Inquinamento a Montello, processo al via: residenti parte civile

31/05/2012 di
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Zinco, piombo e rame nelle acque della falda che si trova nei pressi della discarica di Borgo Montello. Il caso dell’inquinamento nell’area, più volte denunciato da diversi esponenti politici, arriva finalmente in tribunale con la prima udienza preliminare che si è svolta ieri mattina.

L’inchiesta è del sostituto procuratore Giuseppe Miliano, specializzato in reati ambientali, che ha chiesto il rinvio a giudizio per tre persone: Vincenzo Rondoni, Nicola Colucci e Bruno Landi. Il giudice Marcelli ha rinviato l’udienza al 13 luglio quando deciderà sul rinvio a giudizio e sulla richiesta di costituzione di parte civile avanzata dai residenti della zona, attraverso il comitato «Acqua Pulita», e dalla Provincia di Latina.

Il comitato – scrive Il Messaggero – intende tutelare gli interessi dei residenti anche attraverso una class-action in favore dei cittadini residenti a Borgo Montello e in prossimità della discarica, e di tutti coloro che si sentono danneggiati dall’inquinamento delle falde acquifere con effetti che vanno ben oltre il territorio circostante. Il progetto è ancora in fase iniziale, mentre la richiesta di costituzione come parte civile nel processo è stata formalizzata ieri dall’avvocato Alessandro Paletta che ha depositato una dettagliata documentazione, ora al vaglio del giudice.
Bruno Landi è sotto accusa in qualità di amministratore delegato della società; Vincenzo Rondoni, quale presidente del consiglio di amministrazione della società che gestisce la discarica di Borgo Montello, dove vengono smaltiti i rifiuti del Comune di Latina. Nicola Colucci deve rispondere invece dell’omesso controllo sugli invasi S1-S2-S3 e S0 e della mancata esecuzione delle opere di impermeabilizzazione degli impianti. Tutte accuse da verificare nell’eventuale processo.

L’ipotesi è che l’inquinamento provenga non solo dall’invaso S0, ma anche dagli altri: S1, S2 e S3. Le indagini, dopo un incidente probatorio nel 2007 con il professor Massimo Ottaviani e il dottor Giovanni Ziemaki, sono state poi arricchite dalla consulenza tecnica del professor Rodolfo Napoli, effettuata attraverso indagini geoelettriche, geomagnetiche, termoelettriche e con rilievi piezometrici.
La consulenza della Procura ha potuto constatare la presenza dell’inquinamento e accertarne la provenienza. L’accusa sostiene anche l’omesso controllo da parte del gestore pubblico della discarica.