APRILIA, SGOMBERATO IL PRESIDIO CONTRO LA TURBOGAS

18/11/2008 di
Blitz notturno per sgomberare il presidio No turbogas di Aprilia. I manifestanti sono stati allontanati per permettere a Sorgenia di recintare l’area in vista della costruzione della centrale.
IL BLITZ. Intorno alle tre e mezza della scorsa notte decine di uomini delle forze dell’ordine, hanno fatto irruzione, bloccando la Nettunense, nel terreno di Campo di Carne Un gruppo di uomini in tenuta anti-sommossa ha creato un cordone per impedire ai cittadini di accedere al presidio e con i mezzi di scavo hanno iniziato i lavori di recinzione del terreno dove dovrebbe sorgere la centrale. A quell’ora all’interno del presidio c’erano solo quattro persone ch esono state identificate. E’ stato garantito che i lavori iniziati stanotte si limiteranno alla recinzione del terreno e alla chiusura del casale, non all’inizio dei lavori per la centrale. La Rete contro la turbogas ha convocato per oggi pomeriggio presso il Bar Orchidea ad Aprilia (Via dei Garofani, 15) una conferenza stampa per prendere posizione su quanto accaduto.

“VINCONO I POTERI FORTI”. «Un blitz arrivato quando è ancora aperto il discorso con la Regione. Sorgenia passa sopra a tutto e vuole mettere i cittadini di fronte a un fatto compiuto». È il primo commento del presidente della rete civica No Turbogas di Aprilia Rita Leli allo sgombero dell’area di Campo di Carne avvenuto la scora notte. Le forze dell’ordine hanno accompagnato i mezzi di scavo della società nel terreno presidiato da mesi dalla rete civica. Al seguito degli agenti sono arrivate ruspe, betoniere e un pullman di operai per avviare i lavori di recinzione del terreno dove dovrebbe sorgere la centrale. Nel pomeriggio il comitato No Turbogas chiamerà a raccolta i cittadini di Aprilia davanti al presidio per spiegare la situazione e rilanciare la protesta pacifica. «Chiediamo – spiega la presidente – di visionare il progetto preliminare, in base al quale è stata accordata la Via, e quello definitivo. Vogliamo capire le ragioni di questa accelerazione e anche le comunicazioni arrivate al Comune di Aprilia. Il blitz di questa notte ha avuto modalità poco democratiche e poco rispettose. I poteri forti passano sopra a tutto».

CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO. Un Consiglio comunale straordinario sulla vicenda turbogas. È quanto ha
annunciato il primo cittadino di Aprilia, Calogero Santangelo, dopo lo sgombero dell’area avvenuto nel corso della notte da parte delle forze dell’ordine che hanno accompagnato, sul terreno di Campo di Carne, i mezzi inviati dalla società Sorgenia per la recinzione della zona dove dovrebbe essere realizzato l’impianto. Il sindaco ha convocato una riunione di tutti i capigruppo consiliari per decidere la data del prossimo consiglio comunale straordinario al quale saranno chiamate a partecipare anche le amministrazioni limitrofe ad Aprilia. «Ribadiamo – ha spiegato Santangelo – l’esistenza di un percorso legale ancora aperto
relativo alla compatibilità territoriale dell’opera. Ritengo che un consiglio comunale aperto su questo argomento possa risultare, in nome della massima trasparenza, lo strumento più idoneo a determinare strategie, interventi e responsabilità».

LA REAZIONE DEI VERDI. «L’azione di forza compiuta stanotte con lo sgombero del presidio No-Turbogas di Aprilia è certamente il peggior epilogo che si potesse consumare su questa vicenda». È quanto dichiarano, in una nota, Andrea Tupac Mollica, coordinatore dei Verdi dei Castelli Romani e Claudio Fiorani, portavoce dei verdi di Albano e membro della rete
territoriale in difesa del territorio cui anche il comitato di Aprila partecipa. «La scelta di schierare agenti in tenuta antisommossa per uno sgombero notturno – spiegano Mollica e Fiorani – ci appare spropositata. Non siamo, infatti di fronte ad un problema
di ordine pubblico ma ad un grande movimento civico e popolare che vede da anni migliaia di cittadine e cittadini del territorio impegnati in una difficilissima battaglia pacifica in difesa della salute e per la promozione di un modello realmente alternativo
nell’approvvigionamento energetico». «Quando a prevalere è la logica dell’imposizione per via di forza – proseguono i Verdi – si determina una sospensione di fatto della democrazia e della prerogativa delle comunità locali di autodeterminare tanto il proprio
futuro quanto un’idea di sviluppo sostenibile e sensibile ai contesti locali reali e non ai grandi interessi economici per i quali il territorio è solo una mappa dove collocare centrali, discariche e quartieri alveare». «Alla Rete No-Turbogas va tutta la
solidarietà dei Verdi dei Castelli Romani – concludono Mollica e Fiorani – L’iniziativa democratica e pacifica deve tornare al centro della questione che non può e non deve essere derubricata a mero fatto di ordine pubblico».

 

  1. beh un pochino se la sono cercata. capisco le manifestazioni ma se quelli hanno l’autorizzazione per la centrale avranno pure diritto a farla.