Rodano: “Ambulatori blu sono un fallimento”

24/03/2012 di

«Gli ambulatori blu sono un tentativo maldestro e fallimentare messo in campo dalla Giunta Polverini per coprire la crisi dei Pronti soccorso. Lo confermano in modo inconfutabile i dati diramati dal Sindacato Professionisti Emergenza Sanitaria. La Regione parlava di circa 2.000 accessi per ogni struttura nei primi 57 giorni di sperimentazione. Secondo invece i medici di emergenza, nello stesso periodo in sette degli otto ospedali coinvolti le visite effettuate non raggiungerebbero nemmeno quota 1.200: 207 al Sant’Andrea, 110 al San Camillo, 230 al Pertini, 110 al San Giovanni, 90 a Frosinone, 180 a Cassino, 150 a Latina». Lo dichiara in una nota Giulia Rodano, consigliere regionale di Italia dei Valori e vicepresidente della commissione Sanità della Regione Lazio.

«La spiegazione che ne danno è pienamente condivisibile – continua – Questi ambulatori non funzionano perchè sono sbagliati nelle premesse: stando agli ultimi dati, a fronte di un investimento di 130 euro a visita, non stanno portando ad uno smaltimento congruo nei Pronti soccorso ma stanno anzi determinando un afflusso ulteriore di utenza e un conseguente fattore di sovraffollamento. Dov’è il risparmio? Dov’è l’appropriatezza? Sarebbe molto più opportuno investire le stesse risorse per rafforzare l’attività dei medici di famiglia sui territori e non invitare a recarsi in ospedale chi sa già di non averne bisogno».

«C’è anche un altro aspetto singolare: uno dei principali estensori del progetto degli ambulatori blu, Domenico Crisarà, risulta svolgere sia attività di consulenza per la Regione e la Asl Rm/D che un’attività sindacale per la Fimmg. Una strana coincidenza, su cui, unitamente a tutti i dati e le considerazioni acquisite sul progetto degli ambulatori blu, invieremo al più presto un’interrogazione urgente alla Presidente Polverini. Proprio per questo proporremo al più presto un incontro con i medici di emergenza per acquisire proposte e discutere le vere emergenze e soluzioni più appropriate ed efficaci per ridurre il sovraffollamento nei nostri ospedali», conclude la vicepresidente della Commissione Sanità della Regione Lazio

  1. Mi piacerebbe sapere COSA siano questi ambulatori Blu, DOVE sono dislocati e COME si possa usufruire dei relativi servizi. Ecco forse uno dei motivi del “flop”.

  2. Il problema del pronto soccorso non erano evidentemente gli accessi per influenza, visti i numeri dell’ambulatorio blu. Il vero problema è l’abnorme accesso di codici bianchi (mal di schiena, mal di orecchio, dolore allo stomaco magari dopo abbuffata in pizzeria e via elencando) che piombano sul PS anche in orario di ambulatorio dei medici di famiglia. Tutti questi codici bianchi e tanti codici verdi ricorrono al PS senza che ci sia una VERA EMERGENZA intasando una struttura (parlo di quella di Latina) già in perenne affanno e rendendo difficile il lavoro dei sanitari e una sofferenza ulteriore in termini di attesa e qualità di assistenza per chi sta veramente male. Modificare i sistemi di accesso al PS, forse, imporre il pagamento del ticket a TUTTI (anche i presunti esenti) delle prestazioni ottenute in emergenza se non necessarie, forse…magari ridurrebbe la pressione sul PS e darebbe spazio a che davvero ne ha bisogno!