FURTI IN VILLE A ROMA E LATINA, ARRESTATI 13 ALBANESI

28/03/2008 di
Avevano messo a segno più di 50 furti
in abitazioni nelle province di Roma e Latina. Tredici albanesi, nella
maggior parte dei casi clandestini, sono stati arrestati la scorsa
notte dai Carabinieri della Compagnia di Velletri che hanno portato a
conclusione una articolata indagine volta a scoprire i responsabili di
numerosi colpi avvenuti negli ultimi mesi nella zona dei Castelli
Romani e del litorale laziale.

 
L’unica attività degli arrestati era quella di effettuare furti
in abitazione ed in villa, ed a tale fine avevano costituito due bande
efficientissime: una colpiva generalmente nel tardo pomeriggio,
l’altra durante la notte anche con le persone all’interno degli
appartamenti.
 
Gli albanesi si erano addirittura organizzati per
nascondere la propria identità e dissimulare il proprio status di
extracomunitari, utilizzando falsi documenti romeni che consentivano
loro di permanere nel territorio italiano ovviando al problema del
permesso di soggiorno.
Il loro modus operandi era il seguente: uno di loro accompagnava
il resto della banda sul luogo da razziare, preventivamente
monitorato; gli altri poi, tramite attrezzi da scasso di grosse
dimensioni, penetravano nelle case e, dopo aver rubato ogni cosa, si
allontanavano con l’auto del malcapitato; il mezzo veniva poi
riutilizzato per recarsi sul successivo luogo di furto.
 
Durante le indagini, durate circa tre mesi, sono
state arrestati anche altri 4 albanesi, sorpresi subito dopo aver
effettuato furti, con il conseguente recupero di 4 autovetture rubate
ed il sequestro di 4 kit completi per scassinare porte ed infissi.
Ieri invece, durante le perquisizioni degli indagati, è stata
sequestrata un’ingente quantità di refurtiva tra cui televisori al
plasma, cellulari, monili in oro, orologi, personal computers,
autovetture ed una consistente somma di denaro contante.
 
Gli arrestati, tutti senza lavoro, vivevano in appartamenti
confortevoli ed accoglienti, naturalmente ben accessoriati grazie ai
molti oggetti rubati. Era però il ricettatore della banda, un
kosovaro albanese di etnia Rom, quello che faceva gli «affari»
migliori, considerato che in casa sua è stata trovata la maggior
parte della refurtiva e che, durante la perquisizione, ha ricevuto da
due soggetti, anch’essi albanesi subito arrestati un ulteriore
quantitativo di merce appena rubata a Nettuno. Le indagini in
questione sono coordinate dalle Procure di Roma e Velletri.
  1. Un plauso alle Procure di Roma e Velletri!
    …anche per i furti in quel di Latina… ma gi

  2. Mentre mi associo al plauso di Alceste, non condivido il suo comemnto, sibillino, ma chiaro. Dobbiamo decidere se occorra perseguire la microcriminalit