Cancro del kiwi, caso al Consiglio dei Ministri

29/05/2011 di
kiwi-latina-4786224

Nelle campagne è allarme per le coltivazioni di kiwi. Una vera e propria epidemia rischia di far crollare la produzione in Italia, si tratta della diffusione di una batteriosi, il «cancro batterico» (Pseudomonas syringae), che, segnalato in Italia dapprima nel Lazio, si è propagato nelle principali aree vocate, in Emilia Romagna e anche nel Veneto.

Gli agricoltori sono molto preoccupati per le ingenti perdite di questo frutto e sollecitano misure urgenti. Tanto che al Consiglio dei Ministri della prossima settimana la questione dovrebbe venire affrontata ma una richiesta di stato di crisi non sembra al momento possibile.

Intanto le associazioni di categoria chiedono l’apertura di un Tavolo straordinario presso il dicastero dell’Agricoltura come spiega la Cia «che possa favorire il monitoraggio del fenomeno, il coordinamento degli interventi tecnici e risarcitori per gli agricoltori e l’attivazione di adeguati programmi di ricerca». Il presidente della Cia Giuseppe Politi, nei giorni scorsi, ha sottolineato che il ministro delle Politiche agricole ha emanato a febbraio un apposito decreto e alcune regioni hanno avviato procedure di indennizzo degli agricoltori «ma la gravità della crisi -aggiunge Politi- richiede una risposta istituzionale immediata, più coordinata e decisa». La batteriosi, altamente contagiosa, ha già pressochè distrutto le coltivazioni a polpa gialla, la varietà più pregiata e anche la più sensibile al patogeno, e ha colpito quelle a polpa verde in una percentuale variabile dal 6 al 30 per cento. Anche la Confagricoltura ha chiesto al ministro Saverio Romano di istituire una ‘task-forcè nazionale coordinata con le Regioni, le Organizzazioni professionali e le più importanti strutture della ricerca, per monitorare e mappare il fenomeno. L’Italia è il secondo produttore mondiale di kiwi e questa coltivazione rappresenta, in valore, quasi il 10% della frutticoltura.

Inoltre, l’assessore all’agricoltura della regione Lazio Angela Birindelli ha reso permanente il tavolo istituzionale attivato dalla Regione finchè non si troveranno adeguate soluzioni per dare risposte concrete ai produttori e ha chiesto al ministro l’istituzione di un progetto di ricerca nazionale per contrastare la malattia e ulteriori risorse per gli indennizzi agli agricoltori volte ad integrare quelle stanziate dalle Regioni. Secondo l’assessore si è «di fronte ad un problema di dimensioni internazionali e quindi è necessaria la definizione di una strategia coordinata sostenuta dall’Unione Europea, dal Mipaaf e dalle Regioni». «In questa partita – conclude Birindelli – la Regione Lazio si pone come regione capofila, considerato che circa il 35% della produzione italiana viene realizzata sul territorio regionale. Inoltre con il Kiwi di Latina Igp, unico kiwi riconosciuto a livello comunitario, la nostra regione si caratterizza per un produzione di alta qualità». «La coltivazione di actinidia – ha detto Politi nei giorni scorsi- è una realtà importante per la nostra agricoltura: oltre 500 mila tonnellate prodotte su circa 29 mila ettari, con un fatturato al consumo che si aggira attorno ai 10 miliardi di euro. E rappresenta il 10 per cento della frutticoltura italiana, con una quota significativa destinata all’esportazione. Un autentico patrimonio agroalimentare oggi minacciato da una batteriosi altamente contagiosa che ha già pressochè distrutto le coltivazioni a polpa gialla, la varietà più pregiata e anche la più sensibile al patogeno, e ha colpito quelle a polpa verde in una percentuale variabile dal 6 al 30 per cento.