METRO LEGGERA, ZACCHEO ACCUSA LA REGIONE LAZIO

17/11/2008 di

di VALENTINA DE MATTEO 

«Se la Regione avesse assoggettato il progetto della metropolitana leggera di superficie alla valutazione d’impatto ambientale nei tempi giusti avremmo risparmiato due anni».


Lo ha detto il sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo nel corso di una conferenza stampa convocata sul tema della metro leggera, dopo la decisione della Regione di assoggettare l’opera al “Via”, valutazione di impatto ambientale, e dopo le polemiche sollevate negli ultimi giorni da comitati dei cittadini e dal Pd. 

Il progetto MetroLatina, iniziato ormai quattro anni fa, è destinato ad avere esiti tutt’altro che prevedibili. Notevoli gli interessi in gioco, in una commistione tra pubblico e privato che non semplifica affatto una situazione di per sé già nebulosa. A far vacillare le pur flebili certezze la richiesta della Regione Lazio di rinviare l’opera alla valutazione di impatto ambientale, con buona pace delle maggiori società private coinvolte nell’opera che hanno deciso  di ritirarsi, vista l’incertezza del progetto. E dei profitti.

Se da un lato, infatti, il Comitato di programmazione economica ha assegnato dal 2005 un contributo pari al 60% del costo per la realizzazione della “tramvia su gomma” finalizzata al collegamento tra Latina Scalo, il centro e i quartieri Q4 eQ5, la rimanente quota del finanziamento resta a carico dei soci privati di Metrolatina SpA che ad oggi, secondo Legambiente, “hanno versato solo un terzo” dei 57 milioni di euro inizialmente previsti. Non resta allora altro che attendere. Una soluzione, o meglio, una chiara assunzione di responsabilità.

“Aspetto che mi vengano concesse le dovute autorizzazioni – è il commento del sindaco Vincenzo Zaccheo in occasione della conferenza stampa sul tema – senza le quali non aprirò alcun cantiere”. Una promessa che suona come una poco celata accusa alla regione Lazio, rea di aver prolungato in maniera inutile ed irresponsabile i tempi di realizzazione dei lavori, rinviando “il primo colpo di piccone” a data da destinarsi. Bisognerà dunque attendere più dei sei mesi pianificati più o meno ottimisticamente, pena il fallimento di un progetto per cui esiste già una progettazione esecutiva.

“Ritengo delittuoso – ha continuato Zaccheo- che un sindaco rinunci ad un’opera di 130 miliardi di euro”, con evidenti ricadute socio- economiche ed ambientali. Come delittuoso pare al sindaco l’invito di una certa parte dell’opposizione politica a dimettersi, ostacolando di fatto la realizzazione dei progetti che riuscirebbero a dare a Latina il giusto impulso a divenire un polo d’eccellenza a livello nazionale. Non tutti i ritardi vengono per nuocere e dalla Regione sembrano giungere segnali confortanti. Il Presidente Pietro Marrazzo ha ribadito in una nota odierna l’”importanza strategica del contesto del sistema di trasporto rapido” laziale in quanto direttamente collegato alla tratta ferroviaria Roma-Napoli. La metro si farà? Non è chiaro il quando. Il come. Ma si farà, forse.