In Italia i marittimi sequestrati, Gaeta in festa per Antonio Verrecchia

10/01/2012 di
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Sono arrivati in Italia i cinque marittimi della Savina Caylyn la petroliera sequestrata dai pirati somali l’8 febbraio 2011, vicino l’isola yemenita di Socotra, e liberata dopo lunghe trattative il 21 dicembre scorso.

I cinque sono giunti all’aeroporto di Fiumicino, poco prima delle 13.00, con un volo di linea Emirates, da Dubai, operato con l’A380, il «gigante dei cieli». Accolti da funzionari del ministero degli Esteri e della polizia, per i marittimi ci sarà a breve l’abbraccio con i familiari. A Gaeta è pronta la festa per accogliere Antonio Verrecchia, il marittimo rimasto per mesi ostaggio dei pirati.

Abbracci e lacrime di gioia. Tanta commozione ma anche enorme felicità per la fine di un incubo, a sciogliere la lunga attesa e la tensione degli 11 mesi di prigionia. All’aeroporto di Fiumicino i cinque marittimi italiani della Savina Caylyn, il comandante della nave, Giuseppe Lubrano Lavadera, Crescenzo Guardascione, terzo ufficiale di coperta, entrambi di Procida, Gian Maria Cesaro, allievo di coperta, Antonio Verrecchia, direttore di macchina, ed Eugenio Bon, primo ufficiale di coperta, hanno trovato nella sala transiti, al terminal 3, la calorosa accoglienza dei familiari più stretti giunti ad accoglierli. «Bentornati lupi di mare», una delle frasi che i familiari gli hanno gridato gettandogli le braccia al collo. Le scene di commozione, svoltesi in un angolo riservato della sala, hanno comunque richiamato al curiosità e l’attenzione di tanti viaggiatori in transito. Per i cinque, la barba lunga, il cappellino della nave grecale in testa, visibilmente provati ma anche assai felici ora, sono stati poi scortati dalla polizia all’esterno dell’aerostazione.

  1. BENTORNATO al mio concittadino Antonoio Verrecchia. Un grande abbraccio ai suoi familiari. Siete stati tutti degli EROI!

  2. ho dimenticato di scrivere il mio cognome, Capobianco. Ho seguito il dramma della famiglia Verrecchia con trepidazione e partecipazione pregando per loro. Li abbraccio di cuore.