Assemblea degli avvocati: tavoli di concertazione per la Giustizia
Costituire osservatori, tavoli di concertazione dell’attività giudiziaria per garantire il dialogo, ad oggi assente, indispensabile per la risoluzione delle svariate problematiche del locale sistema giustizia. Chiedono questo gli avvocati che ieri mattina si sono riuniti in assemblea per discutere di numerose questioni, prima tra tutte l’esigenza di una precisa programmazione dell’attività giudiziaria. L’obiettivo ovviamente è quello di migliorare le condizioni di lavoro al tribunale di Latina e in quelli distaccati di Gaeta e Terracina.
Pesanti le carenze, il lavoro è sempre più compromesso dalla riduzione degli organici.
«Chiediamo la costituzione di tavoli di concertazione che prevedano la partecipazione di tutte le figure coinvolte, giudici, avvocati, personale di cancelleria – spiega il presidente dell’ordine degli avvocati Giovanni Malinconico – nell’ottica di un continuo monitoraggio del lavoro svolto quotidianamente, sulla base della comune esperienza che lega i diversi ruoli di un medesimo sistema».
Nello specifico si chiede soprattutto il rispetto dei protocolli d’udienza, stipulati tra avvocatura e tribunale, che stabiliscono la programmazione dei processi, parametri che purtroppo restano quasi sempre lettera morta. Il Consiglio dell’ordine chiede maggiore apertura al dialogo, un confronto con il presidente del tribunale di Latina Guido Cerasoli, sia per la risoluzione delle problematiche dell’organizzazione delle udienze che per le questioni legate alla liquidazione dei gratuiti patrocini. Tra tutte le mozioni discusse e approvate all’unanimità, anche quella in cui si chiede formalmente un incontro al presidente per sottoporgli una serie di proposte. «Nella speranza che tale colloquio si tenga in tempi celeri – continua Malinconico – abbiamo convocato un’assemblea per il 3 luglio per discuterne l’esito».
Infine lo sciopero bianco, forma di protesta indetta dall’organismo unitario dell’avvocatura contro il grave aumento della pressione fiscale e la questione dell’arrivo di nuovi magistrati nella speranza che vengano indirizzati soprattutto alle sedi distaccate. Nello specifico dell’organizzazione della sezione penale si è discusso anche del disagio provocato dall’abbandono dell’udienza dei giudici monocratici che sospendono la trattazione dei procedimenti per andare a comporre il collegio penale. Una dinamica, quella dei continui rinvii, che si ripercuote non solo sul lavoro dei legali ma anche sui testimoni citati, arrivati da ogni parte del Paese e rispediti a casa. Il tutto determinato del sempre più insufficiente numero di giudici.