ISOLA DEI CIURLI, LEGAMBIENTE: RESTITUIRE LO SPAZIO AI CITTADINI

18/12/2008 di

«Dopo una lotta di circa quarant’anni, un anno fa, il 19 dicembre 2007, le ruspe dell’amministrazione locale, grazie ai provvedimenti della Regione Lazio, entravano in azione per abbattere il più grande Ecomostro della nostra regione, le 21 villette abusive dell’Isola dei Ciurli, a Salto di Fondi (LT), 27.648 metri cubi di cemento distribuiti su 17 ettari. Mentre l’anniversario viene festeggiato con la mostra antologica ‘C’era una volta un Ecomostrò, sulla storia dell’area, che viene inaugurata oggi nel Chiostro di San Domenico a Fondi, e resterà aperta fino al 23 dicembre, dalle ore 18 alle ore 21.30, Legambiente Lazio torna a denunciare la sciatta gestione dell’area da parte del Comune di Fondi ed il fatto che ad un anno di distanza non sia stata ancora resa fruibile ai cittadini».

Così Legambiente Lazio in una nota. «La demolizione dell’Ecomostro dell’Isola dei Ciurli – dichiara in una nota Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio – è stato un evento storico, una grande vittoria della nostra associazione e di tutti coloro che a partire dal 1968 si sono mobilitati per il rispetto della legalità e contro l’abusivismo edilizio dilagante nel territorio. Ma ad un anno di distanza, quello spazio non è stato ancora restituito ai cittadini, per cui oggi torniamo a chiedere a gran voce un impegno in tal senso anche alla Regione, visto che nel frattempo il sito è diventato area protetta, grazie all’istituzione del Monumento Naturale del Lago di Fondi e del Parco Regionale dei Monti Ausoni. Grande è inoltre la nostra preoccupazione per il più ampio fenomeno delle ecomafie che sembra coinvolgere non solo l’intera area fondana, ma addirittura le sue istituzioni. A quattro mesi di distanza, chiediamo dunque, che al più presto venga reso noto lo stato del procedimento avviato lo scorso 8 settembre, con la consegna al Viminale di una approfondita relazione, dal Prefetto di Latina, per lo scioglimento del Consiglio Comunale di Fondi, proprio a causa di fenomeni di infiltrazione di tipo mafioso». «La mostra – prosegue la nota – era già sta esposta, anche se solo per un giorno, in occasione della prima ‘Festa Regionale della Legalità’ che l’8 Novembre scorso, nonostante il boicottaggio dello stesso Comune di Fondi, che nottetempo aveva tentato di chiudere l’accesso all’area, apponendo anche dei cartelli di un fantomatico cantiere, si è comunque tenuta sulla spiaggia ed ha ottenuto grande successo». «Abbiamo ritenuto opportuno ripresentare la mostra – dichiara Luigi Di Biasio, il presidente del circolo fondano di Legambiente – perché documenta con chiarezza una vicenda emblematica della storia urbanistica ed ambientale della piana di Fondi e di come la speculazione immobiliare ha per anni cercato in ogni modo, sia esso legale, pseudolegale o illegale, di coprire con il cemento la fascia costiera, a prescindere da vincoli e norme e di spacciare tutto questo per sviluppo turistico. Il fatto che il Lazio sia una delle regioni in cui il fenomeno dell’abusivismo edilizio non ha perso la sua virulenza rende purtroppo e decisamente attuale la mostra, con la quale la Legambiente intende anche sottolineare la continuità del suo impegno contro vecchi e nuovi Ecomostri. L’abbattimento delle 21 villette abusive dell’Isola dei Ciurli non è stato solo un
incidente di percorso, come amano credere gli speculatori edilizi, ma una battaglia vinta in vista di ulteriori da compierne». «Una nuova legge regionale in materia di repressione dell’abusivismo edilizio, che rende le procedure più rapide ed incisive, è
stata infatti approvata nel frattempo – prosegue la nota – ma i fenomeni abusivi continuano ad interessare il territorio laziale. Nel quadriennio 2004/2007, secondo i dati presentati dall’Assessore all’Urbanistica della Regione Lazio, sono stati 29.233
gli abusi edilizi perpetrati, oltre 20 al giorno. In particolare, nella Provincia di Latina, la più piccola della Regione per estensione territoriale, gli abusi sono stati 5.054, il 17% del totale. Due addirittura gli Ecomostri, a cui Legambiente continuerà ad
interessarsi con attenzione, che sorgono nell’area, di cui uno proprio nel Comune di Fondi. Si tratta del Complesso Turistico Holiday Village di Fondi: quarant’anni di cemento illegale, comprendente 51 bungalow, un ristorante e circa un centinaio di
roulotte ancorate al terreno, situati tra il promontorio del Circeo e Sperlonga, direttamente sul mare. L’altro è il Complesso turistico alberghiero Punta Cetarola, situato in località Montepiano, nel Comune di Sperlonga, costituito da 80 appartamenti,
per quasi 13mila metri cubi di cemento».