TRAGEDIA A PONZA, FOLLA AI FUNERALI DI GIANMARCO LAURO

30/06/2008 di

Erano oltre mille, in chiesa e nella gremita Piazzetta Ascensione, nel quartiere di Chiaia a Napoli a salutare per l’ultima volta Gianmarco Lauro, il venticinquenne pronipote del comandante Lauro, morto sabato scorso.

Politici, professori universitari, vertici dei circoli sportivi cittadini, amici di una famiglia che è la storia di Napoli, hanno partecipato ai funerali ai quali, però, c’erano soprattutto i ragazzi, i tantissimi amici ventenni di Gianmarco: per moltissimi di loro si tratta del primo vero incontro con la morte e mai avrebbero creduto di piangere il compagno delle tante serate in quelle stesse strade di Chiaia, delle partite di calcetto, delle estati a Ponza. «In momenti tragici come questi bisogna far accettare ad amici e familiari il dolore, ma anche l’idea della morte, che di solito teniamo lontana», dice don Vincenzo Branni, il parroco della chiesa dell’Ascensione a Chiaia dove i genitori di Gianmarco nel 1979 si sposarono e dove oggi hanno voluto tornare per i funerali del figlio. Proprio Achille Lauro è stato sindaco di Napoli, editore del quotidiano Roma e presidente del Napoli Calcio. Gianmarco Lauro apparteneva ad una nota dinastia armatoriale, era molto noto negli ambienti sportivi, in particolare del tennis, e della mondanità partenopea. E oggi accanto ai genitori si è stretta tutta la Napoli bene a cominciare dai circoli cittadini: «Achille è nostro socio da sempre – spiega Luca Serra, presidente del Tennis Club Napoli – Gianmarco era sempre al circolo a giocare al tennis, al calcetto. Per noi è un lutto enorme». Un lutto condiviso anche dal presidente del Circolo Posillipo Antonio Mazzone, amico di Achille Lauro. Tanti gli esponenti istituzionali e politici, da Antonio Bassolino a Riccardo Villari, da Enzo Rivellini a Paolo Cirino Pomicino: «Le nostre famiglie sono legate da una amicizia storica – racconta quest’ultimo – e soffro profondamente per questa tragedia assurda. Gianmarco era un ragazzo dolcissimo e lo dimostra la folla di giovani che si è raccolta qui stamattina». Giovani che che descrivono Gianmarco come un amico «straordinario, capace di aiutarti e di farti sorridere, ma anche umile, alla mano. È stata una tragedia assurda».