Arpa Lazio al collasso, sindacati: “Balneazione a rischio”

La salute dei quasi 6 milioni di cittadini del Lazio, è fortemente a rischio. Arpa Lazio non è più in grado di controllare e, di conseguenza, di garantire la qualità dell’aria e dell’acqua né, tantomeno, di monitorare gli agenti fisici sul territorio a causa della mancanza di risorse.
Le segreterie regionali di Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl unitamente alle rappresentanze sindacali unitarie hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori a partire dal primo giugno.
Il rischio di non avere controlli ambientali adeguati arriva in un momento particolarmente delicato per tutte le province laziali, a partire da quella di Roma dove si sta dibattendo sul collocamento della nuova discarica. Problemi che, però, non sembrano turbare la politica regionale.
“Le limitate risorse economiche e umane dell’Agenzia, già ridotte all’osso dal patto di stabilità e dal blocco delle assunzioni – dichiarano Sandro Biserna della Cgil Fp, Claudio Laurenti Cisl Fp, e Marco Giobbi della Uil PFpl – rischiano di non poter garantire ancora a lungo lo svolgimento degli ordinari compiti istituzionali come il monitoraggio della qualità dell’aria (centraline), i controlli sulla balneabilità delle acque marine e lacustri, i controlli sulle discariche, i controlli sugli agenti fisici (Campi Elettromagnetici, radiazioni ionizzanti, rumore, vibrazioni ecc.), le attività di laboratorio a supporto delle Aziende Sanitarie Locali sui campioni di Acqua destinata al consumo umano e sugli alimenti.
L’inerzia della Regione mette a dura prova l’operato dell’ente preposto ai controlli ambientali a tutela della salute dei cittadini del Lazio.
A fronte di un organico approvato dalla Regione Lazio di circa 750 unità di personale, l’Agenzia dispone oggi di meno di 400 lavoratori, che per un quarto sono impiegate a tempo determinato,
20 lavoratori precari a tempo determinato – che hanno garantito lo svolgimento dei compiti istituzionali di Arpa Lazio – sono stati d’improvviso licenziati ed altri circa 100 resteranno a casa alla fine dell’anno.
In queste condizioni, considerato anche l’irrisolto problema dello smaltimento dei rifiuti, la Regione Laziorischia di diventare una polveriera ecologica”.
ma come, per la balneabilità non garantisce la famosa Goletta, che da anni elargisce bandiere blu alle nostre coste, che hanno spiagge color catrame ed acque marroni? mpff
…. perchè prima garantivano….?
siiii, si garantivano sostaziose ‘lubrificazioni’ (parole di un funzionario in mia presenza durante un’ispezione in azienda) monetarie e personali, per chiudere un occhio o due davanti agli intrallazzi delle aziende pontine, che a loro volta per tenerseli cari devono dare lavoro a parenti e amici degli ispettori stessi…. situazioni viste con questi occhi!!!!! EHHH se si fosse liberi di parlare….!!!!