Blocco dei tir, poca benzina e merce a singhiozzo

La protesta dei camionisti e degli agricoltori del Cra sta creando disagi pesanti per quel che riguarda l’approvvigionamento della benzina e delle merci. Ieri la maggior parte dei distributori di carburante della provincia erano chiusi per esaurimento, vista la corsa al pieno che si era scatenata e che continua ancora.
Ma anche gli scaffali dei supermercati cominciano a mostrare dei vuoti, soprattutto per l’acqua minerale in bottiglia che richiede grossi volumi di trasporto. Il Mof, il più importante mercato ortofrutticolo d’Italia ieri ha chiuso i battenti: le merci non sono arrivate e c’era ben poco da vendere. «Se continua così sarà un disastro» dice il direttore Stefano Nardone.
A Terracina e Gaeta fermi anche i pescherecci. «Siamo solidali con i camionisti e poi è inutile pescare se il pesce non si può portare ai mercati». Sul fronte della protesta rimangono i presidi in diversi punti della Pontina e dell’Appia. A rischio anche le corse Cotral proprio per la mancanza di benzina e gasolio. Oggi la situazione dovrebbe migliorare anche se i disagi resteranno almeno fino a venerdì.
TUTTI I RISCHI LEGATI ALLA PROTESTA
BENZINA. Carburante in esaurimento ovunque con lunghe file ai distributori. L’assalto ai distributori con lunghe code ha portato alla chiusura di numerosi impianti che espongono il cartello ‘carburante esauritò a Napoli, come in Basilicata, Liguria, Toscana e Calabria. Non cambia lo scenario a Roma e nel Lazio, dove il carburante è in esaurimento, come ammette la Confcommercio. Pompe di benzina sono rimaste a secco in Ciociaria. Mentre domani in Puglia rischia di saltare un processo di mafia per le difficoltà nel trasporto di quattro detenuti da Taranto a Bari. Il mancato arrivo dei tir provoca, a catena, pesanti ripercussioni sul trasporto pubblico e sui servizi comunali in diverse città. Il sindaco di Casoria, comune del Napoletano, ha addirittura invitato i cittadini a tenere in casa i rifiuti «almeno fino a giovedì», per l’impossibilità di ritirare la spazzatura da parte dei camion della nettezza urbana. Da giovedì autobus e scuolabus di Catanzaro si fermeranno per mancanza di carburante. Stessa decisione è stata presa anche per gli scuolabus di Cassino, nel Frusinate.
FRUTTA E VERDURA. Raggiungono cifre stellari i prezzi di frutta e verdura. Nei mercati rionali di Roma, anche in quelli più popolari, le zucchine hanno toccato i 6,50 euro al chilo, i pomodori Pachino addirittura 7,50. «Spero che lo sciopero finisca – ammette un commerciante -, perchè dopo queste due cassette di pomodori non ne ho più». A Firenze si è registrato un -70% nelle consegne di pesce e frutta. Il prolungato sciopero degli autotrasportatori, dice la Confederazione Italiana Agricoltori «sta rischiando davvero di portare l’agricoltura al collasso, senza contare le conseguenze sui consumatori che oggi pagano il doppio del prezzo per comprare un chilo di zucchine». Domani, intanto, la Coldiretti offrirà in tutt’Italia frutta e verdura gratis per pensionati e famiglie. Secondo l’associazione «sono a rischio 50 milioni di euro di prodotti alimentari deperibili al giorno» fermi sui camion. Quasi vuoti i banchi del fresco un pò dappertutto nei supermercati In particolare a Napoli le consegne di latticini scarseggiano anche se Confcommercio dice che «non c’è allarme beni primari». In Sicilia, dove già nei giorni scorsi mercati e supermercati hanno scontato il blocco dei tir, aumenta la merce al macero ed i prezzi crescono del 10-15%.
PESCE. Situazione di forte disagio e preoccupazione anche per il mercato ittico, in seguito allo sciopero dei pescatori. Nel Napoletano le barche sono rimaste ferme contro il ‘caro gasoliò, con una ripercussione sui banchi di mercati, negozi e supermercati che hanno registrato drastici cali. Al Centro agroalimentare di Roma, che rifornisce quasi metà dei volumi distribuiti nella Capitale e nel Lazio, è venuto meno quasi totalmente l’approvvigionamento di pesce ridotto del 80-90%. Domani i pescatori di tutt’Italia si sono dati appuntamento davanti a Montecitorio per un sit-in di protesta.
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