CIARRAPICO, INTERROGAZIONE SULLA PROCURA DI LATINA

23/06/2008 di
Il senatore del PdL Giuseppe Ciarrapico ha presentato un’interrogazione al ministro della giustizia Alfano sulla Procura di Latina.

 
"Alla seguente interrogazione – del sen. Giuseppe Ciarrapico (PdL) ed altri –
è stato invitato a rispondere il Ministro della giustizia Angelino Alfano

Premesso che, per quanto risulta agli interpellanti:

nel marzo 2008 la Procura della Repubblica di Latina, nella persona del pubblico ministero Giuseppe Miliano, ha chiesto ed ottenuto il sequestro del
campeggio Holiday Village di Fondi, ipotizzando il reato di lottizzazione abusiva;

avverso tale provvedimento è stata presentata istanza di appello, ma il Tribunale l’ha rigettata, riconoscendo validi ed attuali i presupposti del sequestro;

una successiva istanza di dissequestro inoltrata allo stesso giudice che aveva emesso il provvedimento era stata rigettata previo parere negativo espresso dal pubblico ministero inquirente;

anche quest’ultimo rigetto era stato impugnato e poi ritenuto inammissibile
dal Tribunale di Latina;


sulla vicenda, per quanto risulta agli interpellanti, dopo l’inopportuno intervento di un parlamentare che si sarebbe recato nell’ufficio del giudice Giuseppe Cario per chiedergli conto delle decisioni assunte sul caso dell’Holiday Village, si è focalizzato l’interesse pubblico attraverso numerosi articoli di stampa, prese di posizione dell’Associazione nazionale magistrati e un’indagine del Consiglio superiore della magistratura;

a quanto consta, in questo clima di tensione, nei giorni scorsi il procuratore della Repubblica Giuseppe Mancini avrebbe convocato nel proprio ufficio di via Ezio il sostituto Giuseppe Miliano, invitandolo a provvedere al dissequestro dell’Holiday Village di Fondi;

poche ore dopo tale incontro il pubblico ministero Giuseppe Miliano sarebbe
stato colto da malore e ricoverato presso l’ospedale di Terracina per aritmia cardiaca;

il giorno successivo a tale episodio il procuratore Giuseppe Mancini diramava un comunicato stampa con oggetto: Holiday Village di Fondi, nel quale annunciava una decisione entro i giorni immediatamente successivi;

in data 10 giugno 2008, facendo seguito a quanto annunciato qualche giorno
prima, il procuratore Mancini disponeva il dissequestro dell’Holiday Village di Fondi;

soltanto alcuni mesi dopo l’avvio del procedimento, il procuratore Mancini provvedeva ad inserire il fascicolo al modello 21 ed iscrivere i primi nomi
sul registro degli indagati, e tra questi nomi non figurerebbe quello dell’autore materiale delle lettere di raccomandazione;

per quanto consta, il procedimento sarebbe ormai giunto alla fase conclusiva
delle indagini preliminari e l’autore delle lettere di raccomandazione non sarebbe stato mai neppure ascoltato come persona informata sui fatti;

nel giugno 2007 il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sezione di Roma, ha annullato, con la sentenza n. 5053, tutti gli atti del procedimento
mediante il quale era stato conferito al dottor Giuseppe Mancini l’incarico dell’ufficio direttivo di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Latina;

nel corso dell’istruttoria effettuata dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio era emerso che il Consiglio superiore della magistratura aveva omesso di avviare nei confronti del candidato prescelto per il conferimento dell’ufficio di Latina l’apposito procedimento istruttorio per verificare in concreto l’insussistenza della causa di incompatibilità derivante dall’esercizio della professione legale da parte di due figli del dottor Mancini, esercenti la professione nel circondario di Latina;

nella decisione n. 1818 del 2008 con la quale il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del dottor Giuseppe Mancini avverso la sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio si attribuisce allo stesso Mancini la dichiarazione secondo cui «nell’eventualità della sua nomina, i figli si sarebbero astenuti da qualsiasi attività potenzialmente idonea a creare conflitti di interesse con la carica di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Latina»;

per quanto consta, a tutt’oggi i figli del procuratore Giuseppe Mancini eserciterebbero l’attività legale nel circondario di Latina,

si chiede di conoscere quali iniziative, nell’ambito delle proprie competenze, il Ministro in indirizzo intenda assumere per accertare:

quali siano le ragioni che avrebbero indotto un senatore ad interferire nell’attività della magistratura per perorare la causa dell’Holiday Village
di Fondi;

quali siano le ragioni che avrebbero spinto il Procuratore della Repubblica
di Latina ad esercitare pressioni su un proprio sostituto al fine di riesaminare l’impianto accusatorio che aveva portato al sequestro della struttura, sequestro peraltro convalidato in più sedi e in diverse circostanze;

se siano riscontrabili elementi che inducano ad associare la figura del parlamentare a quella del Procuratore della Repubblica di Latina con riferimento alla vicenda del campeggio di Fondi, che li avrebbe visti entrambi impegnati per ottenerne il dissequestro;

se non si ritenga motivo di riflessione, ed eventualmente di censura, la circostanza che vedrebbe un Procuratore della Repubblica adoperarsi per ovviare ad un provvedimento adottato dal Tribunale su richiesta della sua
stessa Procura;

se non si ritenga che la vicenda dell’esclusione dell’ex presidente del Consiglio regionale del Lazio dal procedimento innescato dalle lettere di raccomandazione trasmesse all’ex Direttore generale della Azienda sanitaria
locale di Latina potrebbe costituire motivo sufficiente per ipotizzare uno stretto legame tra lo stesso ex Presidente del Consiglio regionale e il Procuratore della Repubblica di Latina;

se non si ritenga che la circostanza che i due figli del Procuratore della Repubblica di Latina esercitino l’attività forense nel circondario giudiziario di Latina potrebbe costituire motivo evidente di incompatibilità ambientale per lo stesso Procuratore;

se non si ritenga che i fatti esposti potrebbero integrare gli estremi di un «caso giustizia» in provincia di Latina;

se non si ritenga, alla luce dei fatti esposti, che sia da escludere una permanenza nell’incarico di Procuratore Capo per altri quattro anni, peraltro in deroga a quanto disposto dalla normativa di riorganizzazione degli organi giudiziari promossa dall’ex Ministro della giustizia Clemente Mastella".

  1. solo la punta di un iceberg sono dell’opinione che il malcontento giudiziario a Latina sia molto, ma molto pi

  2. lo dissi allora quando prima delle elezioni confesso liberamente, ho detto liberamente di essere fascista, per cui per qualel franchezza, pur non condividendo l’ideale, ma per l’onesta intellettuale, dissi ” IO STO CON CIARRAPICO”. Oggi per il coraggio dico…IO STO CON CIARRAPICO, contro ogni sopraffazione.

  3. Qui non si tratta di avere consensi o non averli, il Sen. Ciarrapico potr