Omicidio Vaccaro, giallo sugli spari: tracce su Marroni, Peruzzi e sulla vittima

Nella prima udienza preliminare sull’omicidio di Matteo Vaccaro sono state respinte le richieste della difesa. Gli avvocati hanno contestato il fatto che gli esiti di alcuni accertamenti, in particolare gli esami stub, siano stati depositati in ritardo, molto tempo dopo il rinvio a giudizio.

In sostanza sarebbe stato limitato il diritto di difesa e la possibilità di scegliere un rito alternativo in sede di udienza preliminare. Contestata anche la mancanza di documentazione nel fascicolo, l’acquisizione di alcune intercettazioni provenienti da altri procedimenti e la genericità del capo d’imputazione dal quale non sarebbe chiaro il ruolo di ogni singolo imputato.

I giudici si sono riservati sulla richiesta di acquisire le telefonate effettuate al 112 e 113 la sera del delitto, e su quella di effettuare un sopralluogo con la giuria sul luogo del delitto, al parco Europa, soprattutto al fine di valutare le distanze e la dinamica dell’omicidio. I giudici hanno ritenuto utilizzabile l’interrogatorio di Alex Marroni, reo confesso considerato l’esecutore materiale del delitto, il quale aveva cambiato avvocato poco prima di essere ascoltato. Le parti hanno prodotto la lista dei testimoni che saranno ascoltati nelle prossime udienze, tutti accettati tranne una psicologa per la quale non è stata valutata l’utilità per il processo.

Fissate le prossime tre udienze (12 e 19 giugno, 10 luglio) durante le quali si cominceranno ad ascoltare i primi testimoni: 15 agenti di polizia che seguirono le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano. Il movente del delitto è legato a un litigio avvenuto nel locale gestito dai fratelli Vaccaro, due giorni prima dell’omicidio. La famiglia della vittima è assistita dagli avvocati Benedetto Faralli, Carlo Alberto e Luca Melegari.

L’esito degli esami «stub» della polizia scientifica – scrive Il Messaggero – sono stati depositati in Procura il 23 aprile scorso. Le conclusioni sono queste: sulla mano destra di Matteo Vaccaro e sulle mani di Paolo Peruzzi e Alex Marroni «è stata rilevata la presenza di particelle appartenenti alla classe dei residui di sparo. In particolare – scrive Giacomo Falso, sostituto direttore tecnico – le particelle contenenti piombo, antimonio e bario sui tamponi relativi alle mani destre di Matteo Vaccaro e Paolo Peruzzi sono ritenute in letteratura caratteristiche dello sparo di cartuccia ad innesco non mercurico».  Dunque potrebbero aver sparato anche Vaccaro e Peruzzi, oltre al reo confesso Marroni che potrebbe – stando alla testimonianza di Peruzzi – aver indossato dei guanti che spiegherebbero la minor presenza di residui. Elementi che saranno trattati nel processo: l’accusa per adesso continua a sostenere che a sparare a Vaccaro fu solo Marroni. Con lui c’erano Fabrizio Roma, Francesco D’Antonio, Matteo Ciaravino, Paolo Peruzzi e Gianfranco Toselli. Ieri assente in aula solo Peruzzi.