230.000 euro per la campagna “Mi state a cuore”, troppi sprechi

20/05/2011 di
mi-state-a-cuore

Nelle politiche sanitarie servono più fatti e meno propaganda. Sono davvero eccessivi i 230 mila euro (229.936,20 precisamente) impegnati in 4 tranches per manifesti 4X3, impianti di affissione poster e inserzioni pubblicitarie, dedicati alla così detta campagna di prevenzione ‘Mi state a cuorè per donne e anziani. E questo soprattutto quando prima di fare una mammografia o un’ecografia addominale possono passare dei mesi e per una normale visita specialistica del fondo oculare a Latina si possono attendere fino 464 giorni>>. È quanto dichiara, in una nota, il segretario regionale della Fials Confsal Gianni Romano. Risorse finanziarie che diversamente il presidente del Lazio, anche in qualità di commissario ad acta per la sanità, dovrebbe impegnare con moderazione e parsimonia contando che seppur ridotta una porzione di deficit sanitario con la chiusura di ospedali, accorpamenti di reparti e tagli di posti letto sono pur sempre frutto delle aliquote pagate dai cittadini. Questo per dire che una cifra del genere – sostiene Romano – andrebbe dirottata su altri capitoli importanti>>. Un esempio per tutti: l’abbattimento delle liste d’attesa. Bisogna infatti tenere presente che un infermiere strutturato ha un costo orario, oneri riflessi compresi di 15 euro, un medico specialista di 30 euro mentre il costo totale per uno staff di visite specialistiche è di 45 euro l’ora. Quanto al tempo – continua – in un’ora sono previste 4 visite specialistiche, ovvero 2 ecografie o 2 mammografie. Fin qui sono i cosiddetti ‘conti della servà ma farli occorre per dire che con 230mila euro si possono pagare più di 20milavisite specialistiche oppure 10 mila prestazioni di diagnostica per immagini. Vale a dire azzerare i 91 giorni di attesa alla Asl Rm F per una visita ortopedica, i 106 per una cardiologica alla Asl Rm C , i 334 giorni di attesa per una mammografia nel distretto A di Frosinone, i 460 giorni di attesa per una ecografia completa dell’addome nel distretto FG di Latina. E così via fino all’esaurimento dei 230.000 euro spesi in pubblicità. Allora serve di più una campagna pubblicitaria o incrementare il lavoro dei medici per dare risposte ai cittadini malati che necessitano di diagnosi e cura? Lasciamo il presidente-commissario con questo interrogativo sperando che comprenda i due conti fatti e non se la prenda amale se critichiamo la mera propaganda sui cartelloni che imbratta solo la città senza produrre efficaci risultati>>.

  1. Uno spreco inutile, avete anche visto i mega stipendi dei dirigenti asl?

  2. Potrebbe non essere uno spreco, la verità è che purtroppo è molto peggio, è una delle tante trovate pubblicitarie della Polverini (fatta per autosantificarsi) dovendo tagliare per non aumentare troppo il buco tagli sui servizi non sulle solite mazzette e spese per gli amici. Il buco peraltro è stato fatto bipartisan (chi più chi meno) da TUTTI i predecessori, dx e sx, da Rutelli a Storace. La sanità è uno dei business più redditizi (chiedetelo a Fazzone che voleva l’assessorato), non è una novità, metà della spesa va in prezzi gonfiati e mazzette, ma sapete quanto investono le multinazionali?