SORPRENDE I LADRI IN TABACCHERIA, SPARA E UCCIDE UN RAGAZZO ROMENO

19/08/2008 di

Dopo l’ennesima rapina al suo negozio un tabaccaio, Davide Mariani di 44 anni, ha sparato uccidendo un ragazzo romeno di 21 anni, che stava scappando insieme a tre complici dopo il colpo.


LA DINAMICA. Ad aprire il fuoco con il suo fucile da caccia è stato il marito della titolare della tabaccheria che si trova sotto all’appartamento dal quale ha sparato, ora indagato per omicidio volontario. I ladri avevano colpito già altre quattro volte negli ultimi due anni, stanotte l’uomo è stato svegliato dai rumori e ha visto dalle telecamere dell’impianto a circuito chiuso che nel negozio stavano rubando in due. Ha provato a uscire di casa ma la porta era stata sbarrata con del filo elettrico dai banditi, è uscito dalla finestra e ha visto altri due malviventi che fungevano da «pali». Ha urlato di andarsene, poi ha preso il fucile da caccia calibro 12 legalmente detenuto e ha sparato in aria. Per tutta risposta i ladri l’hanno minacciato: «Provaci ancora e uccidiamo te e la tua famiglia». In casa c’erano la moglie, la figlia di 18 anni e quello di 12 sotto shock. Non è la prima volta che subivano minacce, anche in passato durante una rapina si erano sentiti dire che li avrebbero uccisi. I banditi nel frattempo sono fuggiti e mentre si allontanavano lui ha sparato di nuovo, stavolta ad altezza d’uomo. Era esasperato ma non voleva uccidere, dirà più tardi ai carabinieri del comando provinciale di Latina, coordinati dal colonnello Leonardo Rotondi. Non voleva uccidere e inizialmente pensava di aver colpito solo il sacco pieno di oggetti, sigarette, altro materiale di valore preso dalla tabaccheria.
Quando lui, la moglie e altri vicini di casa sono scesi in strada, però, a terra c’era il cadavere di Daniel Margineau.

L’ACCUSA. È scattato l’allarme, sono arrivati i militari, quindi il magistrato di turno Vincenzo Saveriano. Mariani per tutto il giorno è rimasto nella caserma «Zaccheo» per ricostruire l’accaduto. L’ha lasciata in serata, indagato a piede libero per omicidio volontario. Un atto dovuto secondo quanto riferito dagli inquirenti. L’accusa potrebbe trasformarsi presto in eccesso di legittima difesa in base alle recenti modifiche apportate alla legge. I carabinieri cercano anche i tre complici del giovane ucciso. Avevano programmato il colpo nei minimi dettagli, addirittura mettendo di traverso sulla strada dei pesanti vasi di fiori per impedire l’eventuale passaggio delle forze dell’ordine.

I VICINI. Intanto in via Fossignano tutti sono con il tabaccaio. Il motivo? Furti a ripetizione, nei negozi e non solo. «Ogni notte una storia, siamo esasperati». È un coro unanime. Nei giorni scorsi è toccato anche al presidente del consiglio comunale di Aprilia che vive in zona, Pio Nicolò. «Se Davide ha sparato – dice una signora all’Ansa – è perché non aveva altra scelta: siamo stufi dei furti a ripetizione». Ancora: «Non ci sentiamo tutelati, poi se uno spara allora arrivano tutti. Bisogna intervenire prima di certe disgrazie». In via Fossignano arrivano il padre e la suocera dell’uomo che ha sparato, piangono e si abbracciano, sono disperati. La figlia di Davide racconta «una sequenza drammatica, avevamo paura che ci facessero del male, qui non si vive più». Sono stati 18 interminabili minuti, tanto è durato il blitz secondo le riprese dell’impianto a circuito chiuso. Fino alla fuga dei ladri e allo sparo costato la vita a uno di loro.

 

  1. La legge italiana ha delle lacune enormi.
    Io lavoro in un grande magazzino ed ogni giorno subiamo furti; quelli che le nostre guardie riescono a sventare riguardano guardacaso extracomunitari irregolari e, caso strano, la settimana successiva li rivedi in negozio, nonostante vengano portati in questura con denunce. Senza tutela prima o poi si arriva a sparare e si finisce anche in carcere!! Questa non

  2. Caro Paolot, questa persona non si trova in carcere e probabilmente non ci andr

  3. mai detto “fiori nei cannoni”, lo dici tu per portare qualche debole argomento alla tua tesi strampalata.

    La verit

  4. Sono un tabaccaio,qualche anno fa entrarono in casa mia tre romeni,picchiarono me mia moglie e mia figlia e si portarono via tutto sfasciando quello che non si poteva portare via.Se solo avessi avuto un fucile, li avrei sparati anche alle spalle mentre scappavano.nel caso in questione stavano scappando con la refurtiva non per paura.Giusto sparare,peccato che non li abbia uccisi tutti…

  5. Caro Ben,chi ha esposto tesi strampalate (e oltretutto fantasiose) sei proprio tu.
    “La verit

  6. Andrea_LT devo dire che ha ragione Ben. Attenzione, lui non giustifica il ladro, ti sta solo spiegando che – per la legge che vige in questo come in altri paesi – una persona che di spalle si allontana dopo un furto

  7. Fatemi capire. Se in Italia gli stranieri irregolari e gli zingari fanno quello che vogliono, commettendo reati di ogni genere (sfruttamento della prostituzione, furti, rapine, omicidi volontari o colposi, estorsioni, minacce, guida in stato di ebbrezza con relativi incidenti mortali)

  8. sono d’accordo con Ragno. Era giusto sparare solo se il ladro stava minacciando il tabaccaio. Per come sono andate le cose poteva evitare visto che ormai il ladro stava scappando. al massimo poteva sparare un colpo in aria