Fini a Terracina: “Il Governo galleggia”

14/10/2011 di
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 Il governo, dopo la fiducia di oggi «è pienamente legittimato», tuttavia «se non apre gli occhi, se non prende atto della realtà del paese, più che governare continuerà a galleggiare»: Gianfranco Fini, dopo il voto alla Camera, è intervenuto alla festa di Futuro e libertà a Terracina e in una intervista pubblica non ha fatto sconti all’esecutivo guidato da Berlusconi, che – ha detto il presidente della Camera – «non fa gli interessi del paese». Non lo fa – ha rimarcato Fini – quando di fronte alla «crisi mette in agenda come priorità il ddl intercettazioni o il processo breve».

Fini ha puntato l’indice anche contro la Lega e i suoi diktat: «Se il governo si occupa di quello che accade sopra il Po ignorando le drammatiche condizioni in cui versa il Sud, vuol dire che ha perso di vista la realtà del paese e continua a galleggiare». Ha quindi rinnovato la stoccata contro il Carroccio: «La Padania – ha detto – non esiste, ci sono tante questioni nel centro-sud che il governo dovrebbe affrontare». Di fronte al vento dell’antipolitica che soffia sul paese, Fini ha indicato una rotta per recuperare il rapporto con i cittadini: a suo giudizio la politica deve cambiare subito registro e «dare l’esempio». Come? «Un ministro, un parlamentare, un consigliere regionale o un sindaco che hanno problemi con la giustizia devono fare un passo indietro», ha detto il presidente della Camera. «Per i politici difendere la legalità – ha aggiunto – significa anche non fornire cattivi esempi. La politica deve garantire trasparenza e deve essere consapevole di quanto sia importante essere al di sopra di ogni sospetto». «Le forze politiche si impegnino tutte per definire un codice di comportamento per non candidare chi è inquisito. Questo – ha concluso Fini – sarebbe un bel passo avanti». «È molto triste – ha detto poi il leader di futuro e Libertà – vedere tanti amici, ex amici con i quali sono state condivise battaglie politiche difendere oggi l’indifendibile per mantenere poltrone e poltroncine di potere».

Ha quindi parlato di «rapporto perverso tra politica e malaffare» e ha criticato il governo sulla riforma della giustizia: «Non si può avere come obiettivo limitare il potere dei giudici o impedire l’accertamento della verità. E rispondendo alle domande, Fini ha colto l’occasione per rimbeccare Berlusconi a proposito del ‘cancro della magistraturà: »Ritengo inammissibile che Berlusconi definisca la magistratura un cancro da estirpare. Se ci sono responsabilità tra i magistrati – ha aggiunto il presidente della Camera – c’è il Consiglio Superiore della Magistratura«. È tornato infine sul ddl intercettazioni per ribadire che »in galera ci devono andare i criminali e non i giornalisti«.