Giallo a Roccagorga, sparisce la collana votiva di Sant’Erasmo e il parroco si dimette

09E’ accaduto a Roccagorga, un paese di 4mila anime in provincia di Latina. Oggi si è svolto un colloquio riservato tra il vescovo della diocesi, mons. Mariano Crociata, e il parroco dei Santi Leonardo ed Erasmo, don Francesco Gazzelloni, e il vescovo ha accettato che il sacerdote si faccia da parte. Si tratta di una collana d’oro con crocifisso che adornava il busto di Sant’Erasmo. Nessuno ufficialmente ha fatto una valutazione dell’oggetto ma, secondo quanto riferiscono fonti locali, si tratterebbe di una collana di almeno 200 grammi che, al prezzo odierno dell’oro, varrebbe dunque oltre 16mila euro. Ma quello che più ha scosso la comunità locale è il significato di quell’oggetto che era stato realizzato decenni fa grazie alla donazione di gioielli da parte dei parrocchiani che poi sono stati fusi nella collana per il santo. Nel 2000 era stata anche benedetta, durante il Giubileo, da Papa Giovanni Paolo II. «Su questi fatti si resta in attesa degli sviluppi delle indagini portate avanti dai Carabinieri cui si era rivolto lo stesso sacerdote», fa sapere in una nota la diocesi di Latina. Intanto il vescovo Crociata ha provveduto alla cura pastorale della comunità nominando il vicario foraneo di Priverno, don Alessandro Trani, quale amministratore parrocchiale della parrocchia dei Santi Leonardo ed Erasmo, in Roccagorga.
La collana era l’oggetto che adornava il busto di Sant’Erasmo, santo patrono del paese lepino, quando viene portato in processione nel giorno della festa. Il gioiello votivo appartiene dunque alla parrocchia. Si tratta di «un bene ecclesiastico», spiegano fonti della diocesi, che appartiene a tutta la comunità ed è per questo che, al di là di come evolveranno le indagini dei carabinieri, il parroco deve comunque farsi da parte. Nella migliore delle ipotesi infatti non avrebbe custodito doverosamente un oggetto della comunità parrocchiale.
A dare notizia della sparizione dell’oggetto era stato lo stesso don Francesco con un post su Facebook: «Con profonda preoccupazione sono qui a comunicarvi quanto purtroppo accaduto nella nostra chiesa prima che si diffondano voci errate su di me o sui collaboratori parrocchiali. Quando il 1° giugno di quest’anno abbiamo preparato il busto per la processione, mi sono reso conto che l’astuccio della Croce Pettorale in oro del Santo era vuoto e la Croce sparita! Io ricordo di averla riposta correttamente lo scorso anno ma non escludo di averla riposta altrove e che il furto o lo smarrimento possa essere avvenuto già dallo scorso anno, poiché una volta chiusa la cassaforte, senza di me non è possibile riaprirla». Il parroco assicura che è l’unico ad avere le chiavi della cassaforte. «Ho sporto regolare denuncia ai carabinieri e gli inquirenti e i collaboratori parrocchiali stanno lavorando all’unisono per cercare di ricostruire questo spiacevole accaduto, sperando ancora di poterla ritrovare in chiesa», scriveva il parroco il 7 giugno. Oggi la decisione di farsi da parte, accolta dal vescovo.
LA NOTA: «All’esito di un colloquio avuto nella giornata di oggi, il vescovo Mariano Crociata ha accettato le dimissioni da parroco di Roccagorga e in solido di Maenza offerte dal rev. sac. don Francesco Gazzelloni. Contestualmente, il vescovo ha provveduto alla cura pastorale delle due comunità lepine, nominando il vicario foraneo di Priverno don Alessandro Trani quale amministratore parrocchiale della parrocchia dei Santi Leonardo ed Erasmo, a Roccagorga, rimanendo parroco di Santa Maria Assunta in Cielo, a Maenza». A comunicarlo, in una nota, è la diocesi pontina, che aggiunge che «queste decisioni si riferiscono al caso della sparizione della collana d’oro con crocifisso che per lunga tradizione è usata per adornare il busto di Sant’Erasmo, santo patrono del paese lepino, quando è portato in processione nel giorno della festa. Il gioiello votivo appartiene alla parrocchia dei Santi Leonardo ed Erasmo in Roccagorga, che nei giorni scorsi è stato dichiarato scomparso. Su questi fatti si resta in attesa degli sviluppi delle indagini portate avanti dai carabinieri cui si era rivolto lo stesso sacerdote» conclude la nota.