PSICOSETTA ARKEON, A GIUDIZIO TRE PONTINI
Il gup del tribunale di Bari Marco Guida ha rinviato a giudizio dieci delle undici persone coinvolte nell’inchiesta sul “metodo Arkeon”, tra le quali tre di Latina. La posizione dell’undicesimo indagato è stata stralaciata. Si tratta – secondo l’accusa – di una sorta di psico-setta che, utilizzando tecniche vagamente ispirate alle filosofie orientali del Reiki, in dieci anni sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti in tutta Italia e a truffare molte persone, obbligandole a partecipare a costosi seminari dicendo loro che sarebbero guarite da tumori, aids o infertilità, oppure da problemi spirituali. Nell’indagine vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza.
I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008. Per partecipare ai seminari di Arkeon, il costo minimo si aggirava sui 260 euro e arrivava, a mano a mano che si passava di livello, a 15.000 euro. Ma una coppia del nord Italia che cercava di risolvere la propria crisi matrimoniale ha detto alla polizia di avere pagato 100.000 euro, così come una donna che credeva di aver subito violenza sessuale nel passato. Secondo il pm inquirente, Francesco Bretone, a capo dell’associazione criminale c’era Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro (Bari), residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli.
L’inchiesta su “Arkeon” in TV.
10.000 adepti in tutta Italia
Pseudo-setta, va a processo l’Arkeon
Il gup di Bari rinvia a giudizio dieci persone. Alcuni truffati avevano denunciato al
Mercoled
All’Allegri le riunioni dei seguaci Arkeon
il mattino di Padova