Zona rossa su dati vecchi, i numeri del Lazio che non convincono

12/03/2021 di

Con 55 nuovi casi in tutta la provincia di Latina, sembra paradossale finire dalla zona gialla direttamente alla zona rossa. I cittadini sono disorientati da una scelta che penalizza un territorio dove la curva del Covid è sostanzialmente stabile.

La scelta del bollino rosso nel Lazio crea malumori e critiche anche tra chi di numeri se ne intende davvero. Come Antonello Maruotti, professore ordinario di Statistica alla Lumsa e co-fondatore dello StatGroup-19, che su Repubblica spiega: “Siamo sempre in ritardo, inseguiamo la pandemia e ci basiamo su dati vecchi di due settimane. Lo dicono i numeri: il Lazio non dovrebbe essere per nessun motivo considerato zona rossa. L’indice Rt è calcolato male, finiamo in zona rossa senza un perché. I dati che vediamo ogni giorno non sono buoni, ci mancherebbe. Ma se chiudiamo il Lazio che si è comportato meglio di tutte le altre regioni, allora chiudiamo tutto”.

In molti auspicano invece interventi mirati, come avvenuto per la provincia di Frosinone dove c’è stato un lockdown locale deciso dalla Regione, invece di colpire tutti i territori in maniera indiscriminata, anche dove la curva è stabile o addirittura in leggero calo.

LE REGIONI. Con le ordinanze del ministro della Salute passano in area rossa Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento, che si aggiungono a Campania e Molise.

Tutte le altre Regioni saranno arancioni per gli effetti del decreto, che annulla il giallo per tutta la sua durata. Resta in bilico la Basilica sulla quale è in corso una verifica dei dati da parte del ministero, mentre la Sardegna resta in area bianca.