PONTILI SEQUESTRATI A PONZA, LA PROCURA: POTEVANO PENSARCI PRIMA

14/06/2009 di

L’attenzione è concentrata su mercoledì. E’ il giorno nel quale il giudice delle indagini preliminari Tiziana Coccoluto sarà chiamata a convalidare o meno il sequestro dei pontili del porto di Ponza disposto dalla Procura. Sull’isola sperano in un “miracolo” di San Silverio, il venerato patrono che sabato prossimo rischia di essere festeggiato in un clima rovente.


Al punto che il sindaco, Rosario Porzio ha chiamato il prefetto di Latina, Bruno Frattasi, dicendogli che esistono rischi per l’ordine pubblico. Una stagione che “salta” rischia di mettere in ginocchio l’economia dell’isola, gli operatori dei pontili e quelli dell’indotto hanno annunciato battaglia. La situazione per ora è tranquilla ma da ieri il questore, Nicolò D’Angelo, ha mandato sull’isola un dirigente e 24 uomini in più tra carabinieri, poliziotti, finanzieri e personale della guardia costiera firmando un apposito dispositivo per l’ordine pubblico, mentre altri uomini sono pronti a partire. La rabbia dei titolari dei pontili è legata al sequestro arrivato a estate iniziata. Provvedimento al quale potrebbero aggiungersene altri poiché sono in corso accertamenti sul porticciolo di Cala Feola e sui famigerati “corpi morti” utilizzati da chi noleggia i gommoni. Quei blocchi di cemento che sono nel porto da sempre, servono ad ancorare i pontili galleggianti e gli yacht, ma ora sono illegali. L’indagine è partita a settembre scorso, da quando il Comune gestisce il Demanio, prima materia della Capitaneria di porto. Ci si è accorti che grazie ai “corpi morti” i titolari dei pontili occupavano più spazio di quello in concessione.

 

La Procura ha avviato gli accertamenti, scoperto che serve anche un parere ambientale e alla fine disposto il sequestro che rischia di far chiudere Ponza. Undici gli indagati: i titolari dei pontili e l’assessore al Demanio dell’isola. Devono rispondere a vario titolo di «alterazione delle caratteristiche morfologiche dell’ambiente» nonché di violazioni al codice della navigazione per aver occupato spazi maggiori, senza permesso e «in una zona di dichiarato interesse ambientale». Il porto può esserlo? Anche il procuratore di Latina, Giuseppe Mancini, aspetta mercoledì ma non ha dubbi sul sequestro: «Se i procedimenti amministrativi fossero stati svolti nei tempi non saremmo arrivati a questo, avevano la possibilità di rispettarli e non l’hanno fatto».(Il Messaggero 14-06-2009)