PROSSEDI, INCIDENTE SUL LAVORO AL CIMITERO: MORTI DUE OPERAI

02/04/2009 di

Sono rimasti schiacciati sotto il peso di un muro crollato in un cantiere nel cimitero di Prossedi mentre stavano ristrutturando un’antica cappella. Le vittime sono due operai di 52 e 47 anni, dipendenti di una ditta edile che si era aggiudicata
l’appalto comunale per i lavori di ristrutturazione. Lidano Monti, sposato e con due figli maggiorenni, e Domenico Cicciarelli stavano lavorando su un’impalcatura esterna quando una parte del muro della cappella è crollata facendo precipitare il ponteggio sul quale lavoravano. Entrambi sono rimasti schiacciati dalle macerie e all’arrivo dei soccorsi non si è potuto far altro che constatare morte.


Sull’incidente mortale la procura di Latina ha aperto un’inchiesta. Il sostituto procuratore Luigia Spinelli dopo un sopralluogo ha disposto il sequestro del cantiere del cimitero: le indagini punteranno non solo a chiarire le cause del crollo ma anche ad accertare se nel cantiere erano state adottate tutte le misure di sicurezza. Norme sulle quali, oltre alla ditta che eseguiva i lavori, avrebbe dovuto vigilare anche il comune perché l’ente appaltante era proprio dell’amministrazione locale. I due operai infatti erano dipendenti di una piccola ditta edile locale, Monti Armando, che si era aggiudicata l’appalto comunale. Immediato è stato il commento del sindaco di Prossedi, Franco Greco, che ha assicurato come lui stesso si era accertato che il cantiere fosse a posto dal punto di vista della sicurezza. «Avevo verificato di persona l’andamento dei lavori – ha spiegato il primo cittadino – La struttura era in sicurezza e si stava lavorando al contenimento». Il sindaco ha proclamato per domani il lutto cittadino. 

I sindacati. «Due morti in un giorno: dove vogliamo arrivare? Sono cifre da guerra queste, non riconducibili a quella che dovrebbe essere una normale attività di lavoro dentro un cantiere. I due lavoratori morti a Latina mentre stavano ristrutturando una cappella all’interno del cimitero di Prossedi rischiano di diventare solo numeri di una statistica infame: quella dei morti nei posti di lavoro». Così in una nota il segretario generale Fillea Cgil di Roma e Lazio Sandro Grugnetti sulla morte di due lavoratori edili a Latina. «La Fillea Cgil di Roma e Lazio non può accettare questa situazione – sottolinea Grugnetti – Dove sono finiti i nostri appelli? Perché chi deve assumersi delle responsabilità ancora non lo fa? La Fillea Cgil di Roma e Lazio non darà più tregua a nessuno: né alle istituzioni, né alle associazioni delle imprese, né agli enti preposti per la sicurezza nei cantieri.
Bisogna salvaguardare il diritto alla vita dei lavoratori edili».

La politica. «Ancora una volta sono i lavoratori a pagare con la vita il riconoscimento di un diritto garantito dalla costituzione. È quanto dichiara Cesare Damiano, responsabile del dipartimento Lavoro del Pd riferendosi alla morte di due operai e al ferimento di un terzo, in seguito al crollo della struttura a cui stavano lavorando in un cantiere nel cimitero di Prossedi, in provincia di Latina. “È una tragedia che sembra infinita – prosegue Damiano – e contro la quale non si fa mai abbastanza. In particolare oggi, quando la crisi è più forte e per conservare il proprio posto di lavoro si è pronti ad accettare pericolose riduzioni delle tutele. Per questo motivo è necessario che dalla politica vengano dei segnali chiari ed inequivocabili in difesa della sicurezza e della salute sul posto di lavoro”.

 

  1. La commozione trasborda dal piccolo cimitero e permea di tristezza i sentimenti di tutta la comunit

  2. Mi chiamo Gianni Monti e sono cugino carnale di Lidano Monti defundo nella tragedia di Prossedi. Risiedo in Toronto Canada e sono un rapresentante di un sindacato nel campo edile.Quando ho ricevuto la notizia della morte di mio cugino Lidano, ho preso il primo aereo e mi sono precipidato immediatamente a Prossedi.Sono rimasto due settimane unito con la famiglia nel nostro dolore.
    Quello che non riesco a capire e’ come un progetto del genere sia arrivato a quel punto.
    Le mie indagini personali durante il mio staying rivelano infrazioni di sicurezza di ogni genere. Esiste un filmato fatto poco prima del disastro che rivela la serieta di infrazioni di sicurezza che avrebbe dovuto far scattare allarmi a tutti i responsabili. L’operaio come ho potuto constatare e’ costretto a lavorare in nero o accettare bassi contributi se vuole lavorare. Il sistema per la sicurezza esiste purtroppo viene corrotto a fin di scopo losco.L’operai ha poche speranze di rapresentazione per vie della politica e corruzione a tutti i livelli che parlano assai senza risolvere niente.I risultati sono sempre i stessi, tagliare costi che compromette la sicurezza di chi lavora.
    Purtroppo il sistema Italiano ha lasciato una pesante traccia nera nella mia vita. A tredici anni ho perso in un incidente stradale mia madre unico genitore. Il sistema Italiano mi ha lasciato alla deriva approfittandosi della ignoranza che esisteva.
    Non faro ripetere questo alla mia famiglia. La famiglia di mio cugino Lidano Monti deve essere riconpensata sotto tutti gli atti.
    Gianni Monti

  3. Gianni mi dispiace per questa brutta vicenda. Se hai un video potresti pubblicarlo per rendere pubblica la tua denuncia e magari smuovere qualcosa. saluti

  4. Sto cercando di dare spazio ai miei a Prossedi di proseguire attraverso l’avvocato.
    Se non fosse, sono preparato a publicare il video.
    Grazie per il tuo interesse.
    Gianni