IL PDL VINCE, CUSANI ESULTA. SESA AMICI: “VOTO DURO DA SCALFIRE”

09/06/2009 di

di MONICA FORLIVESI *

Presidente e primo della classe da una vita. La carriera di Armando Cusani è inarrestabile, sempre in ascesa. E’ stato riconfermato presidente della Provincia di Latina con una percentuale che parla da sola: il 57%. Ed è una percentuale che parla da sola ancora di più se si pensa che in questa tornata elettorale il presidente uscente del Popolo della libertà aveva una spina nel fianco: Umberto Macci, sindaco di Priverno, dello stesso partito, sostenuto da due deputati del Pdl, Gianfranco Conte e Giuseppe Ciarrapico.

Non c’è stato niente da fare per nessuno, Cusani è andato forte come un treno e ha grossomodo eguagliato il risultato del 2004 quando raggiunse il 58%. Se il centro-destra fosse stato unito avrebbe raggiunto una percentuale incredibile, da primato: circa il 66% dei voti. Si è visto fin dal primo pomeriggio, quando le sezioni scrutinate erano solo 11, che Armando Cusani (sostenuto da Pdl, Udc, lista Cusani, Italia Condivisa, Popolari liberali, Movimento per le autonomie, Udeur e Azione sociale) avrebbe preso il largo: dopo 11 sezioni scrutinate segnava addirittura un 63%, poi è sceso di qualche punto percentuale fino ad assestarsi sul 57%. Sesa Amici, la candidata del Partito democratico sostenuta da Italia dei valori, Sinistra unita e la lista civica Provincia solidale ha ottenuto il 24,6% dei voti, mentre Domenico Guidi, ex capogruppo del Pd in Provincia e candidato con una lista civica, Provincia futura, sostenuto da Partito socialista e Rifondazione comunista-Sinistra europea-Comunisti italiani, ha ottenuto il 5,7%. Umberto Macci di Nuova Area, sostenuto anche dalla Lista Macci, La Destra e Nuovo Psi l’8,5%; Alberto Panzarini della Lega Nord è stato scelto dall’1,69% degli elettori; Ruggero Mantovani (Partito di Alternativa comunista) ha ottenuto lo 0,64%; Luca Romagnoli (Fiamma Tricolore) lo 0,72; Rutilio Sermonti (Forza Nuova) 0,44%; Antonio Ciano (Partito del Sud) 0,22%; Andrea De Marchis (Lista comunista) 0,2%.

Il presidente Cusani ieri ha atteso i risultati nella sua Sperlonga, nella sede del comitato elettorale, poi in serata è passato da Fondi dove ha trovato ad aspettarlo il senatore e coordinatore provinciale del Pdl Claudio Fazzone e una torta gigante. Infine, alle 22, è arrivato a Latina dove, dopo le prime interviste televisive da presidente riconfermato, è passato in Prefettura per festeggiare con i suoi compagni di viaggio politico. «Quando sono stato ricandidato a sindaco di Sperlonga – sono state le sue prime parole – ho detto quello che ripeto oggi: spero di prendere un voto in più del primo mandato. Dico questo perché sento di aver lavorato bene, con impegno e serietà, e penso di aver fatto una buona campagna elettorale. Auspicavo un risultato importante, e ci siamo incamminati in questa direzione nonostante gli avversari, al di là della sinistra che fa il suo mestiere, mi riferisco ovviamente ai cosiddetti avversari interni».

Qual è stata la chiave di volta di questa campagna elettorale secondo lei? «Credo, soprattutto nell’ultimo anno e mezzo, che sia stata la questione della Regione, non intendo i rapporti con la Regione, quanto il fatto di discuterne l’assetto istituzionale, gli elettori hanno apprezzato a mio avviso il fatto che noi avessimo le idee chiare in proposito. I cittadini vogliono una sanità migliore e un decentramento reale, con un nuovo assetto istituzionale sarà possibile, ora no».
Come giudica il risultato di Umberto Macci a Fondi dove ha ottenuto all’incirca la stessa percentuale di preferenze dei Sesa Amici? «E’ chiaro che c’è stato un voto di scambio tra il Partito democratico e la lista di Macci, questa è la prova di un accordo trasversale per metterci in difficoltà». Soddisfatto? «Assolutamente sì, soddisfatto e ancora più carico di responsabilità». Poi si apre la notte dei brindisi, delle interviste e delle dirette tv. La notte della festa, per le responsabilità ci sarà tempo da oggi e per i prossimi cinque anni.

