Verbale di arresto falso, condannati due carabinieri

26/01/2012 di
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Condannati questa mattina due dei tre carabinieri indagati, a vario titolo, per falsità in atto pubblico e calunnia, dopo la denuncia presentata dalla famiglia di un giovane di Lenola, accusati di aver falsificato un verbale di arresto di un minorenne.

Secondo i militari, il ragazzino sarebbe stato coinvolto in uno scambio di hashish: dal verbale di arresto, infatti, al 16enne sarebbe stato attribuito il possesso di un etto di droga. Diversa la versione della vittima e dell’accusa: lo stupefacente sarebbe stato sequestrato a casa di un altro soggetto.

Per il minorenne, quindi, l’arresto non sarebbe potuto avvenire senza la flagranza di reato e sarebbe dovuto quantomeno scattare per l’altro giovane. Assolto per non aver commesso il fatto il maresciallo Biagio Di Iorio, difeso dall’avvocato Giulio Mastrobattista: secondo il giudice per le udienze preliminari Tiziana Coccoluto sarebbe estraneo ai fatti, non avendo partecipato al blitz. Condannato a due anni, invece, Ciro Paglino, a un anno e due  mesi Antonio Bizzarro. Nel collegio difensivo anche gli avvocati Gaetano Marino,Vincenzo Macari e Francesco Bruno. Per la parte civile l’avvocato Franco Spirito.

  1. Strano……il fatto che due carabinieri vengano condannati.
    Di solito in processi del genere la spuntano sempre.
    Quanti pestaggi e quante perquisizioni non autorizzate sono state realizzate dalla Benemerita nei confronti di ragazzi talvolta minorenni estranei a vicende di droga..

  2. Anche a me è capitata una esperienza simile, senza arresto per fortuna, ma comunque sotto pesante minaccia di essere sbattuto “dentro”. Qualche tempo fa due agenti di Polizia Giudiziaria (Carabinieri per la precisione) hanno redatto nei miei confronti due verbali falsi e discordanti tra loro, sottoscrivendo di aver provveduto ad eseguire elezione di domicilio (ancora falso) e di avermi informato della possibilità di farmi assistere da un legale (ancora falso). Oltrettutto, non avendomi nemmeno dato la possibilità di fare osservazioni scritte, ho dovuto necessariamente optare per non firmarli anche per non avallare io stesso gli atti menzogneri.
    Purtroppo credo che non siano rari i casi in cui agenti delle forze dell’ordine per svariate ragioni (tutte da rigettare ovviamente) si fanno prendere un po’ troppo dalla mano e abusano di quella prerogativa, legittima soltanto se usata nel modo corretto, di poter produrre atti che fanno fede fino a querela di falso…con le dovute distinzioni tra agente e agente, ovviamente.

  3. A scordavo. Tale reato, da considerarsi gravissimo, mina sino radici quella seppur minima fiducia che il cittadino conserva ancora per lo Stato. In pratica un individuo (il carabiniere nel caso specifico) che in quel frangente rappresenta lo Stato stesso, ha consapevolmente e coscientemente sostenuto il falso solo al brutale scopo di accanirsi contro un altro individuo (il giovane malcapitato nel caso specifico) più di quanto preveda la stessa normativa. Insomma una vero e proprio tentativo meditato di prevaricazione del prossimo e della legge.
    Il codice penale (Art. 476) prevede una reclusione da tre a dieci anni per tale reato, ecco perché, una volta accertato il fatto, la pena comminata agli “agenti” risulta addirittura irrisoria. Il disgraziato che ruba una mela da un supermercato per fame, statene certi, prende molto ma molto di più.