Cannibalizzavano società, 13 arresti tra Lazio e Campania

04/05/2011 di

Avevano messo in piedi un sistema di truffe accurato che gli ha fruttato circa 3 milioni di euro. Ma la banda, guidata da due fratelli campani e dalla compagna di uno di questi, è stata sgominata dagli agenti del commissariato Tivoli con l’operazione «Malafemmina», ispirata a una telefonata tra i componenti della banda che ricordava quella tra Totò e Peppino, che ha portato 13 misure cautelari, di cui 7 in carcere.

L’organizzazione prendeva contatti con attività in difficoltà economica nel Lazio e in Campania e, approfittando della disperazione dei titolari, assicuravano di rimettere in sesto i loro conti. Ma in realtà, una volta intestati i beni, prosciugavano le attività lasciandole fallire.

Nel Lazio, secondo quanto accertato dagli investigatori, sono almeno 6 le aziende fallite. Con i guadagni il gruppo creava società fantasma, almeno 7 quelle accertate, con le quali ordinava grossi quantitativi di merce che si faceva consegnare in depositi da loro gestiti senza pagare, con fatture false o lasciando piccoli acconti. Frigo, televisori, mobili e attrezzature per centri benessere venivano poi rivenduti via internet o tramite una rete di loro contatti. Un ruolo centrale nella banda era ricoperto dall’unica donna che, conosceva bene il territorio di Guidonia, e sceglieva le loro «prede».