Crollo al ristorante Essenza, inchiesta sui lavori di ristrutturazione

08/07/2025 di

Un crollo ancora inspiegabile, costato la vita ad una ragazza di 31 anni. L’inchiesta aperta dalla procura di Latina dopo lo schianto del soffitto del ristorante stellato «Essenza» di Terracina punta a fare luce sui lavori di ristrutturazione a cui il locale era stato sottoposto sei mesi fa. Il ristorante, una stella Michelin, «a gennaio 2025, aveva subito interventi di manutenzione dentro e fuori», spiegano dal locale. Il pm procede per omicidio colposo e lesioni gravissime e si appresta a sentire anche il titolare, lo chef Simone Nardoni. Tra le cause del crollo non si esclude neanche il forte vento che ieri ha imperversato sulla costa laziale. «Era un locale tenuto molto bene, ristrutturato ogni anno – ricorda il sindaco, Francesco Giannetti -. Adesso io non so bene quale sia il motivo di questo crollo: certo, sono palazzi vecchi, degli anni ’30/’40». Mara Severin, la sommelier morta nel crollo avvenuto ieri sera, era la ‘custode’ della cantina da 900 etichette. Dispensava consigli e sorrisi ai clienti del locale che ricordano la sua gentilezza e la sua disponibilità ogni volta che le chiedevano informazioni sul vino da accompagnare alle pietanze del ristorante stellato. Aveva 31 anni e ieri ha perso la vita mentre tentava di mettersi in fuga da quella che al momento sembra essere una tragica fatalità. Il solaio del ristorante dove lavorava ormai da 10 anni è crollato investendola mentre era ad un passo dall’uscita. Trasportata d’urgenza in ospedale si è spenta poco dopo, tra la disperazione di parenti e familiari, ma anche dei titolari del ristorante di Terracina «Essenza», la sua seconda casa. Un tranquillo lunedì sera a tavola, ad assaporare piatti da una stella Michelin, si è trasformato in tragedia. Secondo quanto riferito dalle prime testimonianze, il crollo del solaio sarebbe stato anticipato da alcuni forti rumori, poi i detriti caduti dal tetto e il fuggi fuggi dal ristorante. Al momento dell’incidente nella sala interna c’erano numerosi ospiti, di cui una decina sono rimasti feriti.

Presenti al ristorante anche quattro camerieri in sala e cinque in cucina ma, stando a quanto riferito dai titolari, nessuno sarebbe rimasto ferito. La parte di soffitto crollata, infatti, ha interessato la zona sinistra del locale, quella dove stava lavorando Mara Severin, originaria della vicina Sabaudia. «Siamo molto provati e ci stringiamo al dolore del team e della famiglia di Mara», l’unico commento in una nota stampa del ristorante «Essenza» che ha ricordato la sommelier come «una di famiglia «che lavorava con grande passione e senso di squadra». La stessa passione e gioia che traspira dai post che la ragazza pubblicava sui suoi social, tra un calice di rosso e una bottiglia pregiata a favore di macchina fotografica. Si era avvicinata al mondo della ristorazione una decina di anni fa, ‘quasi per caso’, come ricorda lei stessa. Poi l’incontro con lo chef stellato e l’inizio di un amore che l’ha portata ad avere apprezzamenti e riconoscimenti tanto da creare una sala dedicata esclusivamente al mondo del vino. «Lavorare nel mondo della ristorazione richiede enormi sacrifici e sono sempre di meno purtroppo i giovani che si avvicinano a questa professione. Mara lo aveva fatto con passione, impegno e professionalità, facendosi presto conoscere e apprezzare per le sue qualità”, osserva il vicepresidente del Senato e responsabile del Dipartimento Turismo della Lega, Gian Marco Centinaio che si dice colpito dalla sua morte. “È una ferita per la nostra comunità, che oggi si stringe nel dolore», ha detto l’ex primo cittadino Nicola Procaccini, oggi europarlamentare. La comunità si stringe nel dolore, ma il pensiero va inevitabilmente anche al tema della sicurezza sul lavoro. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Latina chiedono «massima chiarezza sulle dinamiche della tragedia, per comprendere a fondo le responsabilità”. «Lavorare nel turismo – sottolineano i sindacati – vuol dire professionalità, sacrificio, impegno, dedizione ai clienti e al territorio. Spesso questo avviene in condizioni di scarsa sicurezza e precarietà”.