PROCURA SENZA SOLDI, A RISCHIO LE INCHIESTE
di MARCO CUSUMANO
La Procura
rischia non poter più aprire inchieste perché non ha i soldi per
comprare la carta e i fascicoli. Non solo, si rischia di non poter
neanche più ricevere le denunce perché non ci sono i fogli su cui
verbalizzarle. Sembra una provocazione, ma in realtà la situazione è
davvero al limite.
Tanto che il procuratore capo, Giuseppe
Mancini, ha preso carta e penna (per fortuna ancora qualche foglio è
rimasto) ed ha inviato una missiva al ministero della Giustizia. Il
procuratore capo ha dettagliatamente descritto la situazione di via
Ezio, chiedendo al ministero «a quali servizi deve rinunciare per la
mancanza del materiale di cancelleria». O, per proseguire tutte le
attività, «in quale modo agire per risolvere il problema».
Non è la
prima volta che Mancini sottolinea le gravi carenze con le quali il suo
ufficio deve fare i conti, giorno per giorno. Ma adesso il limite
sembra davvero superato. «Lo scorso anno – spiega il procurtaore capo –
abbiamo ricevuto 20.000 euro per la cancelleria. Dovendo occuparci di
circa 37.000 procedimenti allanno, questa somma non basta per coprire
tutti i costi per i fascicoli, le copie, i toner per stampare. E
infatti lo scorso anno ci siamo indebitati con il fornitore perché i
20.000 euro non sono bastati. Questanno invece di aumentare il
contributo, lo hanno ridotto addirittura a 9.000 euro che sono già
terminati. Anzi abbiamo già altri debiti con il fornitore. Non so più
come gestire questa situazione, così ho chiesto lumi al ministero».
La
Procura ha già 4.000 euro di debito con i fornitori di cancelleria.
Senza la loro disponibilità non avrebbe mai potuto, ad esempio,
acquistare i cartoncini per i fascicoli di grosse operazioni antidroga,
come la recente Lazialfresco portata a termine dal pm Giancarlo
Ciani. Uninchiesta dai grandi numeri: 37 arresti, lunghe indagini e
tanta, tantissima documentazione. «Quando linchiesta è corposa –
spiega Mancini – le spese sono tante perché la documentazione lievita,
vanno fatte le copie per i difensori e ogni posizione ha un fascicolo
che poi dovrà essere fotocopiato più volte. Tutto questo costa, e senza
tutto questo non possiamo andare avanti nel nostro lavoro che comunque
prosegue con importanti successi, come quelli che abbiamo ottenuto
recentemente».
Insomma il combattivo procuratore, ovviamente, non si
arrende davanti ad un problema che sembra banale ma che in realtà è
gravissimo. Se manca un atto, una notifica, una copia di qualche
documento, i provvedimenti possono saltare, gli indagati possono
ottenere la libertà per un difetto formale. E poi, quando accade, tutti
si scandalizzano accusando i giudici di distrazione o negligenza. Il
sistema giustizia è tanto complesso quanto delicato. Non si può
paralizzare perché manca la carta delle fotocopie. (* Il Messaggero, 01-06-2007)
Procura senza soldi , ….tanto gia’ siamo abituati con la sanita’ , la scuola , i trasporti , i servizi !!!
[b]I soldi ( pubblici ) non ci sono mai , quando servono a garantire i diritti dei normali cittadini .[/b]
Pero’ ci sono sempre ( e generosamente ) per le spese militari , ed i privilegi destinati a coloro che ne’ fanno parte .
Dipendenti del min. difesa : trasporti gratuiti , stabilimenti balneari riservati , case in affitto a prezzi agevolati , convenzioni ministeriali e tanto altro , per tenere in piedi un inutile e costoso carrozzone che non giova ad alcun cittadino contribuente
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“La politica e’ la prima azienda italiana con quasi 180 mila eletti. [b]Il costo della rappresentanza politica nel suo complesso in Italia