CODICI: IN PROVINCIA DI LATINA LA «QUINTA MAFIA»

12/09/2008 di

Nella provincia di Latina opera una criminalità organizzata locale di elevata pericolosità e capacità criminale, che si è manifestata a volte in scontri violenti e che è dedita all’usura, alle rapine, alle estorsioni ed al traffico di armi e stupefacenti.

È il quadro emerso dal dossier sulla presenza delle infiltrazioni criminali in provincia di Latina presentato questa mattina dall’Osservatorio Codici, alla presenza del segretario nazionale Ivano Giacomelli e di quello provinciale e legale rappresentante Stefania Caporilli. Nel corso dell’incontro è stata presentata la mappa dei traffici illeciti in provincia di Latina sulla base dei dati dell’Osservatorio Codici e quelli della città di Aprilia in particolare, alla luce dei recenti fatti di cronaca. Giacomelli ha parlato di una «quinta mafia autoctona» con proprie logiche di spartizione che risulta essere un mix di elementi criminali di provenienza campana, calabrese e siciliana da una parte e di esponenti criminali locali dall’altra. «Proprio ad Aprilia – dice il Codici – si è riscontrata non solo la presenza nel territorio di diversi clan più conosciuti, come mafia, camorra e ‘ndrangheta, ma anche di quelle mafie estere e dei nuovi clan. Tra questi la famiglia dei pastori sardi Olzai, coinvolta nei sequestri di persona, le famiglie Montenero e Tassone, le famiglie Ciarelli e Di Silvio, di etnia zingara, sono invece operanti nella zona di Latina, le famiglie di Carmine Murolo e Gennaro Emilio e dei fratelli Rocco e Giuseppe Barbaro, affiliati al clan Tomasello, sono insediate nella zona di Terracina». «È evidente – ha concluso il Codici – che l’azione di una singola amministrazione non è sufficiente a far fronte al problema, per questo chiediamo al Ministero dell’Interno, a partire dagli ultimi fatti di cronaca, di aprire il »caso Aprilia«.

  1. ma io dico sappiamo tutti chi sono, lo sappiamo noi, lo sa la polizia, ma cosa aspettano a rinchiuderli in galera??

  2. mi raccomando… non ditelo ai Grandi Sordocechi istituzionali di Latina… per loro non

  3. Ancora con queste fandonie sulla malavita….
    adesso volete prorpio fare arrabbiare Grassucci…
    aspettiamoci l’ennesimo editoriale sui cretini che dicono che a Latina c’