 

MACCI: SPERAVAMO IN QUALCOSA DI PIU’

Non fa misteri Umberto Macci: «Speravamo in qualcosa di più, tuttavia per un progetto che è nato due mesi fa ci possiamo anche accontentare. Sapevamo di sfidare dei mostri, senza simbolo né potere abbiamo dimostrato di avere un patrimonio che non deve essere disperso, è un punto di partenza». Poi fa un’analisi: «In alcune zone della Provincia non siamo arrivati, e questo alla fine ha contato. In ogni caso sono contento, perché realtà come Gaeta, Fondi e Terracina, ad esempio, ci hanno premiato. A Cisterna, invece, una delusione. Abbiamo anche il candidato a sindaco, ci aspettavamo un risultato diverso». E adesso? «Valuteremo, ora è presto. Comunque Il nostro contributo lo vorremo dare non solo in termini di consenso, che abbiamo dimostrato di avere, ma soprattutto di idee, che certo non ci mancano. Lo dicevamo in campagna elettorale, per noi è stata una vittoria dare la possibilità a tanta gente di confrontarsi, tornare a fare politica». Non ha dubbi Gianfranco Conte, deputato Pdl, una delle anime di Nuova Area: «Abbiamo costruito, speriamo nel prossimo futuro di fare meglio, soprattutto nel nord della provincia dove non abbiamo avuto risposta, ma non ci demoralizziamo». Guarda al futuro, questa esperienza non sembra destinata a finire qui: «Intendiamo migliorare, del resto in tre mesi abbiamo avuto lo stesso risultato di un partito di lunga tradizione come l’Udc, non mi sembra un dato da buttare». 

 

AMICI: “VOTO POLITICO DURO DA SCALFIRE”

di LAURA PESINO *

E’ un “muro granitico” quello del centrodestra. Un blocco politico neppure scalfito dalla frattura consumata nel Pdl e dalla presenza in campo di dieci candidati presidente. Lo dice subito Sesa Amici, candidata del Pd, quando neppure la metà delle sezioni è stata scrutinata, ma la tendenza è già più che chiara. Per il centrosinistra la speranza del ballottaggio sfuma quasi subito. Al quartier generale di viale XXI aprile, alla spicciolata, arrivano numeri e percentuali che non spostano nulla e costringono invece a commentare una disfatta. Peggiore anche di quella del 2004. Dati alla mano, il Pd arretra, anche sommando la percentuale raggiunta dal candidato fuoriuscito dal partito Domenico Guidi. «La fiducia dell’elettorato al governo di centrodestra – spiega la Amici – è la conferma che nella provincia pontina, che anche rispetto alla tendenza nazionale ha sempre visto aumentati i consensi al centrodestra, c’è un voto politico duro da scalfire. La vittoria di Cusani al primo turno è il segnale che anche la divisione nel Pdl, che pensavamo potesse colpire l’elettorato, non ha intaccato nulla. E il dato che oggi ci troviamo a commentare, in sostanza, resta lo stesso di sempre, di cinque anni fa come di dieci, se si sommano i consensi complessivi dati al centrosinistra in questa tornata elettorale. C’erano contenuti, c’erano programmi concreti e candidati di alto livello premiati dal voto nei collegi. E’ il partito evidentemente ad aver manifestato un crisi nell’organizzazione territoriale, nella sua visibilità e nell’attività dei comitati». Una riflessione anche sui candidati al consiglio provinciale: «Erano i nomi giusti – commenta il segretario cittadino Giorgio De Marchis – Su Latina hanno tenuto e possiamo almeno ritenerci soddisfatti». Chi invece accoglie con un certo favore i consensi conquistati al primo, audace esperimento elettorale è Domenico Guidi. La scommessa di mettersi in gioco con una candidatura autonoma alternativa anche a quella del Pd «è vinta». «L’obiettivo – spiega – era il superamento della soglia del 3%. Il dato che ci arriva, anche se parziale, è ben al di là delle aspettative. Ora sul tavolo di discussione ci siamo anche noi». Nessuno sconto al centrodestra, garantiscono tanto Guidi che la Amici. Ma un’opposizione unita di centrosinistra è ancora tutta da costruire. (Articoli tratti dal Messaggero del 09-06-2009)

  1. Non capisco come De Marchis possa ritenersi soddisfatto dopo un voto equivalente ad una catastrofe.E proprio vero sono sempre gli stessi, arroganti,distaccati dai cittadini, vivono in un mondo che non c’

  2. Due punti importanti, credo:
    * mancanza di sintesi all’estrema sinistra. se fossero stati il 9% anzich

  3. il dato fosse che agli elettori della camorra non gliene frega niente?

  4. Temo tu abbia ragione. La camorra non esiste, e se viene qui ad investire e creare posti di lavoro,

  5. Sappia la camorra et similia che ci sono un sacco di cittadini di Latina che non hanno nessuna voglia di assistere inermi al saccheggio della citt