Feltrinelli apre a Latina, è la prima nel Lazio

27/04/2011 di
feltrinelli-latina

Quella di Latina è la prima Feltrinelli ad aprire nel Lazio, a parte ovviamente Roma. Seicento metri quadrati, 20.000 i titoli in assortimento oltre a importanti reparti di musica, home video e videogames; un settore di cartoleria pieno di tentazioni; poltrone e divani per sostare e “assaggiare” i libri in esposizione; postazioni multimediali per condurre le proprie ricerche biblio e discografiche, verificare la salute della propria Carta Più, acquisire informazioni di ogni tipo sull’assortimento; uno spazio eventi attrezzato per incontri, presentazioni, laboratori.

Per i più piccoli, la scoperta si chiama Kidz la Feltrinelli dei ragazzi: un reparto dedicato ai lettori più giovani realizzato in collaborazione con Reggio Children, la società a capitale misto cui il Comune di Reggio Emilia ha dato vita per gestire gli scambi pedagogici e culturali con insegnanti, ricercatori e studiosi di tutto il mondo. I verdi scaffali del reparto Kidz non solo offrono il meglio della produzione editoriale per ragazzi, ma mettono i libri in dialogo con la musica, il cinema, il gioco, e dilagano (attenti allo scaffale verde!) anche nei reparti “per adulti”.

In occasione dell’inaugurazione de la Feltrinelli, giovedì 28 aprile dalle ore 18.00 e per tutta la serata, Inge Feltrinelli e Carlo Feltrinelli daranno il benvenuto ai visitatori.

La Feltrinelli di Latina in cifre:

Superficie di vendita ………………………………………………….. 650 mq

Assortimento di libri (titoli) …………………………………………… 20.000

Assortimento Home video (titoli) ………………………………………. 6.000

Musica (titoli) ………………………………………………………..… 11.000

Games …………………………………………………………………… 3.000

Numero addetti ………………………………………………………………. 6

Gli orari di apertura saranno:

Lunedì 13:00 – 20.30

Martedì – Sabato 09.30 – 20.30

Domenica 10.00/13.30 – 16.30/20.30

  1. La nostra pessima e ignorante città non si merita la Feltrinelli.

  2. Latina ignorante? Forse lo siamo in generale noi italiani in generale con la bassissima media di libri letti procapite. Interessante cmq l’esperimento Feltrinelli per capire quanto potrà reggere un negozio del genere in un periodo di crisi cronica del libro stampato e della musica scaricata da internet … magari si scoprirà una inversione di tendenza!

  3. la feltrinelli danneggerà sicuramente le piccole librerie che già adesso sento della crisi, figuriamoci dopo l’apertura del mega-store.

  4. E allora dei megacentricommerciali cosa dovremmo dire?

  5. Premetto che tutta questa crisi (per mia fortuna) non la sento ne la vedo, perché vedo sempre gente comprare nuove tv, cellulari, andare al bar, cose che pure prima faceva. Dicono che c’è sempre crisi per qualsiasi cosa, e ciò non è vero.

    Come già scritto su facebook in risposta ad una libreria, quelle che chiudono purtroppo sono quelle poche librerie che non si differenziano dalle altre. Perché devo scegliere una libreria rispetto ad un’altra? Ma questo vale con tutto quello che si acquista…
    Le librerie devono differenziarsi dalle altre creando incontri culturali, letture in pubblico, eventi culturali, tessere con sconti particolari o ad esempio raccolta punti, ecc…
    Io sono contentissimo che apra la Feltrinelli a Latina, così potrò ordinare i cd musicali dal loro sito ad un prezzo vantaggioso e ritirarli a mano gratuitamente. Perché devo pagare di più per avere lo stesso prodotto a meno?

  6. Non è che le piccole librerie debbano restare aperte per volontà divina. In un mondo in cui è possibile comprare libri su internet, in edicola, al supermercato, all’autogrill, ecc., quelle librerie che hanno ancora un punto di vendita fisico, che puntano solo sulla letteratura di massa ma non dispongono di un magazzino che possa soddisfare la richiesta sono destinate giustamente a chiudere.
    Non vedo perché se devo aspettare una settimana per ricevere un libro particolare io non lo debba comprare su Internet. Se i piccoli librari non hanno ancora capito che questo nuovo modello di vendita e distribuzione non fa per loro – a meno di saperlo sfruttare – è solo colpa loro. Quindici anni fa avevamo i telefoni pubblici, poi arrivarono i cellulari e le cabine sparirono. E’ così che funziona il mondo, con buona pace delle poetiche piccole librerie. Prendere o lasciare.

