PALAZZO CROLLATO, ASSISTENZA AI 18 RESIDENTI SFOLLATI

28/10/2008 di

Hanno trascorso la notte al Park Hotel di Latina, in alcune case di cura per anziani oppure ospiti dei familiari. In tutto 18 persone, di cui la metà di nazionalità romena, residenti nella palazzina in via Emanuele Filiberto crollata ieri in seguito all’esplosione, sono assistite da Croce Rossa, Caritas e Servizi sociali, che hanno garantito farmaci, assistenza psicologica e anche abiti e beni di prima necessità.


«Stiamo facendo il possibile – spiega l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Latina Stefano Galetto – attraverso interventi di assistenza coordinati e costanti, anche legali se necessario». Questa mattina gli operatori della Croce Rossa hanno accompagnato a Pisa una donna romena, dove si trovano ricoverati in condizioni gravissime il figlio Gabriel Tana, 18 anni, il più giovane e il più grave dei feriti, e il fratello, Giorgio Manes, 39 anni. Ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Cardarelli di Napoli anche il suo convivente, Costantin Aremio, un altro connazionale e coinquilino dell’appartamento al secondo piano dell’edificio. La donna invece è scampata per miracolo alla deflagrazione del suo appartamento perché lavorava come badante e aveva trascorso la notte ad assistere un anziano.

La perizia. La Procura di Latina affiderà domani gli incarichi ai periti tecnici per accertare l’esatta dinamica dell’incidente e le cause dell’esplosione che ieri, alle 5:30, ha provocato il crollo dell’ex palazzina popolare di via Emanuele Filiberto. L’ipotesi più probabile è che si sia trattato di una fuga di gas dalla bombola che si trovava nell’appartamento del secondo piano e che ha saturato l’ambiente, ma i sopralluoghi disposti dalla procura faranno luce sull’origine della deflagrazione. Restano preoccupanti ma stabili le condizioni dei tre feriti più gravi, di nazionalità romena, ricoverati tra Pisa e Napoli, tutti in prognosi riservata e con ustioni secondo e terzo grado su tutto il corpo. 

La ricostruzione. L’Ater di Latina ha assicurato il suo supporto per una soluzione per lo stabile e le famiglie. Lo ha assicurato in una lettera al sindaco Zaccheo: «I nostri uffici – scrive il presidente Claudio Lecce – stanno predisponendo tutti gli atti per anticipare i tempi di una eventuale ristrutturazione in un percorso giuridico-amministrativo condiviso con i proprietari dei 12 appartamenti coinvolti». L’Ater pur non avendo più appartamenti di proprietà all’interno della palazzina offre il suo impegno sottolineando però la mancanza di unità libere all’interno del quartiere.