Open Fiber, Monte San Biagio tra i primi cinque centri in Italia per l’addio al rame

Prosegue il programma «100% fibra vera» di Open Fiber per accelerare la transizione alla rete di fibra ottica nei piccoli borghi: la connessione ultraveloce è realtà nel comune di Monte San Biagio (Latina), tra i primi cinque centri selezionati in tutta Italia a dire addio al rame nell’infrastruttura di telecomunicazione per passare alla rete di nuova generazione. Il progetto – che coinvolge anche Brolo (Messina), Vedano al Lambro (Lombardia), Boretto (Emilia Romagna) e Pitigliano (Grosseto) – è stato presentato mercoledì mattina nel municipio del borgo laziale. A Monte San Biagio sono 2.442 le case raggiunte dalla nuova rete, insieme ad aziende, uffici pubblici e scuole. L’infrastruttura è stata costruita utilizzando la tecnologia FTTH (Fiber To The Home, con cavi posati direttamente negli edifici), l’unica capace di garantire velocità superiori a 1 Gigabit al secondo e finanziata con fondi regionali ed europei nell’ambito del Piano Banda ultra larga (Bul), coordinato da Infratel Italia, con il supporto della Regione Lazio, senza incidere sulle casse comunali.
«L’adesione di Monte San Biagio al progetto 100% Fibra Vera segna un passaggio fondamentale per la modernizzazione del nostro territorio e per il futuro della nostra comunità” ha commentato il sindaco del borgo laziale, Federico Carnevale, secondo cui si tratta di «un investimento strategico che garantirà ai cittadini, alle imprese e agli enti pubblici connessioni ultra veloci e affidabili, favorendo al tempo stesso la digitalizzazione di servizi essenziali».
«Questa trasformazione – ha aggiunto – non è solo un salto tecnologico, ma anche un’opportunità concreta di crescita economica e sociale». Per Paola Martinez, responsabile Affari istituzionali territoriali di Open Fiber, con questa iniziativa l’operatore italiano vuole «contribuire al progressivo spegnimento delle reti in rame, dimostrando il ruolo cruciale della fibra ottica nello sviluppo delle comunità, soprattutto quelle lontane dai grandi centri urbani».