  7. Oh, ora si che Latina cambierà.
    Grazie al nuovo megastore sarà tutta un’altra storia, adesso lettura e cultura galoperanno, si avrà una nuova rinascita a Latina.
    Essere non avere, chi non leggeva non leggerà manco ora, l’imbecille resterà tale anche se aprissero migliaia di fabbriche di libri a Latina, cosamai serve una vera politica culturale che parta dalle scuole fin dall’infanzia e non si deve aspettare che altri lo facciano, cominciate a dare l’esempio in famiglia ai vostri figli.

  8. Neanche la presenza (oramai ultra decennale) dell’Università a Latina ha aiutato la cultura, non ha aiutato neanche a far lievitare un pò il dibattito sulla cultura e l’importazione dell’educazione scolastica (e civica), ha prodotto solo “indotto di raccomandazioni” e cattedre (magia soldi) a cominciare da medicina e dai suoi “baronetti”.
    Il livello già indecente della scuola peggiora anchegrazie al governicchio, lo scoramento degli insegnati aumenta, la scuola è ricercata solo per il posto fisso senza meritocrazia, questa è la scuola oggi.
    Nessuna ispirazione, nessuna vocazione, insegna “chi non sa fare” e si è trovato la raccomandazione, con le dovute eccezioni.
    Come siamo ridotti? Si fa a gara a comprarsi la laurea, CEPU insegna.
    Sempre più conta APPARIRE E NON ESSERE?
    Ecco i risultati, la rovina anche per chi pensava di nascondersi e sopravvivere di raccomandazioni, dopo ma anche loro periranno!

  9. Purtroppo credo che Redi 3 abbia ragione, anche se la speranza e’ l’ultima a morire.A Latina il pensiero diffuso e’ solo apparire e non essere, basta guardare quelle oche giulive e cretini col botto che stazionano davanti ai pub o al giro de peppe capaci solo di sfoggiare marche e mettere in mostra il sedere convinte/i che sia l’unico modo di arrivare al successo di berlusconiana concezione. Avere idee, pensare, studiare,confrontarsi e faticoso, mentre prenderlo in quel posto basta solo piegarsi a 90 et voila’ les Jeux sont fait. La sola bellezza, ancorche’ gradevole, ma fine a se stessa e’ solo effimera e vana, Mme Curie, Grazia Deledda, la Montalcini, la ns Ensoli , Leonardo da Vinci, Marconi, Zichichi, Coppi, Rubbia,ecc.ecc.ecc. sono e saranno ricordati in perpetua non per la loro bellezza ma per le loro opere e pensiero, non credo che altrettano accadra’ per le Veline, la Carfagna, il Gasparri, Lo Scilipoti, la Minetti, ecc.ecc. che sono i modelli che invece a Latina sembrano attrarre di piu’ questi rampolli acefali, che sfoggiano solo abbigliamento e macchine di moda, per il resto nulla. E’ vero la colpa non e’ solo dei massmidia ma si deve partire da Casa dai genitori. Ma come gia detto e’ meglio la Rizzoli che un’altro centro commerciale, puo’ essere un’inizio anche se lento e in salita attesa la qualita’ media del Latinensi.

  10. Pardon, non vi allarmate, non apre anche la Rizzoli, e’ stato un mio lapsus volevo dire Feltrinelli, non vorrei aver provocato, per eccesso di cultura scompensi ed eruzioni cutanee a qualcuno. Comunque spiegatelo a qualcuno che Cultura e Coltura sono cose diverse non se sa’ mai.

  11. ma jate a laura’ terroni…ma quale lettura ignorandoni !!!!

  12. il dilemma s’impone: tutti piagnoni alla Savonarola o beffardi pseudoimitatori alla Benigni? perché prendere tutto quasi sul serio per poi demolire stoltamente tutto in anticipo? Chi frequenta i libri sa che un certo Calvino, quello di “Lezioni americane” etc., aveva già preannunciato l’arrivo trionfante della superficialità da strapazzo e da strapazzi, ma aveva continuato a vivere di/ per la letteratura, la cultura, i suoi interlocutori, era rimasto fedele a ciò in cui credeva, continuando nell’impegno, col sorriso e la ‘leggerezza’ dell’intelligenza. A questo bisognerebbe ispirarsi, valorizzando le pepite incrostate di mota e portandole a brillare! Ben venga tutto ciò che stimola alla crescita culturale e chissà che qualcuno dello struscio non venga affascinato dalle Sirene della Feltrinelli.