LAGO DI PAOLA, GLI EREDI SCALFATI SCRIVONO AL PROCURATORE CAPO

17/06/2009 di

L’avvocato Andrea Bazuro, rappresentante degli eredi Scalfati, ha scritto al procuratore capo Giuseppe Mancini in merito alla questione della navigabilità del lago di Sabaudia.


Ecco il testo della lettera: 

Oggetto: Nota Prot. 601/09/M – Divieto di navigazione sul Lago di Sabaudia

“Egregio Procuratore,

Le scrivo in merito alla Sua nota in oggetto del 15 giugno 2009 per rappresentarle quanto segue. Il Lago di Paola (o di Sabaudia) è un bacino vallivo di proprietà della Comunione Eredi Scalfati, di cui il sottoscritto è amministratore unico dal 13 maggio u.s. Tale bacino, per il suo pregio ambientale, naturalistico e paesaggistico è tutelato a livello nazionale e internazionale da un significativo quadro normativo. Inoltre, il Lago di Paola è ricompreso nel perimetro del Parco Nazionale del Circeo sin dalla sua costituzione ed è pertanto soggetto alle disposizioni della Legge 1991, n. 394 (“Legge Quadro sulle Aree Protette”). Tale Legge detta principi fondamentali per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del Paese. In particolare, la Legge Quadro sulle Aree Protette disciplina il processo di adozione da parte dei Parchi Nazionali degli strumenti di pianificazione e di gestione delle aree protette (il cd. Piano del Parco). La medesima Legge stabilisce che dall’istituzione della singola area protetta sino all’approvazione del relativo Piano del Parco operano le cd. misure di salvaguardia previste dall’art. 11, comma 3, della stessa Legge (ossia nei parchi sono vietate le attività e le opere che possono compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati con particolare riguardo alla flora e alla fauna protette e ai rispettivi habitat). Nel caso specifico del Parco Nazionale del Circeo, tuttavia, il D.P.R. 04/04/2005 “Istituzione dell’Ente parco del Circeo” non definisce specifiche misure di salvaguardia ma stabilisce che siano le previsioni del Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio ad assumere tale valore fino ad approvazione del Piano del Parco (art. 1, comma 5).

Il Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio – Ambito territoriale n. 13 (comprendente il Lago di Paola), approvato con LL.RR. – 6 luglio 98 nn. 24 e 25, prevede che sul Lago di Paola è vietata la navigazione a motore. L’Ente Parco del Circeo, con apposita nota interpretativa del 13 maggio u.s., ha tuttavia chiarito che il divieto di navigazione non si applica esclusivamente: (i) alle imbarcazioni che svolgono funzioni di supporto alle attività di canottaggio; (ii) a quelle per le attività di miticoltura ed itticoltura; (iii) a quelle strettamente autorizzate per la fruizione turistica (comprese piccole imbarcazioni per la pesca sportiva); e (iv) a quelle delle forze dell’ordine per le attività di vigilanza e controllo; Si ritiene pertanto che sia questa la normativa applicabile sul Lago di Paola in merito al divieto di navigazione.

L’art. 19, comma 3/e della Legge 1991, n. 394, al quale Lei fa riferimento nella Sua nota in data 15 giugno 2009, disciplina invece le aree protette marine e non trova applicazione nel caso del Lago di Paola (che è un bacino lacustre salmastro). A tale riguardo, per quanto occorrer possa, si ricorda che il Lago di Paola (oltre ad esser stato escluso dal demanio civico e da quello idrico con sentenze della Cassazione a Sezioni Unite passate in giudicato) non appartiene al demanio marittimo (Cassazione Civile 19 marzo 1984, n. 1863). I riferimenti contenuti nell’Ordinanza del Sindaco di Sabaudia n. 7/2009 a norme applicabili al demanio marittimo (nonché il riferimento relativo all’esistenza di “un approdo marino” all’interno del Lago di Paola) sono quindi assolutamente impropri. Le attività da diporto effettuate all’interno del bacino sono infatti abusive, non autorizzate e illegali e sono state più volte denunciate alle autorità competenti dalla Comunione Eredi Scalfati nelcorso degli ultimi due anni, senza che si stata posta in essere un’effettiva azione finalizzata a fermare lo svolgimento di tali attività.

Nel restare a disposizione per qualunque chiarimento in merito, si inviano i più cordiali saluti”.

L’Amministratore unico (Avv. Andrea Bazuro)