Droga, assolto a Ravenna un ex carabiniere di Latina

Tutti assolti con formule varie i quattro imputati – due carabinieri e un ex vicebrigadiere dell’Arma all’epoca dei fatti in servizio a Ravenna e un’ex guardia giurata – accusati di avere gestito a cavallo del 2000 parte dello spaccio di droga nella ex Callegari, fabbrica abbandonata alle porte della città romagnola, sfruttando due pusher tunisini.
La sentenza del collegio penale del Tribunale di Ravenna, pronunciata dopo poco più di sei ore di camera di consiglio, fa riferimento per i dieci punti dell’accusa a formule che vanno dalle prescrizione, al ‘non avere commesso il fattò, passando per il ‘fatto non sussistè. Infine per un teste – un ex carabiniere di 41 anni nato in Germania e residente sul litorale ravennate – è stata chiesta la trasmissione degli atti per valutare eventuali reati connessi alla sua deposizione. Le motivazioni verranno depositate entro 90 giorni. Il Pm Cristina D’Aniello aveva chiesto l’assoluzione solo per la guardia giurata – un sessantenne del Ravennate in passato dipendente della famiglia Ferruzzi e difeso dall’avv. Cinzia Montanari – e quasi 30 anni di carcere in totale per l’ex vicebrigadiere e per i due carabinieri, questi ultimi sospesi dal servizio da alcuni mesi.
La più alta – 12 anni e 40 mila euro di multa – era stata chiesta per Claudio C., 48 anni, ex vicebrigadiere originario di Latina difeso dall’avvocato Giovanni Scudellari e considerato dalla Procura la mente del gruppetto di militari. Dieci anni e 30 mila euro erano stati chiesti per Piero P.P., 42 anni, originario di Subiaco (Roma), prima di essere sospeso in forza al Radiomobile di Bologna e difeso dagli avvocati Carlo Benini e Silvia Brandolini. Infine sette anni e mezzo e 20 mila euro erano stati chiesti per Giorgio C., di Gagliano del Capo (Lecce) difeso dall’avvocato Umberto D’Autilia.
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