Blitz antimafia a Palermo, coinvolta anche la provincia di Latina

05/07/2021 di

Ha coinvolto anche il Sud Pontino il blitz contro la mafia di Partinico (Palermo). Nelle prime ore di oggi, nella provincia palermitana e in più regioni del territorio nazionale, la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha delegato il Comando provinciale dei carabinieri di Palermo e la Direzione Investigativa Antimafia per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 85 indagati (63 in carcere, 18 agli arresti domiciliari e 4 sottoposti ad obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria) ritenuti a vario titolo responsabili di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, reati in materia di armi, droga, estorsione e corruzione.

L’operazione, denominata Gordio e effettuata con il supporto di unità cinofile, del nucleo elicotteri e dello squadrone cacciatori di Sicilia, ha riguardato le province di Palermo, Trapani, Latina, Napoli, Roma e Nuoro dove sono stati eseguiti 70 dei provvedimenti cautelari complessivi per imputazioni di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (5 organizzazioni individuate) e reati come produzione e traffico di stupefacenti (marijuana, cocaina e hashish), ma anche reati in materia di armi e contro la pubblica amministrazione (corruzione di un agente della polizia penitenziaria in servizio presso il carcere Pagliarelli di Palermo.

DROGA MA NON SOLO. Il controllo del traffico della droga ma anche le tradizionali forme di intermediazione di Cosa Nostra sia nel controllo delle attività commerciali che nella risoluzione delle controversie. È uno dei particolari che emerge dall’operazione Gordio del Comando provinciale dei carabinieri di Palermo e della Dia che questa notte ha portato all’arresto di 81 persone e 4 obblighi di dimora, assestando un duro colpo ai Vitale, famiglia mafiosa di Partinico. Fra gli episodi accertati dagli investigatori, quello di un padre che nell’agosto 2017 si rivolge a Nicola Lombardo, genero dello storico capo mandamento di Partinico Leonardo Vitale, per chiedergli di prendere provvedimenti contro un buttafuori di una discoteca di Balestrate che aveva malmenato il figlio la notte di Ferragosto. E ancora due imprenditori che si rivolgono a Lombardo per risolvere una controversia sulla concessione d’uso di alcune macchinette del caffè; l’intervento per il recupero di un mezzo agricolo rubato a uno dei sodali del clan e quello per individuare i ladri entrati in un negozio gestito da cinesi.

GLI ARRESTI. Sono 14 le persone arrestate dalla Dia nelle province di Palermo, Trapani, Roma, Milano, Reggio Calabria e Cagliari, nell’ambito dell’operazione Gordio condotta questa notte insieme ai carabinieri del Comando provinciale di Palermo e che ha portato a 81 arresti e 4 obblighi di dimora.  I 14 sono indagati a vario titolo per il reato di associazione finalizzata alla coltivazione, produzione e traffico di sostanze stupefacenti aggravata dall’agevolazione a Cosa nostra o alla ‘Ndrangheta. I provvedimenti scaturiscono dalle indagini, avviate dalla Dia nel marzo 2018 nell’ambito dell’operazione ‘Pars Iniquà, che hanno consentito di definire gli assetti e l’operatività nel traffico della droga della famiglia mafiosa dei Vitale, detta ‘Fardazzà, di Partinico (Palermo). Nel corso delle indagini sono state sequestrate circa 6 tonnellate di sostanza stupefacente, in parte già pronta per essere immessa sul mercato.  Per quanto riguarda l’approvvigionamento della cocaina, i referenti era la ‘ndrina dei Pesce di Rosarno di Reggio Calabria di cui facevano parte Rocco Pesce, Michele Grasso e Pietro Canori, noto narcotrafficante romano catturato nel 2021 in Spagna dove trascorreva la sua latitanza. Proprio con Canori, gli accordi erano di dissimulare le comunicazioni relative alla droga riferendosi a compravendite di vini.