Soldi per la tessera sanitaria, dipendenti Asl a giudizio

Chiedevano soldi a cittadini stranieri che volevano iscriversi al servizio sanitario nazionale. Sotto accusa due fratelli, dipendenti della Asl, rinviati a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Guido Marcelli.
I due devono rispondere del reato di concussione, perché hanno approfittato del loro ruolo per intascare soldi non dovuti. Uno dei due riceveva le richieste di iscrizione al servizio sanitario da parte di cittadini stranieri, spesso con scarse possibilità economiche. Rispondeva dicendo che la pratica era «molto lunga e complessa, e richiedeva davvero tanto tempo».
In questo modo scoraggiava i cittadini extracomunitari che, in alcuni casi, potevano aver bisogno di cure immediate. Ma poi aggiungeva che c’era la possibilità di accelerare l’iscrizione rivolgendosi a un’altra persona (il complice) che avrebbe proceduto a regolarizzare la loro posizione in tempi rapidi. Naturalmente per fare ciò bisognava pagare 10 euro, una cifra apparentemente modesta che tuttavia per alcuni degli stranieri poteva rappresentare la paga di ore di lavoro nei campi. Il giudice ha disposto il rinvio a giudizio per i due, assistiti dall’avvocato Pompei, che saranno processati davanti al secondo collegio penale, prima udienza il 27 luglio.
Sono proprio ladri di polli, schifosi. Pero’ la Domenica vanno in chiesa………porci con le ali.