IL CASO CESARE BATTISTI, TRATTATIVE TRA FRANCIA E BRASILE

01/11/2008 di

La scrittrice Fred Vargas sarebbe stata ricevuta ieri all’Eliseo dal presidente Nicolas Sarkozy: al centro dell’ incontro il caso Battisti. È quanto scrive sul suo sito il settimanale francese Le Point, sottolineando che la scrittrice è «uscita soddisfatta da questo incontro informale».


Un portavoce dell’Eliseo, interpellato dall’ANSA sull’informazione, ha riferito che «non c’era niente nell’agenda del presidente». Secondo Lepoint.fr, «il presidente della Repubblica avrebbe anche evocato la possibilità di incontrare il ministro della Giustizia del Brasile – dove l’ex terrorista italiano è imprigionato – in occasione di un prossimo spostamento in America Latina». La Vargas, scrittrice di libri polizieschi di successo, si batte da anni per evitare la prigione a Cesare Battisti, pontino ex leader dei Proletari armati per il comunismo condannato all’ergastolo dalla giustizia italiana. Battisti si era rifugiato in Francia grazie alla ‘dottrina Mitterrand’ prima di fuggire da Parigi per evitare la sua estradizione. È stato arrestato in Brasile nel 2007.

  

Chi è Cesare Battisti (fonte Wikipedia)

È un ex-terrorista, condannato in contumacia all’ergastolo con sentenze passate in giudicato, per aver commesso quattro omicidi in concorso durante gli anni di piombo. Nel corso della sua latitanza in Francia è diventato uno scrittore di romanzi noir. Attualmente è detenuto presso il carcere di Brasilia in attesa della sua possibile estradizione in Italia.

Nel 1968, Cesare Battisti si iscrisse al liceo classico, ma già nel 1971 abbandonò la scuola per muoversi sul terreno della lotta politica nell’area della sinistra extraparlamentare. Dopo i primi problemi con le forze dell’ordine, si trasferì a Milano. Dal gruppo di amici che frequentò nacque una delle numerose formazioni clandestine terroriste dell’epoca, i Proletari Armati per il Comunismo (PAC), a cui sono stati attribuiti alcuni omicidi e varie rapine.

Gli omicidi

In Italia Cesare Battisti è stato condannato come responsabile di quattro omicidi – tre come concorrente nell’esecuzione, uno pianificato da lui ed eseguito da altri:

Per i fatti sopracitati Cesare Battisti si è sempre dichiarato innocente.

Arresto in Italia e fuga

Nel 1979 Battisti venne arrestato nell’ambito di un’operazione antiterrorismo di vaste proporzioni e detenuto nel carcere di Frosinone, a seguito di un’istruttoria che si basa, in parte[4], sulle dichiarazioni di alcuni pentiti.

Il 4 ottobre 1981 Battisti riuscì ad evadere e a fuggire in Francia.

Per circa un anno visse da clandestino a Parigi dove conosce la sua futura moglie. Poi si trasferì con la sua compagna in Messico dove nacque la sua prima figlia. In Messico iniziò a scrivere, essendo uno dei fondatori della rivista culturale “Via Libre”. Terminò il primo romanzo, pubblicato, a sua insaputa, da un suo amico che si spacciò per l’autore, o almeno questo sostiene lo stesso Battisti in un articolo apparso su Paris Match il 22 luglio 2004 in cui comunque non fece il nome né del romanzo, né della persona che se ne sarebbe attribuita la paternità (qui l’articolo tradotto in italiano).

Durante la sua latitanza messicana i giudici italiani lo condannarono in contumacia all’ergastolo perché giudicato responsabile dei quattro omicidi e varie rapine.

Ritorno a Parigi e inizio della attività di scrittore

Nel 1990 decise di tornare a Parigi, dove nel frattempo erano andate a vivere sua moglie – con cui il rapporto era entrato in crisi – e sua figlia. Nella capitale francese frequentò la comunità di latitanti italiani che vi viveva grazie alla dottrina Mitterrand. Intanto terminò un romanzo e visse traducendo in italiano racconti di autori noir francesi tra cui Didier Daeninckx e Jean-Patrick Manchette.

Poco tempo dopo venne però arrestato a seguito di una richiesta di estradizione del governo italiano. Nell’aprile 1991, dopo quattro mesi di detenzione, la Chambre d’accusation di Parigi lo dichiarò non estradabile e così tornò libero. Per vivere e continuare a scrivere acquistò una lavanderia automatica che poi fallì. Nel frattempo, nel 1993, Gallimard pubblicò nella sua Série Noire il suo romanzo “Travestito da uomo”. La sua attività letteraria proseguì con libri in cui espose la sua analisi sull’antagonismo radicale, il più significativo dei quali fu “Orma rossa”.

La seconda richiesta di estradizione e la nuova latitanza

La magistratura italiana richiese nuovamente la sua estradizione, che venne concessa dalle autorità francesi il 30 giugno 2004: poco prima il presidente Jacques Chirac, successore di Mitterrand, aveva palesato il suo consenso all’estradizione in Italia in caso di esito negativo del ricorso in Cassazione presentato dai legali di Battisti. Il Consiglio di Stato francese[5] e la Corte di Cassazione[6], con due successive decisioni sulla richiesta di estradizione, autorizzarono la consegna di Battisti alle autorità italiane.
A seguito di tale provvedimento francese Battisti si rese latitante, lasciando la Francia e facendo perdere le sue tracce.

Un ultimo ricorso, presentato alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, contro la sua estradizione in Italia, venne dichiarato dalla stessa Corte inammissibile nel dicembre del 2006 in quanto manifestamente infondato[7] .

