CADAVERE CARBONIZZATO A MAZZOCCHIO, SI INDAGA PER OMICIDIO

03/03/2009 di
di MARCO CUSUMANO e SANDRO PAGLIA *
 
Un’auto carbonizzata con dentro il cadavere di un giovane morto per un colpo di pistola sparato in bocca. Danilo Ciccarino, 28 anni, è stato trovato così in una stradina isolata in località Mazzocchio, vicino alla stazione di Priverno-Fossanova. Il giovane, nato a Castellanza (Varese), era agente penitenziario presso il carcere delle Vallette a Torino.
 
Omicidio o suicidio? I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Gregorio Capasso, stanno cercando di capire se Ciccarino si è suicidato o se è stato ucciso da qualcuno. L’inchiesta è stata aperta dal magistrato con l’ipotesi di reato di omicidio volontario. Tuttavia i familiari della vittima sembrano essere convinti che si sia trattato di un suicidio.
L’auto in fiamme. I dubbi sull’ipotesi del suicidio sono legati soprattutto all’incendio dell’auto. Se Ciccarino si voleva uccidere dandosi fuoco nella sua auto, perché si è sparato in bocca con la pistola d’ordinanza? Il cadavere è stato trovato seduto nell’auto con la pistola tra le gambe. Se invece si dovesse trattare di omicidio, l’ipotesi è che l’assassino – dopo aver ucciso Ciccarino con la pistola – abbia dato fuoco all’auto con il corpo dentro per inscenare il suicidio e cancellare eventuali tracce.
Risposte dall’autopsia. Solo gli esami medico legali sul corpo della vittima potranno fornire ulteriori elementi. In particolare gli investigatori vogliono verificare se nei polmoni del ragazzo ci sia o meno il fumo provocato dall’incendio dell’auto. In caso positivo significherebbe che l’incendio è stato appiccato prima del colpo di pistola mortale: in questo caso sarebbe avvalorata l’ipotesi del suicidio, seppur con modalità singolari. In caso negativo, sarebbe più probabile l’ipotesi dell’omicidio visto che l’incendio sarebbe successivo alla morte dell’agente di polizia penitenziaria. L’autopsia sarà effettuata oggi.
La famiglia. «Un ragazzo solare, pieno di vita e senso di responsabilità, amante della vita e della divisa che indossava. Non doveva fare questa fine». A parlare così, con le lacrime agli occhi, è la mamma di Danilo Ciccarino. «Aveva oleato – dice il convivente della madre – la sua pistola d’ordinanza qualche ora prima della tragedia perché diceva che doveva essere in perfette condizioni di fronte all’ispezione dei superiori a Torino, in quanto doveva rientrare mercoledì in servizio». La famiglia di Ciccarino abita nella frazione di Frasso ed è composta dalla madre, dalla sorella (che vive a Milano ed è sposata) e dal fratello più giovane.
Delusione d’amore. Tra le ipotesi legate al suicidio c’è quella di una delusione sentimentale con una ragazza leccese, Laura. Recentemente ci sarebbe stata la rottura della relazione che durava da due anni. Non sono stati trovati biglietti o lettere di addio. Gli investigatori stanno verificando se Danilo Ciccarino abbia avuto discussioni tali da giustificare un gesto estremo.
Il luogo della tragedia. L’auto carbonizzata con il cadavere all’interno è stata trovata sulla trasversale 6 dell’asse industriale, tra Priverno e Fossanova. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per domare le fiamme. Una volta terminato il lavoro hanno scoperto, insieme ai carabinieri, che all’interno dell’auto c’era il cadavere.
 

