RAPPORTO ECOMAFIE, NEL LAZIO SEI REATI AL GIORNO

05/05/2009 di

Il Rapporto Ecomafie 2009, redatto da Legambiente, presenta dati ancora allarmanti per il Lazio ma conforta che il lavoro delle Forze dell’ordine, delle Procure e delle istituzioni sembra essere stato premiato da una diminuzione del 20% rispetto ai reati commessi nel 2008. Mentre le infrazioni e i reati inerenti il ciclo dei rifiuti è rimasto quasi invariato (288 nel 2007 e 291 nel 2008), gli incendi si sono più che dimezzati (1.000 infrazioni nel 2007 e 481 nel 2008). In controtendenza invece i dati sulle infrazioni nel ciclo del cemento, passati da 661 a 774. Complessivamente sono 2.086 le infrazioni compiute nel Lazio nel 2008, l’8,1% del
totale nazionale di 25.766. Una media insomma di circa 6 reati al giorno che fanno passare il Lazio dal quarto al quinto posto nella classifica italiana degli illeciti ambientali.


«I numeri delle Ecomafie nel Lazio – dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio – rimangono impressionanti, ma allo stesso tempo è davvero evidente che i risultati si vedono laddove si interviene con decisione, come la regione ha fatto sugli incendi col catasto e l’inasprimento delle sanzioni coinvolgendo i comuni». «È questa la strada da percorrere – prosegue Parlati – su cemento e rifiuti, dove la regione deve dare un forte impulso alle amministrazioni locali con una nuova stagione per la gestione dei rifiuti, che incrementi riduzione e raccolta differenziata, settori a basso livello di illegalità e infiltrazione, facilitando sul fronte del cemento abusivo il riavvio delle ruspe per gli abbattimenti. L’Ecomafia nel Lazio ha due facce, da un lato quello dell’illegalità ambientale diffusa, che va sempre più denunciata e repressa, dall’altro quella della criminalità organizzata e delle mafie, vista la decisa crescita del numero di sequestri che mette in luce proprio l’aggravarsi dei reati stessi». «Siamo molto preoccupati – aggiunge il presidente di Legambiente Lazio – su Fondi, visto che dopo otto mesi dalla relazione del prefetto di Latina non si ha ancora una risposta certa sullo scioglimento del Consiglio comunale, positiva o negativa che sia, mentre è stata di recente aperta un’indagine della direzione distrettuale antimafia di Napoli sul Mof, il grande mercato ortofrutticolo che si trova proprio nel comune pontino. Più in generale va detto che non c’è più tempo per gli indugi, il buon lavoro svolto dalle Forze dell’ordine e dalle Procure deve essere affiancato da norme più severe, con l’inserimento di tutti i gravi reati ambientali nel codice penale».

Il ritratto, precisano da Legambiente, non deve ingannare portando a pensare ad un quadro degli illeciti ambientali in via di miglioramento. Se infatti da un lato gli incendi sono in calo dall’altro si registra un incremento del 18% delle persone denunciate, che aumentano da 1.882 a 2.234 (13 delle quali arrestate), per una percentuale del 10% sul totale nazionale. Crescono del 28% i sequestri effettuati, che salgono da 714 a 915, ovvero il 9% della quota italiana. Estremante negativi i dati sui settori dei rifiuti e del cemento, dove il Lazio si classifica al quarto e al terzo posto, rispettivamente con 291 e 774 reati ed una percentuale del 7,4% e del 10,3%.

Stabile al primo posto nel settore delle archeomafie, con una percentuale immutata del 15,3%. A precedere il Lazio nella classifica ci sono Campania, Calabria, Sicilia e Puglia ma per numero delle persone denunciate il Lazio (con 2.234) supera tre delle prime quattro regioni, ovvero Calabria (1.774), Sicilia (1.782) e Puglia (2.008). «I casi di smaltimento illecito di rifiuti e di sequestro di immobili abusivi fanno ormai parte della quotidianità delle cronache laziali – ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice
di Legambiente Lazio – Quel che colpisce nelle cronache del cemento abusivo della nostra regione è il persistere di ‘casì nei quali l’abusivismo si esprime nelle pieghe dell’urbanistica: i grandi sequestri riguardano troppo spesso lottizzazioni nate legali
e divenute nella loro attuazione abusive, servono più controlli da parte dei Comuni sulla congruità di quanto realizzato rispetto a quanto concesso».

 

  1. ..ma come!!..famo tanto li “romani” e poi semo diventati una regione da profondo SUD??!!….ahi ahi ahi garibaldi che c’hai combinato!!