Ex sindaco in carcere, salta il processo per i pontili di Ponza

L’ex sindaco di Ponza, Pompeo Porzio, è rinchiuso in carcere dopo la retata dei carabinieri per gli appalti pilotati, e così salta il processo per i pontili abusivi sequestrati nel 2009. Ieri non si è svolta l’udienza davanti al collegio penale presieduto dal giudice Lucia Aielli che ha disposto il rinvio al 6 marzo 2012.
Mancava infatti uno dei principali imputati, l’ex sindaco Porzio, rinchiuso in carcere a Roma e non tradotto per l’udienza a Latina. Oltre a Porzio, sotto accusa ci sono altre undici persone: Antonio De Luca, Danilo de Maio, Francesco Silvestri, Vincenzo Mazzella, Paolo Greca, Ben Khalil Khaled, Nunzio Serto, Silverio Parisi, Silverio Porzio, Benedetto Sandolo e Umberto De Maio.
Sono accusati, a vario titolo, di deturpazione di bellezze naturali e occupazione abusiva di spazio demaniale in riferimento alla sistemazioni dei pontili, i cosiddetti «corpi morti» sistemati davanti alla banchina dello scalo marittimo di Punta Bianca. Secondo l’accusa quelle strutture hanno provocato danni ambientali perché sarebbero state «alterate le caratteristiche morfologiche e ambientali dell’area ricadente all’interno del porto di Ponza, oggetto di tutela paesistica integrale», come evidenziato anche da una norma del 14 gennaio 1954. Le aree contestate sono in realtà una sorta di «allargamento» rispetto agli spazi legittimi utilizzati dai diportisti: in un caso si contesta un aumento di area da 1.659 mq a 4.607. Le zone indicate nel capo d’imputazione riguardano l’area antistante un albergo, la centrale elettrica in località Giancos e Santa Maria. All’ex sindaco si contestano i reati nella qualità di amministratore della società «Santa Maria srl» per il posizionamento dei corpi morti che occupavano 8.247 mq anziché i 3.034 della concessione.
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