Sabaudia, un centro culturale nell’ex palazzo delle Poste

15/04/2011 di
sabaudia_municipio

«È un grande motivo di orgoglio aver perseguito come Regione Lazio la realizzazione del restauro dell’ex Palazzo delle Poste di Sabaudia fin dal 2003, anno in cui si sono poste le basi del progetto di recupero che oggi vediamo così mirabilmente ultimato. Un progetto che indubbiamente la Regione ha voluto con determinazione e impegno, sostenendolo con un finanziamento di quasi 2 milioni di euro, già effettivamente pagati per l’80%. Un progetto che, puntando sul restauro filologico di questo antico edificio, sposa perfettamente l’indirizzo indicato dalla “Legge regionale delle Città di Fondazione”.

Una legge nata con l’obiettivo di valorizzare il territorio e le città di Sabaudia, Latina, Aprilia, Pontinia, Pomezia e Guidonia, nate negli anni ’30 con un carattere architettonico unitario e particolarissimo. Il nuovo Centro Angiolo Mazzoni diventerà il cuore delle iniziative culturali di Sabaudia ma, ovviamente, si trasformerà anche in un polo d’attrazione per le altre iniziative che arrivano dai territori limitrofi. Accoglierà mostre, presentazioni, eventi, piccoli concerti e molto altro ancora, mettendo a disposizione dei cittadini anche biblioteca e aree informative sugli eventi culturali in arrivo». Lo afferma, in una nota, l’assessore alla Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio Fabiana Santini in occasione dell’inaugurazione del nuovo centro culturale Angiolo Mazzoni di Sabaudia che ha trovato spazio nell’ex edificio delle Poste della cittadina laziale restaurato per l’occasione – «Vorremmo che il nuovo centro culturale ‘Angiolo Mazzonì, quest’anno, accogliesse già tra le sue primi iniziative una mostra dedicata ai primi dieci anni della nostra Legge Regionale per le città di fondazione. Una legge che ha promosso più di cento pubblicazioni sul tema dell’urbanistica e dell’architettura degli anni trenta, cinque film, mostre, convegni e l’istituzione di un centro studi sul tema del territorio – prosegue la nota – Auspicando che quest’iniziativa condivisa tra la Regione Lazio e il Comune di Sabaudia possa diventare la prima tappa di un lungo percorso di valorizzazione culturale del territorio che accomuna Roma, il Lazio e Sabaudia».

  1. invece a Pontinia si riconverte con 2 milioni d’euro la torre idrica del 1935 funzionante per fare un museo MORTO quando l’acqua VIVA del pozzo potrebbe servire per irrigare i giardini della città oppure alimentare le fontane o meglio ancora i servizi igienici di 4 plessi scolastici vicini alla torre! Che fenomeni! Che spreco e che tasse in più arriveranno ai cittadini di Pontinia per mantenere una struttura museale pubblica inutile?
    Il tutto alla faccia delle Leggi dello Stato della Regione Lazio sul risparmio delle risorse naturali compatibili con l’uso umano.

  2. @ cittadino,
    proprio come spiegavo in altro commento la classe politica nemica del popolo, cittadini che devono difendersi da chi hanno votato, ma vi sembra una cosa normale in un paese civile e democratico?

    Se ho capito bene, si trasforma un impianto tecnologico pubblico e produttivo che potrebbe far risparmiare ai contribuenti migliaia d’euro per servizi idrici comunali pagati ad Acqualatina?

    QUESTO E’ L’ESEMPIO LAMPANTE DEL DECLINO ISTITUZIONALE SCATURITO DA QUELLO CULTURALE.

    E io che mi lamentavo dei politici a Latina, voi a Pontinia state messi maluccio, scusa ma l’amministrazione comunale è di centrosinistra? E perchè preferiscono pagare il servizio ad un azienda privata gestita dal centrodestra?

  3. a Pontinia si andrà a votare come per Latina, presumo tu sia cittadino di Pontinia pensi che i tuoi concittadini comprendano il danno subito e votino altri?

    Fossi in te non ci spererei, i nostri concittadini o meglio sudditi sono talmente lontani dalla politica da non sapere nulla di quel che accade sulle loro teste, o quel poco che sanno è la solita pappa rifilata da chi amministra le nostre città da decenni, come vedi centro destra e centrosinistra indistintamente UGUALI.

    Comunque permettimi di rimarcare il giudizio dato da Nenè, pessima scelta amministrativa e politica chiudere un impianto dell’acquedotto per far posto ad un museo improduttivo, credo si possa definire danno erariale.

    Scusa ma poi i tuoi concittadini che pensano di questo fatto?

  4. alcuni pensano che ho ragione però chi di dovere non fa nulla, sembra ci sia rassegnazione.
    Come accade sempre s’accorgeranno del problema a posteriori, quando l’amministrazione non saprà come mantenere i due poli museali, si perchè non c’è solo la torre ma anche un vecchio mercato coperto riadattato, ancora in fase di realizzazione del costo iniziale di 1.100.000 euro ma arrivato per ora alla cifra di euro 1.400.000, basteranno bah e chi lo sà!
    Comunque se i cittadini non si riapproprieranno delle coscienza civica per attuare la democrazia diretta andrà sempre peggio, in questo caso si continuerà ad irrigare migliaia di mq di giardini pubblici con acqua potabile pagata migliaia d’euro dai noi contribuenti.

  5. in sintesi possiamo definire queste modalità tutt’altro che lungimiranti e rispettose della vita fautrici del declino culturale che l’italia e sta vivendo.