodeputato dell’IdV.

«È infatti importante – spiega l’ex pm – che il comune di Fondi sia sciolto dal Governo per mafiosità e che un commissario con pieni poteri straordinari faccia luce sulla collusione tra politica e mafia che si è realizzata non solo a livello comunale, ma anche amministrativo. Il rischio – prosegue de Magistris – è che questa contromossa porti alla nomina di un commissario con poteri normali che avrà solo il compito di condurre a nuove elezioni la città di Fondi, consentendo così ai componenti di questa giunta, oggi dimissionari, di ricandidarsi». «Insomma – conclude De Magistris – la vecchia italica politica del Gattopardo: cambiare tutto perchè niente cambi, con il silenzio complice del ministro dell’Interno, nei fatti delegittimato dal Governo e la cui credibilità politica e morale è ormai legata esclusivamente alle sue dimissioni».

I sindacati. «Sul mancato scioglimento del Consiglio comunale di Fondi lo Stato è assente. Il Governo dia una risposta». È quanto affermano in una nota Carlo Podda, Segretario generale FP Cgil nazionale e Gianni Nigro, Segretario generale FP Cgil Roma e Lazio. «La vicenda del mancato scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale di Fondi – sostengono – sta avendo risvolti inattesi, a cui il Governo sembra non reagire, mantenendo un atteggiamento di preoccupante assenza. È infatti di ieri la notizia dello scioglimento anticipato ad opera del Consiglio stesso, scioglimento avvenuto all’indomani di un’inspiegabile proroga del Consiglio dei Ministri, che ha preferito glissare per l’ennesima volta e non pronunciarsi». «La nostra organizzazione, che ha denunciato il pesante clima vissuto a Fondi, l’assenza delle istituzioni, e ha chiesto con forza lo scioglimento – si legge ancora nella nota – non può accettare che infiltrazioni tanto evidenti nell’amministrazione e nell’economia del territorio di Fondi, accertate dalla magistratura, siano adesso liquidate burocraticamente, saltando a piè pari il procedimento di scioglimento per infiltrazioni mafiose, indispensabile per rilanciare la legalità e la vita democratica». «La vicenda di Fondi – ammoniscono – deve essere risolta attraverso l’azione incisiva dello Stato, azione mancata in questi mesi. Chiediamo al Governo di procedere comunque allo scioglimento, per non lasciar cadere anche questa vicenda nel silenzio, e per dare una risposta agli inquietanti interrogativi sollevati da un’assenza grave e, francamente, colpevole.

 

  1. Ma davvero i cittadini di Fondi sarebbero cosi fessi da votarli di nuovo? se cosi fosse recintiamo Fondi con un muro alto 10 metri e trasformiamo la citt