Arresto in Brasile

Venne arrestato a Copacabana, in Brasile, il 18 marzo 2007, a seguito di indagini congiunte di agenti francesi e carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale. Assieme a lui venne arrestata temporaneamente una donna, esponente dei comitati di sostegno ai latitanti italiani, che avrebbe dovuto consegnargli del denaro.[8] Il presidente del Consiglio Romano Prodi, il ministro dell’Interno Giuliano Amato e il ministro della Giustizia Clemente Mastella si sono congratulati con le forze dell’ordine, esprimendo la loro soddisfazione per l’operazione.[9]

La solidarietà a Cesare Battisti

Un movimento di solidarietà a Cesare Battisti si è sviluppato in Francia in occasione della seconda richiesta di estradizione accettata dalle autorità francesi. Vari intellettuali e personalità del mondo della cultura e della politica francese hanno aderito, tra i quali Bernard-Henri Lévy, che ha curato la prefazione all’ultimo suo libro (“Ma Cavale”).

Solidarietà a Cesare Battisti è arrivata anche dall’Italia. Il sito internet Carmilla Online, divenuto famoso grazie alla eco suscitata da un articolo del settimanale Panorama, ha raccolto oltre 1.500 firme, comprendenti nomi di personalità del panorama politico-culturale di Francia e Italia.[10]

La solidarietà alle vittime

Sul caso Battisti si sono espresse associazioni e personalità che hanno difeso le vittime del terrorismo degli anni di piombo, come l’Associazione Italiana vittime del terrorismo [11] e Barbara Spinelli[12].

 

  1. Prezados,

    Apresento o documento “XEQUE MATE – Prevaricação no STF – Cesare Battisti”,
    http://www.scribd.com/doc/47182162/XEQUE-MATE-Prevaricacao-no-STF-Cesare-Battisti , onde estamos, pretensamente, solicitando do Excelentíssimo Superintendente Regional da Polícia Federal no Rio de Janeiro esclarecimentos quanto ao encaminhamento dado, até o presente momento, uma vez que, em meu entendimento, o Plenário do Supremo Federal esta formalmente citado nas duas denúncias, e por isso, IMPEDIDO, de se manifestar sobre qualquer aspecto da mesma.
    Devo ressaltar que o impedimento citado, normalmente exige que o Juiz Substituto seja nomeado, e como no Supremo Tribunal Federal não existe Ministro Substituto, o Supremo Tribunal Federal não deve se manifestar sobre qualquer aspecto das denúncias.
    Algo que nos apresenta a IRRACIONALIDADE, a INCONSTITUCIONALIDADE, o DELÍRIO que foi a decisão do Supremo Tribunal Federal quando da avaliação suscitada na demanda ADI 3367 / DF – DISTRITO FEDERAL 3367 / DF – DISTRITO FEDERAL – AÇÃO DIRETA DE INCONSTITUCIONALIDADE, que simplesmente excluiu das Atribuições e Responsabilidades do Conselho Nacional de Justiça o Supremo Tribunal Federal e seus Integrantes, como se os mesmos não fizessem parte do Judiciário Brasileiro.
    Portanto, se meus empíricos entendimentos estiverem certos, o Supremo Tribunal Federal, até que as denúncias sejam avaliadas, por completo, não pode, e nem deve, efetuar qualquer avaliação sobre o mérito, e seus desdobramentos, dos Processos relacionados diretamente, ou não, aos de Roriz, Barbalho e Cesare Battisti.

    Abraços,
    Plinio Marcos

    Esta Documento foi Protocolado na Superintendência Regional do Rio de Janeiro da polícia Federal em 19 de Janeiro de 2011 as 11:35 horas com o nº SR/DPF/RJ 08455.003999/2011-73

    Este Documento foi enviado ao Excelentíssimo Procurador-Geral da República, através da Carta Registrada RJ479702750BR em 19 de Janeiro de 2011 com Aviso de Recebimento.

    Cari,

    Il documento è stato scritto solo in portoghese (versione singola).

    Sto usando un “traduttore” di Internet per informare meglio sul contenuto.

    Documento XEQUE MATE – Prevaricação do STF – Cesare Battisti ha due (2) accuse di crimini da parte della Corte Suprema Brasiliana (STF)

    In essa chiediamo alla Polizia Federale Brasiliana dettagli Soprintendente per il seguito dato alle denunce

    Il Delegato che ha valutato la prima denuncia, inviata al presidente della Corte Suprema Brasiliana, di origine della richiesta di chiarimenti.

    Questo ha come premessa il fatto che tutti la Plenaria della Corte Suprema citati nella presente denuncia, e quindi sono nell’impossibilità di intervenire in ogni valutazione.

    Cosa che rafforza la nostra comprensione che il Consiglio giudiziario nazionale, un organismo creato recentemente a sorvegliare il potere giudiziario brasiliano, fanno parte di la Corte Suprema Brasiliana e ai suoi membri, per essere parte della magistratura.

    L’espressione XEQUE MATE, espressione di vittoria nel gioco degli scacchi, è legato al fatto che noi comprendiamo che le accuse contro TUTTI i membri della Plenaria della Corte Suprema Brasiliana, di essere citati per il reato di colpa dovrebbe essere giudicato da Consiglio Nazionale della Giustizia, e quindi in grado di valutare ogni aspetto connesso.

    Nel documento pubblicato sul web, oltre a presentare la Corte Suprema brasiliana per emettere subordinati alla Costituzione attraverso il Consiglio Nazionale della Giustizia, si propone di presentare un’analisi di quello che divenne il potere giudiziario, che è empirica e profondo, per quanto possibile.

    Un abbraccio,
    Plínio Marcos
    Rio de Janeiro / RJ / Brasil