LA MAMMA DI DANILO: “SOFFRIVA PER I PROBLEMI CON LA RAGAZZA”

La frazione di Frasso è sotto shock per la morte di Danilo Ciccarino. Nessuno vorrebbe credere alla tragedia che ha colpito una famiglia semplice e allo stesso tempo molto affiatata. Ieri, nell’abitazione di Danilo, proprio a ridosso dello svincolo della superstrada mare, c’erano alcuni vicini di casa per dare conforto alla mamma del giovane agente morto, Franca, al giovanissimo fratello Michel e al convivente della donna, Raffaele, capocantiere edile. L’altra sorella di Danilo vive a Milano, sposata e madre di due figli, e sta raggiungendo Sonnino. La madre dell’agente della polizia penitenziaria, racconta gli ultimi momenti passati con il figlio. «Era l’ora di cenare, l’altra sera, ma Danilo non ne aveva voglia. Aveva premura di prelevare dal bancomat i soldi occorrenti per il viaggio verso Torino in quanto mercoledì avrebbe dovuto riprendere servizio, era in licenza già da venti giorni». Interviene il compagno della donna: «Danilo, scrupoloso com’era, aveva urgenza di pulire ed oliare la sua pistola d’ordinanza perché una volta a Torino i superiori potevano verificare in qualunque momento lo stato dell’arma. Si è messo di proposito a farlo, smontandola pezzo dopo pezzo ed io per agevolarlo gli ho fornito l’olio e il batuffolo. Dopo è uscito di casa (erano le 21,30 di domenica) e da quel momento non lo abbiamo più visto».

Mamma Franca continua descrivendo il figlio: «Danilo aveva una ragazza (Laura, nda) che è stata con lui per circa due anni. Poi in questi ultimi tempi alle continue telefonate di mio figlio non rispondeva quasi mai al cellulare, tanto è vero che Danilo ha cercato di vederla più volte per sapere dalla sua voce cosa ne pensasse del futuro insieme. Lui aveva intenzione di acquistare un terreno per tirare su casa qui o a Valmontone, dove avrebbe voluto recarsi insieme alla sua ragazza». Gli altri ricordi sono legati alla camera da letto di Danilo con i suoi hobby preferiti come il modellismo per le auto (soprattutto Ferrari e Porsche), alla passione per la buona musica dei Queen di Freddy Mercury e al computer. Danilo aveva aperto una pagina web su “Netlog” il 13 febbraio scorso, con il nickname “Thepolpen” che sta per “La Polizia Penitenziaria”. (Sa.Pa.)
 
 
IL GIALLO DELL’AUTO BRUCIATA
E’ un giallo il ritrovamento del corpo di Danilo Ciccarino. L’auto carbonizzata del ragazzo fa pensare all’omicidio del ballerino Igor Franchini: anche in quel caso tutto cominciò con il ritrovamento della Mini bruciata. Il cadavere di Igor fu trovato il giorno successivo in un altro luogo e, in quel caso, fu subito chiaro che si trattava di un omicidio. Ora invece gli investigatori sono di fronte a un bivio: omicidio o suicidio? Ipotizzando un suicidio non convince l’incendio dell’auto: perché Danilo si sarebbe dovuto cospargere di liquido infiammabile dandosi fuoco nella sua auto per poi uccidersi con un colpo in bocca mentre l’auto era in fiamme? Ipotizzando invece un omicidio, l’incendio si spiegherebbe con il tentativo di cancellare le tracce o fuorviare le indagini. Ma allora perché non portare via anche la pistola? Forse per spingere le indagini verso l’ipotesi del suicidio? Dall’autopsia, forse, le prime certezze sul giallo. (* Il Messaggero 03-03-2009)

 

 

  1. incredibile, alla radio (giornale radio delle 12) continuano a dire nome e cognome sbagliati, gi

  2. non penso proprio che si tratti di un suicidio. Nessuno potrebbe farsi una cosa simile, e soprattuto non Dany!!!! L’ho perso di vista da un po’ di anni, ma non penso proprio che sia cambiato sino al punto di uccidersi! Vorrei che fosse fatta giustizia. Era un bravissimo ragazzo e sempre solare.