Maltempo, nel Lazio si contano i danni

Fino a oggi a mezzanotte e poi, almeno secondo le previsioni meteo, il Lazio dovrebbe uscire dall’emergenza maltempo. Di lavoro però ce n’è ancora tanto: se la Tuscia sta per ritornare alla normalità, in diverse altre parti della regione, in particolare in Ciociaria e in Valle dell’Aniene, i disagi restano, mentre in alcune zone è tornata a cadere la neve, anche in serata.
Nelle ultime 24 ore sono stati quasi 500 gli interventi solo dei vigili del fuoco e si inizia a fare la conta dei danni, che secondo la governatrice Renata Polverini saranno «veramente importanti». Non ci sono, infatti, solo gli stabili e gli alberi fiaccati, quando non abbattuti, dal peso della neve. Ci sono anche i danneggiamenti lasciati dai mezzi di soccorso, in più di un caso inadatti alle strade su cui sono stati inviati, ma utilizzati senza indugio quando la priorità era quella di salvare vite umane. Ma soprattutto ci sono i danni al settore agroalimentare e alle imprese, isolate nel bianco e lasciate senza elettricità e con la merce ferma nei magazzini per nove giorni e nove notti.
Un disastro, insomma, al momento ancora difficile da quantificare. Di certo c’è che a pagare sarà lo Stato, così come assicurato alle Regioni nel corso di un vertice a Palazzo Chigi qualche giorno fa. Per cominciare a tirare un pò le somme, Polverini ha convocato per martedì un tavolo con il mondo imprenditoriale.
Intanto la Ciociaria, la provincia più in sofferenza, vive la doppia faccia del maltempo. Da una parte aprono a Campocatino gli impianti sciistici, ed è la prima volta in questa stagione. Dall’altra si trema nel ghiaccio, si teme per i crolli dai cornicioni, si controllano comignoli pericolanti e si lavora ancora con spazzaneve e spargisale mentre diverse famiglie di Ferentino sono ancora senza luce nè acqua. Per sette famiglie di Piglio è finito oggi l’isolamento, ma altre sei, verso Trevi, sono da circa 10 giorni al buio.
Sempre nel Frusinate, tra Isola Liri e San Giovanni Campano, tre persone sono rimaste ferite cadendo dal tetto di casa mentre lo liberavano dalla neve. Due sono state trasportate in eliambulanza in ospedale. Va meglio nella Tuscia, dove dalla scorsa notte la neve ha dato una tregua. Il sole, anzi, oggi ha aiutato a rimuovere la neve. Riaprono quasi tutte le strade, e nel giro di un paio di giorni tutto dovrebbe tornare alla normalità. In provincia di Roma, intanto, dopo il caso dei Castelli, anche a Carpineto sarebbe stato avvistato un lupo, e il sindaco ha allertato la Forestale.
A Subiaco, sempre provincia di Roma, perfino le ultime tre suore che erano rimaste nell’eremo di San Biagio hanno dovuto lasciare il convento, senza corrente e riscaldamento da giorni. Ed è nell’hinterland romano che stamattina ha effettuato un sopralluogo Polverini. Prima a Cave, poi a Zagarolo, infine a San Cesareo, alle porte della Capitale, dove ha pranzato con la protezione civile: «Queste persone – ha detto dei volontari – sono le stesse che dopo aver gestito l’emergenza insieme a noi cercheranno di lavorare per il ritorno alla normalità».
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.