Addio al pontile della nucleare, iniziata la demolizione

17/08/2011 di
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Sono iniziati oggi i lavori di demolizione del pontile della centrale nucleare di Latina, una struttura in cemento armato lunga 750 metri, che risale agli anni sessanta, le cui condizioni sono oggi compromesse dagli agenti atmosferici e dall’erosione operata dal mare.

I lavori, previsti dal programma di decommissioning dell’impianto, interessano solo le infrastrutture al di sopra della superficie del mare e non le due condotte che passano sotto il pontile e poggiano sul fondale.

Di queste, una resterà in funzione per il prelievo di acqua e sarà demolita al termine delle operazioni di decommissioning. “Sogin – si legge in una nota – è disponibile a valutare la messa a disposizione della seconda condotta al Comune di Latina, che permetterebbe di scaricare al largo le acque del depuratore in costruzione, consentendo di migliorare sensibilmente la qualità delle acque del litorale pontino.

L’iter autorizzativo per l’avvio dell’attività è stato completato nel luglio scorso. In particolare, sono state 24 le autorizzazioni che Sogin ha raccolto dai diversi Enti ed Istituzioni, locali e nazionali, coinvolti, ciascuno per la propria competenza, a sovrintendere ai lavori di smantellamento del pontile.

Il progetto di demolizione è stato illustrato presso la Provincia e il Comune di Latina nel corso di due audizioni svoltesi lo scorso luglio. I lavori dureranno circa 4 mesi, per un importo complessivo di circa 2,5 milioni di euro”. “Nella centrale di Latina, come in tutti gli impianti nucleari in smantellamento, le attività di demolizione, anche delle parti convenzionali – ha dichiarato Giuseppe Nucci, Amministratore Delegato di Sogin – rappresenteranno un passo in avanti importante per il completamento del decommissioning. In tal senso, la demolizione del pontile a Latina è
stata avviata in perfetta sintonia con le diverse istituzioni e autorità di controllo interessate. La tecnologia adottata consentirà di svolgere i lavori nella massima sicurezza senza incidere sull’ambiente”.

“Con la nostra offerta di mettere a disposizione della città di Latina l’utilizzo di una delle due condotte che passano sotto il pontile, per scaricare al largo le acque del depuratore in costruzione – ha proseguito l’Amministratore Delegato di Sogin -, intendiamo contribuire ad offrire al litorale pontino un mare più pulito e a restituire alla cittadinanza l’utilizzo della costa e del tratto di mare antistante la centrale. Un’offerta che dimostra, più di tante parole, la nostra attenzione verso l’ambiente. Terminata questa attività ci dedicheremo allo smantellamento dell’edificio turbina oltre agli altri lavori che stiamo portando avanti”.

“I lavori che avviamo oggi – ha affermato Nucci – sono in linea con il nostro piano industriale, che presenteremo a settembre, con il quale renderemo più spedito il processo di decommissioning, che ha l’obiettivo di bonificare le aree dove insistono i nostri impianti portandole a “prato verde” per restituirle al territorio e ai cittadini. Oggi sono circa 60 i dipendenti Sogin, ai quali se ne aggiungono circa 40 delle aziende esterne. Nei prossimi anni, con l’incremento delle attività di smantellamento nei cantieri arriveremo a contare oltre 300 persone”.

“A Latina – ha aggiunto Giuseppe Nucci – completeremo nel 2021 le attività di smantellamento di tutte le infrastrutture, che riguarderanno anche l’abbassamento di 20 metri dell’edificio reattore portandolo dai 50 attuali a 30 metri. L’importo complessivo dei lavori di decommissioning della centrale di Latina ammonterà a circa 700 milioni di euro,
comprensivi dei costi di conferimento dei rifiuti radioattivi al futuro Deposito Nazionale”.

“I lavori di smantellamento – ha concluso l’Amministratore Delegato di Sogin, Giuseppe Nucci – favoriscono significativamente lo sviluppo del tessuto socio-economico dei territori nei quali operiamo e la nostra politica industriale intende privilegiare proprio l’imprenditorialità locale. A Latina, il 22 giugno scorso, ho firmato assieme ai Presidenti di Confindustria Latina, Ance Latina e Federlazio Latina, un protocollo d’intesa che mira proprio a coinvolgere le aziende pontine nelle attività di decommissioning e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi della centrale. Si tratta di un’iniziativa che naturalmente
abbiamo avviato in tutte le province e verso la quale abbiamo riscosso una grande partecipazione e una significativa adesione delle imprese del territorio”.

  1. 2,5 milioni d’euro è tantino non vi pare? Vorrei sapere quante ditte aventi diritto e certificazioni hanno partecipato alla gara d’appalto, ……no perchè a pensar male si fa peccato pero ci si indovina quasi sempre!
    Insomma 3334 euro al metro sono una bella cifra.

  2. secondo la mia esperienza dovrebbe costare 1500/1900 euro al metro compreso il trasporto del materiale in discarica autorizzata.

  3. Era ora…però 700 milioni per smantellare tutto, vi rendete conto? e volevano di nuovo il nucleare….
    In più una condotta che giace in mare ancora è utilizzata per lavare i macchinari fermi da decenni, portando in mare particelle radiattive…mi dispiace per la sogin, ma in quel tratto di costa il mare non sarà mai più pulito…

  4. Trnquilli non é finita qui, tra Gennaio e Febbraio 2012 arrivano 4000 fusti radioattivi dalla Germania da stoccare nel deposito sotterraneo in fase di ultimazione a Sabotino. Vai avete votato il nano malefico e mo beccateve la supposta!!! Rigraziate anche l’ex sindaco Raccomanda Figlie!!!

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    Any help would be really appreciated!